Epidemie

Focolaio fra gli anziani di due case di riposo di Forlì

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39 anziani di una casa di riposo nel Forlivese sono risultati positivi al tampone dopo aver fatto la prima dose del vaccino.

 

Gli anziani, vaccinati quattro giorni prima in una struttura di Meldola, sono risultati positivi ma nessuno di loro versa in gravi condizioni, e sarebbero stati spostati in un reparto COVID all’interno della struttura.

Il numero totale dei casi in una struttura sarebbe attualmente di 53, con 42 ospiti (su un totale di 127) e 11 operatori sanitari. In una seconda struttura vi sarebbero invce 47 ospiti positivi su 147 e 12 operatori su 135, cioè in tutto 59 contagiati

 

Il numero totale dei casi in una struttura sarebbe attualmente di 53, con 42 ospiti (su un totale di 127) e 11 operatori sanitari. In una seconda struttura vi sarebbero invce 47 ospiti positivi su 147 e 12 operatori su 135, cioè in tutto 59 contagiati. Dall’inizio del focolaio vi sarebbero stati due morti. Non ci sarebbero altri pazienti in Terapia Intensiva.

 

È stato riportato inoltre  il fatto che la campagna di vaccinazione, per «infausta coincidenza», starebbe proseguendo a focolaio scoperto, e «serpeggia tra alcune famiglie con anziani ospiti in alcune case di riposo locali il timore che mettere in atto la campagna vaccinale mentre esplode un focolaio sia per lo meno inutile, se non anche dannoso per gli anziani che si trovano ricoverati nella struttura, in quanto costretti a dover fronteggiare contemporaneamente la reazione immunitaria indotta dal vaccino e l’aggressione del virus» scrive Forlì Today.

 

«In entrambe le strutture ci sono state vaccinazioni in massa di anziani e operatori sanitari, come prescritto dal protocollo che vede queste categorie al secondo posto di priorità dopo il personale sanitario» scrive la testata online.

«Le due CRA nei giorni scorsi hanno visto la vaccinazione di decine di persone pur in presenza di un focolaio del virus

 

«Le due CRA nei giorni scorsi hanno visto la vaccinazione di decine di persone pur in presenza di un focolaio del virus, controllato dall’AUSL, ma attivo».

 

 

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