Geopolitica

Gli USA minacciano l’Iran con un cambio di regime

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è pronto a intraprendere un’azione militare contro l’Iran e potrebbe arrivare fino a minacciare Teheran se gli sforzi diplomatici per riprendere il dialogo sul programma nucleare del Paese non dovessero avere successo, ha affermato il segretario di Stato Marco Rubio.

 

Durante il suo primo mandato, Trump si è ritirato unilateralmente dall’accordo Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), che aveva lo scopo di facilitare il dialogo sul programma nucleare iraniano, e ha imposto sanzioni contro Teheran. Da quando è tornato alla Casa Bianca a gennaio, Trump ha esortato la Repubblica islamica a riaprire i negoziati e ha presumibilmente fissato una scadenza di due mesi affinché Teheran raggiunga un nuovo accordo con Washington.

 

Parlando giovedì al conduttore radiofonico Hugh Hewitt, Rubio ha affermato che, sebbene Washington stia ancora lavorando sulla diplomazia, è pronta ad agire se l’Iran continuerà a sviluppare le sue capacità nucleari.

 

«Se lo chiedessi» a Trump, ha detto il Rubio, «ti direbbe che preferirebbe di gran lunga risolvere la questione diplomaticamente senza una guerra (…) ma se deve agire per impedire all’Iran di possedere una capacità nucleare, lo farà. Abbiamo la capacità di farlo e di andare oltre, forse persino minacciare il regime».

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All’inizio di questo mese, Trump ha confermato di aver inviato una lettera alla leadership iraniana proponendo nuovi colloqui. Secondo quanto riportato dai media, la lettera è stata consegnata tramite il presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed Bin Zayed ed è attualmente in fase di revisione a Teheran.

 

Nel frattempo, la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha respinto l’idea di riprendere i negoziati, liquidando la proposta degli Stati Uniti come un tentativo di «esercitare il loro dominio e imporre ciò che vogliono» invece di «risolvere i problemi» altresì respingendo la minaccia di Trump di usare la forza.

 

All’inizio di questo mese, Khamenei ha insistito sul fatto che qualsiasi accusa contro l’Iran per la sua presunta incapacità di implementare la sua parte dell’accordo era «fondamentalmente errata se separata dal contesto completo del ritiro degli Stati Uniti». Teheran ha ripetutamente negato di avere ambizioni di armi nucleari, insistendo sul fatto che il suo programma è del tutto pacifico.

 

Teheran avrebbe ridotto la sua conformità all’accordo del 2015 dopo l’uscita di Washington dal JCPOA. Tuttavia, nel dicembre 2024, il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, ha affermato che l’Iran stava «drammaticamente» accelerando il suo arricchimento dell’uranio, definendo lo sviluppo «molto preoccupante».

 

Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso Khamenei aveva definito «né saggio, né onorevole» avere un colloquio con Trump. Tre mesi fa, prima che il presidente USA entrasse in carica, l’ayatollah dichiarò che Washington e Israele erano dietro la detronizzazione di Assad a Damasco.

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Immagine di Babak Fakhamzadeh via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0; immagine tagliata

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