Epidemie

Gli USA fermano i finanziamenti al laboratorio di Wuhano

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Il governo degli Stati Uniti ha finalmente ritirato i finanziamenti dall’Istituto di Virologia di Wuhano, dove di fatto sin dall’amministrazione Obama era stata delocalizzata la ricerca sul Gain of Function (guadagno di funzione), cioè lo studio di virus bioingegnerizzati divenuto illegale in territorio americano.

 

Tra questi studi, come oramai indisputabile, vi erano progetti per rendere il COVID originato dai pipistrelli più trasmissibile nei confronti degli esseri umani, nei mesi prima che scoppiasse un coronavirus del pipistrello altamente evoluto e infettante l’uomo nella stessa città e ucciso milioni di persone in tutto il mondo.

 

Il motivo dichiarato per l’interruzione del finanziamento sarebbe il fatto che il laboratorio non avrebbe fornito i documenti relativi alle misure di sicurezza e protezione, secondo un promemoria ottenuto dalla testata economica Bloomberg.

 

Lunedì il Dipartimento della Salute e dei Servizi umani USA (HHS) ha notificato all’Istituto di Virologia di Wuhan la sospensione dei finanziamenti – che, sì, stavano continuando anche dopo la catastrofe del COVID – ed ha comunicato al laboratorio che sta cercando di interrompere definitivamente i fondi a seguito di una revisione iniziata lo scorso settembre, la quale avrebbe concluso che il laboratorio di Wuhan non è conforme alle normative federali.

 

Senza bisogno di revisioni dello Stato, la quantità di materiale sulla scarsa sicurezza del laboratorio è già di per sé impressionante, come hanno riportato giornalisti come l’australiana Sharri Markson.

 

«Penalizzare il laboratorio è l’azione più drastica che gli Stati Uniti abbiano intrapreso finora per non aver condiviso la documentazione sulle pratiche di biosicurezza tra le indagini in corso sulle origini di COVID-19» scrive Bloomberg.

 

«L’istituto è diventato un punto critico nelle discussioni su come sia iniziata la pandemia, che ha ucciso circa 7 milioni di persone, con alcuni, incluso il direttore dell’FBI Christopher Wray, che sospettavano che potesse aver avuto origine nella struttura».

 

Come riportato da Renovatio 21, cinque mesi fa il capo dell’FBI aveva dichiarato che la conclusione del Bureau sulla pandemia era l’origine laboratoriale del coronavirus.

 

Nel 2014, il NIH (l’ente sanitario USA) aveva assegnato a EcoHealth Alliance e al suo presidente Peter Daszak una sovvenzione per il progetto «Comprendere il rischio di emergenza del coronavirus dei pipistrelli». L’Istituto di Virologia di Wuhano ha ricevuto una parte di quella sovvenzione come subappaltatore.

 

La prima rata di 666.442 dollari (sic) della sovvenzione NIH di 3,7 milioni di dollari per EcoHealth Alliance è stata pagata nel giugno 2014, con pagamenti annuali simili fino a maggio 2019 nell’ambito del progetto sulla comprensione dei pericoli e delle possibili emergenza provenienti dal coronavirus dei chirotteri.

 

In particolare, l’Istituto di Virologia di Wuhano «ha partecipato apertamente alla ricerca sul guadagno di funzione in collaborazione con università e istituzioni statunitensi» per anni sotto la guida della dottoressa Shi Zhengli, la famosa «Batwoman», ricorda il Washington Post.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Batwomana nel 2017 aveva già trovato tutti i geni necessari per bioingegnerizzare la genetica di un coronavirus simil-SARS.

 

«All’inizio di quest’anno, l’ufficio dell’ispettore generale dell’HHS ha condotto un audit che ha stabilito che il NIH e l’EcoHealth Alliance non hanno monitorato efficacemente i premi e i sottopremi, limitando la loro capacità di comprendere la natura della ricerca condotta e identificare le aree problematiche» scrive Bloomberg. «Il laboratorio non sarà in grado di condurre alcuna attività commerciale con gli Stati Uniti in qualità di agente o rappresentante di altri e verrà esaminata attentamente anche la sua affiliazione con qualsiasi organizzazione che intrattenga rapporti commerciali con il governo federale».

 

La testata della Borsa di Nuova York sostiene che la decisione di togliere i fondi al laboratorio è stata presa indipendentemente dalla comunità dell’Intelligence statunitense, che aveva stabilito che lavoratori del laboratorio erano infetti già nel novembre 2019.

 

A giugno, l’Ufficio del direttore dell’Intelligence nazionale ha pubblicato un rapporto declassificato che identificava diversi problemi di sicurezza presso il laboratorio dell’Istituto wuhaniano che avrebbero potuto contribuire a una fuga dal laboratorio del virus.

 

Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa si era avuto notizia del fatto che l’amministrazione Biden aveva dato altri 2,3 milioni di dollari a EcoHealth Alliance, la ONG capitanata da Daszak che sembra al centro della storia pandemica. L’ex vicepresidente di EcoHealth avrebbe poi dichiarato in un libro che il governo USA avrebbe insabbiato la fuga dal laboratorio, un’ipotesi ora accettata come possibilità dall’OMS e dai suoi vertici – e perfino, classicamente a giorni alterni, dal padrone della sanità americana Anthony Fauci.

 

Curiosamente, a Wuhano si stava studiando anche il vaiolo delle scimmie, divenuto epidemico nel mondo omosessuale un anno fa. Altrettanto curiosamente, gli scienziati di Wuhan l’anno scorso avrebbero trovato un nuovo coronavirus da chirottero – in Africa, però.

 

Ancora più curiosamente, è emerso che vi sarebbe un accordo legale tra il laboratorio cinese e gli USA che consente all’Istituto virologico di distruggere i dati.

 

Il laboratorio cinese con i suoi gestori ONG occidentali già aveva domandato all’esercito americano finanziamenti milionari per inserire nei pipistrelli «proteine spike chimeriche COVID» con «nanoparticelle ipodermiche».

 

Due anni fa era risultato che anche Google aveva dato fondi ad uno scienziato legato al laboratorio della città cinese.

 

Come riportato da Renovatio 21, un’altra atroce teoria serpeggia da anni nel mondo dei dissidenti cinesi: l’idea per cui il COVID sarebbe stato deliberatamente rilasciato durante le Olimpiadi militari di Wuhan dell’ottobre 2019.

 

 

 

 

 

 

 

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