Geopolitica

Gli USA falliscono un secondo test missilistico ipersonico

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Gli Stati Uniti continuano a rimanere indietro rispetto a Russia e Cina riguardo ai missili ipersonici dopo che un secondo test dell’arma ad alta tecnologia è fallito nuovamente. Già in precedenza gli esperimenti avevano avuto esiti infausti

 

Il Dipartimento della Difesa USA, secondo le dichiarazioni rilasciate a Bloomberg, ha confermato che i test statunitensi sulle armi ipersoniche effettuate giorni fa alle Hawaii sono falliti, sebbene non sono sia stato fornito alcun tipo di dettaglio in merito.

 

«Si è verificata un’anomalia in seguito all’accensione della risorsa di prova», ha detto Tim Gorman, portavoce del Pentagono e tenente comandante della Marina, nella dichiarazione al giornale. 

 

Il prototipo del missile, noto come «Conventional Prompt Strike», non è mai nemmeno uscito dalla rampa di lancio nell’ottobre 2021, mentre la Cina sarebbe riuscita a completare un test missilistico ipersonico così efficace da viaggiare letteralmente intorno alla Terra.

 

Nel 2019, la Russia è diventata il primo paese a completare con successo il lancio di questi missili di nuova generazione che, secondo quanto riferito, possono viaggiare fino a 27 volte più velocemente della velocità del suono e a eludere qualsiasi sistema di difesa tenti di abbatterlo.

 

Inoltre la Russia ha annunciato, alcuni mesi fa, di aver iniziato la produzione su vasta scala del suo missile ipersonico Zircon da 10.700 chilometri orari, il quale può eludere tutti i sistemi di difesa occidentali. 

 

Sebbene gli americani abbiano diversi problemi tecnici con questi missili di ultima generazione, sotto la supervisione della DARPA sarebbero riusciti a lanciare con successo almeno una batteria di missili ipersonica, che però, come riportato, produrrebbe razzi che volano «solo» a 5 volte la velocità del suono.

 

Insieme a Russia e Cina, si dice che anche la Corea del Nord abbia condotto almeno due lanci di missili ipersonici che avrebbero viaggiato per centinaia di chilometri.

 

La Russia è già piuttosto avanti in questa <competizione ipersonica> rispetto alla concorrenza, tanto che queste armi sono state già impiegate nel conflitto in Ucraina.

 

La preoccupazione strategica è in questo momento soprattutto per navi e portaerei: non essendoci capacità di intercettazione, qualora stazionassero nel Mar Nero (o sul Baltico, o al largo di Taiwan…) esse sarebbero facile preda delle armi ipersoniche. Sarebbero, per usare l’espressione americana, sitting ducks, bersagli facili come un’oca che si limita a galleggiare sull’acqua.

 

 

 

 

Immagine di Ministerie van Defensie via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal (CC0 1.0) Public Domain Dedication

 

 

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