Big Pharma

Giudice in Uruguay ferma i vaccini COVID per i bambini e chiede al governo i contratti con Pfizer

Pubblicato

il

L’Uruguay ha sospeso i vaccini COVID-19 per i bambini di età inferiore ai 13 anni dopo che la sentenza di un tribunale giudice che ingiunge lo stop alle vaccinazioni in quella fascia di età fino a quando i funzionari del governo non avranno consegnato i contratti tra Pfizer e il governo uruguaiano.

 

Lo scorso mercoledì Il giudice Alejandro Recarey ha concesso 48 ore a funzionari del governo uruguagio e a Pfizer per presentare informazioni dettagliate sul vaccino mRNA Pfizer

 

Il governo ha affermato che una clausola di riservatezza nel contratto gli impedisce di produrre i documenti, riferisce il Washington Post.

 

Secondo ABC News, il giudice ha ricevuto risposte a 18 domande sulla sicurezza e sulla composizione chimica dei vaccini COVID-19, firmate dal ministro della Salute Daniel Salinas, ma non ha consegnato i contratti.

 

Non è noto se le risposte fornite dai funzionari del governo abbiano affrontato adeguatamente le domande poste dal giudice, che alla fine ha disposto un’ingiunzione sulla base di quanto fornito.

 

Il ministro Salinas – lo Speranza uruguagio – dopo la sentenza del tribunale, ha difeso con forza il piano vaccinale del governo e ha criticato il giudice per aver messo in dubbio la sicurezza dei vaccini.

 

Alvaro Delgado, segretario della presidenza, ha affermato che lo stop è una minaccia per la salute pubblica. «Siamo convinti che sia folle sospendere la vaccinazione volontaria perché ha un forte supporto scientifico», ha detto Delgado in una conferenza stampa.

 

Il ministero della Salute ha dichiarato che le vaccinazioni per gli over 13 continueranno. Secondo ABC News, il governo prevede di presentare ricorso contro la decisione del giudice.

 

Il giudice Recarey ha posto una serie di domande ai funzionari governativi e a Pfizer in merito alla composizione chimica, all’efficacia e alla sicurezza dei vaccini COVID-19.

 

Come scritto nel sito dell’esecutivo di Montevideo, secondo la decisione del giudice, il governo  e la Big Pharma statunitense devono fornire documentazione sulla composizione dei vaccini, compresa l’eventuale presenza di «ossido di grafene» o «elementi nanotecnologici».

 

Inoltre, il magistrato ha chiesto a Pfizer di dichiarare se ha «ammesso, in qualsiasi area, interna o esterna a essa e ai suoi partner, la verifica degli effetti avversi» dei suoi vaccini COVID-19 nei bambini.

 

Come riportato da Renovatio 21, Pfizer avrebbe contratti segreti con moltitudini di Paesi, che prevedono, oltre la manleva sulle responsabilità riguardo gli effetti collaterali, anche l’uso di beni pubblici (palazzi, etc.) degli Stati come collateral.

 

«Pfizer ha formalizzato 73 accordi per il suo vaccino contro il coronavirus  (…) solo cinque contratti sono stati formalmente pubblicati dai governi e questi con “censure significative”» scriveva sempre il Washington Post mesi fa. «Gran parte di ciò che si sa sui contratti di Pfizer è trapelato, spesso attraverso il giornalismo di testate locali o internazionali, incluso il Bureau of Investigative Journalism».

 

La spirale del silenzio riguardo questi contratti sarebbe dettagliata nei contratti stessi.

 

«Il contratto stipulato con il Brasile vieta al governo di fare “qualsiasi annuncio pubblico riguardante l’esistenza, l’oggetto o i termini dell'[accordo]” o di commentare il suo rapporto con Pfizer senza il previo consenso scritto della società».

 

Possiamo capire dunque l’importanza della sentenza uruguagia: il giudice chiede di desecretare tutto.

 

Su questo punto, il giudice uruguaiano è stato particolarmente chiaro scrivendo dell’«alienazione della giurisdizione nazionale dello stato firmatario».

 

«In sintesi, ciò che è stato fatto è di elevare il contratto stesso al di sopra della legge all’interno della piramide normativa (…) un’elevazione assolutamente inammissibile l’ordine nazionale. Così, l’incostituzionalità del contratto legge è ovvia».

 

Il giudice quindi cita l’opinione del giurista e politico conterraneo, già membro del Consiglio di Stato, Enrique Viana Ferreira: «in realtà quello che questi contratti stabiliscono sui nostri territori è una nuova fonte legislativa. Abbiamo una fonte legislativa che ci lega tutti e che non è emanata dal Potere Legislativo. Abbiamo una legge fata da stranieri, che si applica a noi».

 

Il giudice Recarey ha recepito. Quindi conclude dicendo «chiunque intenda continuare a vaccinare deve prima obbedire alla Costituzione e alle leggi».

 

Ciò è vero in Uruguay come a Roma, a Berlino, a Washington, Parigi, Londra… Ogni nazione del mondo vive la fase post-costituzionale, dove il contratto sociale è dissolto, la legge natura stuprata a morte, l’habeas corpus cancellato, e lo Stato di diritto disintegrato.

 

Forse, però non è troppo tardi.

 

C’è un giudice a Montevideo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version