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Forum mondiale del buddismo in Calmucchia

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La Repubblica russa di Calmucchia ospiterà il 3° Forum Buddista Internazionale, un importante evento internazionale che celebra il dialogo spirituale e l’unità culturale. In programma nella capitale Elista dal 25 al 28 settembre, il forum accoglierà partecipanti da oltre 30 paesi.

 

L’evento costituirà una piattaforma essenziale per dibattiti approfonditi sull’evoluzione e la rilevanza contemporanea del Buddismo, la quarta religione più diffusa al mondo, seguita da circa 500 milioni di persone.

 

Con l’obiettivo di rinvigorire la comprensione globale della filosofia, della cultura e della pratica buddista, il forum esplorerà come queste tradizioni si intersechino con le realtà della vita moderna. Svolgerà inoltre un ruolo chiave nel promuovere il dialogo internazionale e rafforzare la cooperazione tra le comunità buddiste di tutto il mondo nei campi della scienza, dell’istruzione e della cultura.

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In Russia, il buddismo è la terza religione più diffusa dopo il cristianesimo e l’Islam. È maggiormente praticato in Calmucchia, dove circa il 70% della popolazione si identifica come buddista. Altre concentrazioni includono la Repubblica di Tuva, con circa il 60% di fedeli buddisti, e la Buriazia, con il 26%. Inoltre, comunità buddiste si trovano nei principali centri urbani come Mosca e San Pietroburgo.

 

Attualmente in Russia si contano tra 700.000 e 1,5 milioni di buddisti, concentrati principalmente nelle repubbliche di Buriazia, Calmucchia e Tuva.

 

«Il buddismo è una filosofia di vita che aiuta le persone a comprendere meglio se stesse e il mondo, e a migliorarlo», hanno affermato gli organizzatori del forum. Hanno sottolineato che l’evento «riunirà decine di paesi in cui il buddismo svolge un ruolo chiave nel preservare i valori spirituali, il patrimonio culturale e la cooperazione internazionale per il progresso futuro».

 

Negli anni precedenti, il forum si è tenuto a Ulan-Ude, capitale della Repubblica di Buriazia, nella Siberia orientale. Nel 2023 ha riunito oltre 600 rappresentanti di agenzie governative, istituzioni accademiche, gruppi religiosi e organizzazioni non governative provenienti da 13 paesi. L’edizione più recente ha attirato 1.800 partecipanti da 15 paesi e 22 regioni della Russia, con un totale di oltre 3.000 visitatori.

 

Il buddismo è considerato una delle religioni tradizionali della Russia e fa legalmente parte del patrimonio storico russo. Storicamente, il buddismo fu incorporato in Siberia all’inizio del XVII secolo. Oltre alle tradizioni monastiche storiche dei Buriati, dei Calmucchi (quest’ultima essendo la Calmucchia l’unica repubblica a maggioranza buddista in Europa), dei Tuvani e di una parte del popolo Evenki (in Buriazia), la religione del buddismo si sta ora diffondendo in tutta la Russia, con molti convertiti etnici russi.

 

La principale forma di buddismo in Russia è il cosiddetto vajrayana (in sanscrito: «veicolo del fulmine»), in particolare la scuola Gelukpa del buddismo tibetano, informalmente nota come tradizione del «cappello giallo», con altre scuole tibetane e non tibetane come minoranze. Sebbene il buddismo tibetano sia più spesso associato al Tibet, si diffuse in Mongolia. Attraverso la Mongolia, il buddismo si diffuse in Siberia prima di diffondersi nel resto della Russia.

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All’inizio del XX secolo, il famoso Datsan Gunzechoinei di San Pietroburgo era il tempio buddista più settentrionale della Russia, che fu costruito con l’assistenza attiva di importanti buddhologi e il supporto del governo zarista dal lama buriata Agvan Dorzhiev. Un suo assistente calmucco che lo aveva accompagnato diciannovenne a San Pietroburgo, Geshe Wangyal (1901-1983) avrebbe iniziato a Dharamsala – sede indiana del governo tibetano in esilio del Dalai Lama – l’americano Robert Thurman, primo «monaco» occidentale ordinato al buddismo tantrico del Tibet.

 

Thurman, poi divenuto eminente buddologo e attivista zelota della causa del Dalai Lama, è il padre della celeberrima attrice hollywoodiana Uma Thurman. Era stato in Oriente negli anni Sessanta con la futura moglie, che all’epoca stava con Timothy Leary, psichiatra harvardiano poi divenuto guru nell’uso di sostanze psichedeliche come la LSD.

 

I rapporti tra la CIA e Leary sono oggi oggetto di scrutinio; quelli tra la CIA e il Dalai Lama sono invece oramai di dominio pubblico.

 

Approfondimenti sul tema si possono trovare nel libro del fondatore di Renovatio 21 Roberto Dal Bosco Contro il buddismo.

 

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Immagine di Arkadij Zarubin via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

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