Armi biologiche

«Gli immigrati come bombe virali»: allarme sul confine tra Messico e USA

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Lara Logan, giornalista inviata di guerra famosa per i suoi reportage dall’Afghanistan e dal Nord Africa, ha raccontato a Fox News di una storia che starebbe circolando negli ambienti dell’Intelligence americana.

 

Gli immigrati in arrivo in Texas – in questo momento per lo più haitiani provenienti da altri Paesi sudamericani perfino lontani come il Cile – costituirebbero per gli USA una minaccia biologica.

 

«Bene, questo è quello che mi è stato detto: c’è un gruppo di persone e veterani dell’Intelligence e delle armi biologiche che hanno indagato e monitorato, facendo del loro meglio può perché gran parte di esso è nascosto, i movimenti di migranti nel cuore della notte in tutto questo Paese» dice la Logan riferendosi agli attraversamenti del confine tra Messico e Stati Uniti.

 

«Allo stesso tempo stavano monitorando e monitorando l’aumento dei casi di COVID e quello che hanno scoperto quando hanno sovrapposto quei modelli di computer è che ovunque ci fosse un grande movimento di massa di immigrati clandestini, c’era anche un aumento minimo del 200% del COVID».

 

«Quindi ho parlato con altri, professionisti che hanno molta familiarità con questo, specialisti di armi biologiche, e hanno appena detto che è quello che chiamerebbero una “bomba virale”. È così che disperderesti un virus usando gli esseri umani come una bomba»

«Quindi ho parlato con altri, professionisti che hanno molta familiarità con questo, specialisti di armi biologiche, e hanno appena detto che è quello che chiamerebbero una “bomba virale”. È così che disperderesti un virus usando gli esseri umani come una bomba».

 

Quindi la Logan sta forse suggerendo che potrebbe esserci un’intelligenza strategica che manda gli immigrati sapendo di creare focolai epidemici?

 

«Questo è qualcosa che sta succedendo. Stanno ancora osservando. Stanno ancora indagando. Non sono usciti pubblicamente con le loro scoperte. Ma è stato ben documentato dal CDC nel corso degli anni che ovunque tu abbia avuto questo tipo di movimenti il risultato è che ci sono stati casi precedenti».

 

La Logan sottolinea che non ci sia da sorprendersi, in quanto «non stanno testando nessuno».

 

Secondo la Logan, il disastro immigratorio in corso in Texas fa parte di un programma specifico – di un’operazione di guerra psicologica condotta sullo stesso popolo americano, verrebbe da dire.

 

«Sai cosa stanno facendo, vogliono che tu rinunci alle tue leggi, e rinunci a farle rispettare, perché allora è facile per loro fare quello che vogliono. Si tratta di spezzare la tua volontà di combattere, e puoi vederlo ovunque perché quando guardi il confine, sai, non c’è più un confine, giusto? È andato… E per di più, l’amministrazione Biden ha persino rimosso la parola “illegale” dalla conversazione. Non ti è più permesso parlare di clandestini. Devi dire migranti».

 

Come aveva già notato per l’Afghanistan, la Logan non crede che queste catastrofi avvengano per caso.

 

«Ogni singola cosa che fanno non è un fallimento. Non è solo caos. Non è un errore. Perché non cercano di correggerlo. È un piano E quando lo guardi, qual è il loro piano? Beh, parlano della, sai, migrazione sicura, regolare e ordinata, giusto? Ora abbiamo onde migratorie, onde regolari e onde irregolari. Non abbiamo l’immigrazione clandestina, non abbiamo crisi. Non abbiamo problemi».

 

«Quel linguaggio è parola per parola, quello che puoi leggere nel Global Compact on Migration delle Nazioni Unite del 2018, che ha reso la migrazione un diritto umano, quindi nel loro libro sostituisce tutti gli altri diritti, diritti sovrani, diritti costituzionali, diritti dati da Dio e così via».

«Quel linguaggio è parola per parola, quello che puoi leggere nel Global Compact on Migration delle Nazioni Unite del 2018, che ha reso la migrazione un diritto umano, quindi nel loro libro sostituisce tutti gli altri diritti, diritti sovrani, diritti costituzionali, diritti dati da Dio e così via».

 

«E poi è davvero interessante per quelli di voi che non hanno dimenticato l’estate dell’amore con gli Antifa… Se guardate le piattaforme anarchiche, li vedrete gioire proprio ora perché stanno prendendo quelle narrazioni, quelle false narrative…»

 

La sinistra radicale, che ora praticamente guida gli USA, gioisce dicendo: «questa è la nostra occasione ora per sbarazzarci del confine, proprio come vogliono fare con la polizia, liberarsi del Dipartimento di Giustizia, liberarsi dell’FBI, liberarsi di tutto, giusto?»

 

L’intervista finisce su di una nota combattiva.

 

«E se ti arrendi, se ti arrendi, allora hanno vinto».

 

La situazione in USA pare improvvisamente essere diventata una copia simmetrica di quanto avviene nel canale di Sicilia: frotte senza fine di immigrati, alcuni da Paesi lontani e improbabili, che qualcuno pare spingere verso l’Italia e l’Europa.

 

Come notato da Renovatio 21 a suo tempo, sulla questione dei problemi epidemici portati dagli immigrati (per esempio l’HIV, che in certi Paesi del Continente Nero è decine se non centinaia volte più diffuso che in Italia) nessuno si era mai scomodato prima; oggi, con il COVID, men che meno.

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