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Gli ucraini volevano attaccare anche il gasdotto TurkStream, dicono i russi

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Dopo l’incontro tra il presidente russo Putin e il presidente turco Erdogan è l’annuncio del tentativo di costruire un imponente hub turco per la distribuzione del gas naturale russo, il portavoce del Cremlino DmitryijPeskov ha annunciato che il TurkStream, il gasdotto sottomarino russo-turco che va dalla Russia all’Anatolia passando sotto il Mar Nero per ricollegarsi a una linea bulgara, era stato preso di mira dai terroristi, ma il complotto era stato sventato.

 

«Alcune forze… hanno già tentato TurkStream. I sabotatori sono stati catturati e diverse persone sono state arrestate. Volevano farlo esplodere. Sul nostro territorio, sul suolo» ha dichiarato Peskov.

 

Il portavoce non ha specificato ulteriormente, ma è probabile che Peskov si riferisse a un rapporto di metà settembre dell’FSB russo secondo cui avevano catturato un agente ucraino e i suoi complici, coinvolti in un complotto per bombardare una struttura russa che inviava gas naturale alla Turchia.

 

Le dichiarazioni del Peskov sono state fatte davanti ai giornalisti al vertice della CICA ad Astana, in Kazakistan, dove Putin ed Erdogan si sono incontrati, e ha discusso i piani futuri per un importante hub turco per il gas russo.

 

Peskov ha altresì spiegato che TurkStream sarebbe per il gas russol’unica rotta «completamente funzionale, completamente carica» e «funzionante come un orologio» verso i Paesi dell’UE.

 

Il portavoce ha quindi aggiunto che Putin, in precedenza, aveva «accennato alle origini di alcune forze» che sarebbero dietro un attacco a TurkStream.

 

Il Peskov non ha approfondito, tuttavia va ricordato come il 10 ottobre Putin aveva accusato Kiev di complotti di sabotaggio mirati alle infrastrutture energetiche russe, incluso il gasdotto TurkStream.

 

Da notare che poco fa il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, pensando erroneamente di parlare con il suo alleato, l’ex ambasciatore degli Stati Uniti in Russia Michael McFaul, ha ammesso il coinvolgimento di Kiev nelle esplosioni di sabotaggio all’interno della Russia.

 


Quando il falso «McFaul» ha sondato Kuleba sugli agenti dell’intelligence ucraina che presumibilmente lavorano all’interno della Russia, il Kuleba ha risposto: «beh, se dovessi chiedermi chi fa saltare in aria le cose in Crimea o a Belgorod [città russa appena dopo il confine ucraino, ndr], allora parlando in privato, tanta privacy quanto possiamo averne in una chiamata Zoom, ti direi che sì, eravamo noi».

 

I burloni russi Vovan e Lexus hanno pubblicato oggi il video della chiamata. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha sottolineato sul suo canale Telegram che quella di Kuleba è stata l’ammissione di un funzionario governativo di altissimo livello che«”ha confessato di aver commesso terrorismo. E in questo modo – “sì, siamo noi”. Non solo i servizi speciali o i singoli sabotatori. Il governo, lo Stato».


Il Kuleba è quindi incappato nei soliti ineffabili facitori di scherzi telefonici russi, che già hanno tratto in inganno, tra gli altri, anche a David Lynch e Stephen Kingo, facendoli produrre dichiarazioni esilaranti e rivelatrici.

 

In altre occasioni è capitato che siano stati usati dei deep fake per ingannare, o scherzare pesantemente, alcuni politici europei: è il caso di un falso digitale del sindaco pugile di Kiev Klitschko che si è collegato con i sindaci di Berlino, Madrid e Vienna.

 

 

 

 

Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) ; immagine modificata

 

 

 

 

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