Epidemie

Giovane israeliano di 17 anni in terapia intensiva dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino

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Un diciassettenne israeliano è stato ricoverato in terapia intensiva presso il Safra Children’s Hospital presso lo Sheba Medical Center pochi giorni dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino contro il coronavirus.

 

La notizia è riportata dal quotidiano israeliano Jerusalem Post.

Il giovane è arrivato in ospedale dopo aver sentito forti dolori al petto. Non ha condizioni preesistenti.

Il giovane è arrivato in ospedale dopo aver sentito forti dolori al petto. Non ha condizioni preesistenti.

 

Un medico del dipartimento ha detto che il ragazzo è in condizioni stabili e che l’ospedale non crede che i suoi sintomi siano collegati alla vaccinazione – immancabile, arriva non solo per le morti degli anziani, ma anche per le possibili reazioni avverse dei giovani il mantra «nessuna correlazione».

 

Israele, Paese-sprinter della vaccinazione via Pfizer-BioNTech, è stato teatro di diverse morti sospette sin dalle prime ore dell’inizio del programma nazionale.

 

Immancabile, arriva non solo per le morti degli anziani, ma anche per le possibili reazioni avverse dei giovani il mantra «nessuna correlazione»

Il Paese è altresì in procinto di rilasciare ai cittadini vaccinati «passaporti verdi» che consentiranno loro di frequentare i locali e mangiare nei ristoranti.

 

Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni fa si è avuto il caso di Maher Saasaa, palestinese di 45 anni, detenuto nelle carceri israeliane, morto dopo aver ricevuto il vaccino COVID, caso che apre anche il fronte delle reazioni avverse (e dei contagi) nelle carceri.

 

 

 

 

 

Immagine di dr. Avishai Teicher via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.5 Generic (CC BY 2.5)

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