Epidemie

Focolaio al concerto del coro completamente vaccinato

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Focolaio con almeno 24 infetti COVID al concerto di un coro tedesco che consentiva la partecipazione solo a vaccinati e guariti.

 

Il concerto, che si è svolto in un piccolo comune dell’Assia chiamato Freigericht, consentiva l’ingresso di spettatori solo secondo le regole 2G : solo vaccinati e guariti possono accedere.

 

Quindi, chi si presentava con un tampone negativo non poteva entrare: è la terza G (getestet, «testato») che nel mondo germanofono si sta perdendo dal 3G (geimpft, genesen, getestet) al 2G (geimpf, genesen).

 

«Sono state infettate più persone di quanto precedentemente noto: come annunciato dal distretto martedì pomeriggio, almeno 24 persone sono risultate positive. In precedenza, si presumeva che 18 partecipanti e ospiti fossero stati infettati, ma non era stato escluso che anche più persone fossero state infettate» riporta l’agenzia di stampa tedesca Hessenschau.

 

L’epidemia quindi si è verificata durante un evento in cui la stragrande maggioranza dei partecipanti era completamente vaccinata

L’epidemia quindi si è verificata durante un evento in cui la stragrande maggioranza dei partecipanti era completamente vaccinata. Si tratta di una evidente eterogenesi dei fini che dovrebbe di per sé mostrare l’illogicità e la pericolosità dei sistemi di green pass istituiti in sempre più nazioni del mondo.

 

Invece, in Germania come in Italia, virologi, politici, giornalisti chiedono misure sempre più restrittive, compresa l’abolizione del certificato via tampone, implementata in alcuni laender tedeschi e in discussione ora anche in Italia.

 

Ai non vaccinati sarà impedito di frequentare i celeberrimi mercatini di Natale di Berlino, con la possibilità dell’accesso via tampone ora in dubbio. Gli avventori delle tradizionali bancarelle dovranno portare la mascherina, nonostante siano all’estero – come nel regolamento nostrano sulla zona gialle.

 

Si tratta di una evidente eterogenesi dei fini che dovrebbe di per sé mostrare l’illogicità e la pericolosità dei sistemi di green pass istituiti in sempre più nazioni del mondo

L’idea che il green pass vaccinale aumenti i contagi – fornendo al vaccinato un falso, sbagliatissimo senso di immunità al coronavirus – non è nuova. Qualcuno in Italia ne ha discusso, ad esempio, con il caso della bella showgirl Martina Colombari.

 

Il suo caso «dimostra, se davvero ve ne fosse ancora il bisogno, che il lasciapassare non serve a bloccare l’epidemia. Tutt’altro. È uno strumento surrettizio per costringere alla vaccinazione, chiaro, ma nient’altro» aveva scritto il blog del giornalista Nicola Porro.

 

Il certificato verde è «ininfluente dal punto di vista epidemiologico, può anzi essere potenzialmente dannoso: apre le porte della socialità a tutti i vaccinati, pure quelli infetti. Potenziali “bombe” virologiche, col bollino del green pass».

 

 

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