Armi biologiche

Gli Stati Uniti producono «componenti per armi biologiche» in Ucraina: parla il generale russo Kirillov

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Gli Stati Uniti stanno usando l’Ucraina per fabbricare componenti per armi biologiche, ha detto martedì alla Duma di Stato (il Parlamento della Federazione Russa) il comandante delle forze di difesa nucleare, biologica e chimica della Russia. Lo riporta la testata russa RT.

 

Il tenente generale Igor Kirillov afferma che l’esercito russo ha trovato ampie prove di ciò a Donetsk, Lugansk e Kherson.

 

«Non abbiamo dubbi che gli Stati Uniti, con il pretesto di garantire la biosicurezza globale, abbiano condotto ricerche sul dual use [ossia sia per uso civile che militare, ndr], inclusa la creazione di componenti di armi biologiche, in prossimità dei confini russi», ha detto Kirillov ai Parlamentari russi.

 

Il generale ha quindi dichiarato che i militari sono giunti a questa conclusione dopo aver intervistato numerosi testimoni oculari e aver esaminato circa 2.000 pagine di documentazione rinvenute nella regione di Kherson e nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. L’indagine ha coinvolto anche una task force parlamentare e le forze dell’ordine federali.

 

Mosca ha espresso preoccupazione per una rete di laboratori segreti finanziati dagli Stati Uniti in Ucraina nelle prime settimane del conflitto e da allora ha spesso reso pubbliche prove sul programma. Irina Yarovaya, vicepresidente della Duma di Stato russa e copresidente della Commissione investigativa sulle attività dei laboratori biologici statunitensi in Ucraina, la scorsa estate aveva dichiarato che i biolaboratori ucraini finanziati dagli USA erano parte di un’operazione militare. Konstantin Kosachev, copresidente della commissione parlamentare russa per indagare sulle attività dei biolaboratori ucraini, aveva già dichiarato ai giornalisti che i militari ucraini sono stati sottoposti a esperimenti batteriologici nel loro Paese.

 

Il governo degli Stati Uniti ha confermato l’esistenza dei laboratori lo scorso marzo – con tanto di ammissione di Victoria Nuland, la grande pupara degli accadimenti di questi anni a Kiev e dintorni, in un’udienza alla Camera USA – ma ha insistito sul fatto che non erano né illegali né destinati a scopi militari, nonostante il fatto che gran parte del loro finanziamento passasse attraverso il Pentagono. La stessa Nuland è stata quindi invitata a Mosca dalla Duma per dare spiegazioni.

 

Il Pentagono lo scorso anno ha ammesso di aver finanziato ben 46 laboratori ucraini.

Secondo Kirillov, l’indagine ha identificato individui specifici coinvolti nella bioricerca militare nel territorio degli Stati Uniti e dell’Ucraina. Ha anche osservato che i fatti resi pubblici dal ministero della Difesa russo non sono stati contestati.

 

«Nessuno, compresi i Paesi occidentali, ha avuto dubbi sull’autenticità dei documenti pubblicati», ha detto il generale.

 

Mosca ha portato la questione dei biolaboratori alle Nazioni Unite lo scorso ottobre, chiedendo un’indagine internazionale, ma la mozione è stata bloccata da Stati Uniti, Regno Unito e Francia nel Consiglio di sicurezza. Anche la Cina aveva chiesto ispettori ONU nei biolaboratori ucraini finanziati dagli USA.

 

Il programma in Ucraina era precedentemente noto come «Ricerca biologica congiunta», ma da allora è stato ribattezzato «Ricerca sul controllo biologico», secondo i documenti presentati da Kirillov la scorsa settimana. Gli Stati Uniti hanno accusato una presunta «campagna di disinformazione russa» per l’aumento del controllo pubblico dei biolaboratori.

 

Come riportato da Renovatio 21, stata avanzata anche l’idea che vi possa essere una connessione tra i biolaboratori ucraini e il COVID.

 

Il ministero della Difesa russa aveva fatto uscire un documento che mostrava come nel sistema delle attività biologiche statunitensi fossero coinvolti big del Partito Democratico e le Big Pharma. Secondo i russi, in Ucraina il Pentagono faceva esperimenti anche sul coronavirus di pipistrello.

 

Secondo il ministero degli Esteri russi, nei misteriosi laboratori sarebbe coinvolta anche la Germania.

 

Come noto, vi è anche la questione di un possibile coinvolgimento diretto della famiglia Biden.

 

 

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