Pensiero
Giusta estinzione del mondo pro-life italiano
La pagina Facebook della Marcia per la Vita, sulla carta la più grande manifestazione italiana contro l’aborto, scrive che la marcia 2022 non si farà.
«Oggi, un momento di riflessione ci sembra ancor più necessario. Per quanto riguarda l’anno 2022 è stato dunque deciso di prendere una pausa».
In pratica, si sbaracca. Il linguaggio del resto ricorda con precisione quello che si installa alla fine di un rapporto. Avete presente: «prendiamoci una pausa». «Mi stai lasciando?». «No, prendiamoci una pausa». Ecco, il «restiamo amici» in qualche modo manca. Forse no. Di «amici» parleremo più sotto.
Si consuma così l’estinzione definitiva del mondo pro-life italiano. Non poteva che essere così, visto che è arrivato l’asteroide, che si chiama pandemia, che si chiama vaccino COVID – il siero fatto, praticamente in tutti i casi, con pezzi di aborto. Quindi, uno potrebbe dire che, ignorando il tema per anni (cioè, per decenni), l’asteroide lo hanno un po’ chiamato. Uno potrebbe dire che lo hanno meritato. Forse glielo potrebbe aver mandato il cielo. Del resto, gli asteroidi è da lì che arrivano.
No, il già di per sé evanescente mondo pro-life italiano, di cui la Marcia per la Vita era in teoria la manifestazione più solida, in nessuna parte ha retto l’urto del meteorite COVID
No, il già di per sé evanescente mondo pro-life italiano, di cui la Marcia per la Vita era in teoria la manifestazione più solida, in nessuna parte ha retto l’urto del meteorite COVID.
Del resto, l’apice della questione si ebbe l’anno scorso quando, come documentato da Renovatio 21, quello che pareva un membro della «sicurezza» della marcia era andato a dire ad un signore di levare il suo cartello su vaccini e aborti. Ad un evento contro l’aborto, non si può parlare dell’aborto, proprio quando questo è distribuito materialmente in miliardi di deltoidi: non fa una grinza. No?
Fu triste, ma c’era da aspettarselo. Anche di questo ne abbiamo parlato per tempo. Se il dominus del giro organizzatore scrive enigmatici instant-book sulla solida liceità morale di spararsi sottopelle la siringa mRNA passata per il sacrificio umano, non è che ci fosse da attendersi altro.
Così come sapevamo che sarebbe venuto il momento in cui tutto sarebbe crollato. L’aborto, come tema «cattolico», non poteva che sgonfiarsi: non perché Bergoglio e i suoi diavoli modernisti lo abbiano declassato come peccato, ma perché l’asteroide piombato su di noi è infinitamente più pericoloso, aberrante, personale.
L’asteroide, con la sua scia di cellule HEK-293, riguarda le nostre vite, da vicino: l’asteroide vogliono ficcarcelo nel corpo.
L’asteroide non è una questione morale astratta, non è un prodotto di consumo ideologico (cioè, qualcosa che è in fondo ai conti, intrattenimento).
L’aborto è uno stalking horse, uno specchietto per le allodole. Un grande neon insetticida per falene e zanzare rimaste nella notte cattolica
L’aborto stavolta è qualcosa che succede ad altre persone in qualche ramo oscuro, in teoria inaccessibile (altrimenti avrebbero protestato anche lì, no?), dell’ospedale. No, questa volta l’aborto riguarda noi stessi, riguarda chiunque sulla Terra. E non sottomettersi alla pozione fatta con sacrificio umano ti costa, di fatto la libertà. E il lavoro. E gli affetti. E tanto altro.
Ci parlano di aborto, quando lo abbiamo puntato – ribadiamo, materialmente – sui nostri corpi e su quelli dei nostri cari. Ci parlano di aborto quando – in un incubo di stregoneria totale che dovrebbe rovesciare lo stomaco di qualsiasi cristiano – è già dentro alle membra della popolazione mondiale.
Insomma, avete capito: l’aborto è uno stalking horse, uno specchietto per le allodole. Un grande neon insetticida per falene e zanzare rimaste nella notte cattolica.
Questo è quello che vuole la gerarchia dei preti maledetti: occupatevi dell’aborto, magari perfino dell’eutanasia (con moderazione, perché anche lì a breve sbaraccano tutto: garantito al limone), ma lasciate perdere i vaccini, che ci abbiamo un rapporto con Pfizer quasi a livello di Israele. (per inciso: che la farmaceutica abbia chiesto, anche nel contratto col Vaticano, qualche collateral? Per il vaccino di aborto hanno ipotecato la Cappella Sistina? Chiedo per un amico)
Fate pure proteste per l’aborto, vi dicono i vescovi dell’inferno. Lasciate perdere tutta la questione farmaceutica, che da sempre – dai tempi di Sua Sanità il cardinale Angelini, forse da prima ancora – ci sta a cuore
Fate pure proteste per l’aborto, vi dicono i vescovi dell’inferno. Lasciate perdere tutta la questione farmaceutica, che da sempre – dai tempi di Sua Sanità il cardinale Angelini, forse da prima ancora – ci sta a cuore.
Massì, eddaje. Fateve ‘sta giornata a contestare la legge 194, che fa un 100, 130 mila morti all’anno. Ma mi raccomando, lasciate perdere la legge 40, quella sui bambini prodotti in laboratorio, che di morti ne fa già da un lustro molti di più, e non potrà che farne di più ancora, il doppio, il triplo, dieci volte – perché ogni riproduzione, secondo il piano, diventerà artificiale.
Parlate di interruzione di gravidanza (un morto alla volta, più o meno), mai e poi mai di fecondazione in vitro (mezze dozzine, dozzine di morti al colpo, dipendentemente da dove la fai). Aborto-brutto, provetta-bella.
Del resto, lo stesso afflato di distruzione dell’essere umano che c’è dietro ai bambini in vitro (per ciascuno dei quali, ripetiamo, vengono scartati eugeneticamente, sacrificati legalmente molti «fratellini») è quello che ha poi permesso a molti di tollerare l’idea di farmaci sperimentali fatti con feti assassinati – a centinaia.
Parlate di interruzione di gravidanza (un morto alla volta, più o meno), mai e poi mai di fecondazione in vitro (mezze dozzine, dozzine di morti al colpo, dipendentemente da dove la fai). Aborto-brutto, provetta-bella
Il paradosso è questo: il movimento pro-life, rimasto fermo per decenni al tema dell’aborto, mentre il mondo correva verso la filiera del sacrificio umano riprogenetico e farmaceutico, è servito a desensibilizzare il pubblico, a stordirlo e manipolarlo (in USA ultimamente hanno trovato un nome per il fenomeno: gaslighting).
Mentre si organizzavano marcette sull’aborto chirurgico ed una legge di quasi mezzo secolo fa, il mondo andava spedito vero l’uso indiscriminato di sacrifici fetali per farmaci e per la ricerca. Cellule che finiscono nei laboratori per farmaci, alimentari e cosmetici. Organi che vengono impiantati in topi da laboratorio.
Mentre i cattolici erano narcotizzati dal giro pro-vita, l’intera società veniva fatta poggiare sempre più sul sacrificio umano. Capolavoro di Satana. Non provate nemmeno a pensare che sia un’immagine simbolica: al momento, se non hai accettato le cellule di aborto nella tua vita non puoi nemmeno andare dal tabaccaio, mentre il tuo vicino che non si pone questi problemi sì, e anche il suo cane.
La naturale estinzione del mondo sedicente pro-life è una cosa che riteniamo giusta. Fa parte di quel reboot che ci si deve aspettare in un momento come questo, quando la realtà conflagra con le strutture umane. È lo stesso grande reset – proprio le parole giuste! – che invochiamo per la politica e per la gerarchia cattolica
Quindi, la naturale estinzione del mondo sedicente pro-life è una cosa che riteniamo giusta.
Fa parte di quel reboot che ci si deve aspettare in un momento come questo, quando la realtà conflagra con le strutture umane. È lo stesso grande reset – proprio le parole giuste! – che invochiamo per la politica e per la gerarchia cattolica.
Tuttavia, c’è da pregare che l’estinzione sia vera, e che spariti i dinosauri non saltino fuori altre specie di creature minori che colgano l’occasione al volo, come pare sia capitato, secondo Lascienzah darwiniana quella volta là.
Avevamo notato che «ci prendiamo una pausa» è quel tipo di fraseggio tremendo da fine rapporto. Tuttavia, nel catalogo delle amare separazioni c’è una situazione ancora peggiore: quando cominciano ad operare per presentare alla parte mollata «un amico». Così spariscono certi sensi di colpa, e pure le insistenze del mollato. Il mollato riaccoppiato non crea problemi, e se poi è l’unione programmata davvero con un «amico», la questione resta pure in casa: non si sa mai… È una cosa orrenda quanto rara, e spereremmo che non capiti a nessuno.
Tuttavia, una frase presenta nella dichiarazione di «pausa» della marcia ci fa pensare alla «strategia dell’amico»: «Se altri vorranno quest’anno manifestare pubblicamente per portare avanti gli irrinunciabili obiettivi dell’abrogazione totale della legge 194 e di tutte le leggi ingiuste attualmente presenti nel nostro ordinamento, per una difesa della vita senza compromessi dal concepimento alla morte naturale, seguiremo con attenzione la loro iniziativa».
Ora, un usignuolo ha sussurrato a Renovatio 21 che alcuni «amici» potrebbero essere già in moto, e che magari anche senza l’attenzione della vecchia marcia potrebbero voler rimettere in piedi un eventone pro-life, così da unire un po’ di siglette autistiche, associazioncine forforose, cani sciolti abbaianti sui social – e fare un po’ di pubblicità
Potrebbe realizzarsi quello che l’anno scorso avevamo scritto in forma di satira: vaccino, green pass per andare a protestare contro l’aborto. In un mondo dove ci vuole il green pass per andare a protestare contro il green pass, ha senso. In un mondo in cui dell’aborto non frega più nulla agli antiabortisti, ancora di più
Gli «amici» in questione, magari, fanno già conferenze con residui democristiani, manovali para-episcopali, catto-leaderini mai decollati, magari qualche personaggio da 8 per mille. Conferenze a cui si accede, magari, solo con il green pass.
Potrebbe realizzarsi quello che l’anno scorso avevamo scritto in forma di satira: vaccino, green pass per andare a protestare contro l’aborto. In un mondo dove ci vuole il green pass per andare a protestare contro il green pass, ha senso. In un mondo in cui dell’aborto non frega più nulla agli antiabortisti, ancora di più.
Post scriptum: sul sito della Marcia per la Vita, al momento in cui scriviamo, c’è ancora ben visibile la data per la prossima marcia, il 22 maggio 2022. Non sappiamo se abbiano cambiato idea, se vogliano tenere la data per il qualche «amico», o se semplicemente non hanno avuto ancora il tempo di aggiornare il sito. Quella volta, a togliere dal loro sito l’articolo del 2019 sul convegno di Renovatio 21 su vaccini e aborto, furono velocissimi.