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Gli USA annunciano un altro pacchetto di armi per l’Ucraina del valore di 725 milioni di dollari

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Il 14 ottobre il segretario di Stato Antony Blinken ha annunciato che, in base all’autorità delegatagli dal presidente Joe Biden, stava autorizzando un altro prelievo di azioni militari statunitensi, per un valore di 725 milioni di dollari, per inviare più armi in Ucraina.

 

«Sulla scia dei brutali attacchi missilistici russi contro i civili in tutta l’Ucraina, delle crescenti prove delle atrocità da parte delle forze russe e del fermo e inequivocabile rifiuto da parte di 143 Nazioni alle Nazioni Unite del tentativo illegale di annessione della Russia di parti dell’Ucraina, gli Stati Uniti sono offrendo ulteriore assistenza militare per aiutare gli orgogliosi difensori dell’Ucraina a proteggere il loro Paese», ha dichiarato il chitarrista a capo della diplomazia statunitense.

 

Questo finanziamento, il 23° da quando Biden è divenuto presidente, porterà l’importo totale dell’assistenza militare statunitense fornita al regime di Kiev, a 18,2 miliardi di dollari

 

Secondo un comunicato stampa del Pentagono, il pacchetto include munizioni aggiuntive per i lanciarazzi HIMARS che gli Stati Uniti hanno già fornito, 23.000 proiettili di artiglieria da 155 mm più 500 proiettili guidati di precisione da 155 mm, armi anticarro, missili anti-radar, veicoli, armi leggere e munizioni e forniture mediche.

 

Il comunicato del Pentagono rileva inoltre che l’annuncio di ieri ha fatto seguito alla convocazione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina da parte del Segretario alla Difesa Lloyd Austin a Bruxelles il 13 ottobre, durante la quale diversi paesi partecipanti hanno deciso di inviare anche più armi in Ucraina.

 

Ciò include i sistemi di difesa aerea della Germania e della Spagna, nonché l’artiglieria di cannoni e razzi, sempre dalla Germania.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Blinken due settimane fa si è lasciato sfuggire una dichiarazione secondo cui la distruzioni dei gasdotti Nord Stream rappresenta «una grande opportunità».

 

L’armamento del regime ucraino è spinto anche dai vertici UE, con la Von der Leyen a ordinare al governo tedesco di dare a Kiev «tutte le armi necessarie».

 

Secondo il colonnello americano in pensione Douglas McGregor, le armi mandate dagli USA a Kiev ne «rafforzano il fallimento».

 

Al momento molti degli armamenti per il fronte ucraino finiscono venduti sul Dark Web, con alcune armi spuntate in zone infestate dal terrorismo islamico come Idlib in Siria.

 

L’Europol ha ammesso che tali armi potranno essere utilizzate da «gruppi criminali» per anni. Lo stesso ha detto la portavoce degli Esteri russi Maria Zakharova dichiarando che le armi occidentali inviate a Kiev finiranno nelle mani dei terroristi che attaccheranno l’Europa.

 

Funzionari dell’esercito USA hanno ammesso ai media americani di sapere che gli armamenti finiscono al mercato nero.

 

Secondo un reportage del canale statunitense CBS solo il «30%» dell’assistenza militare inviata in Ucraina dai Paesi occidentali durante i primi mesi del conflitto con la Russia è effettivamente arrivata al fronte.

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