Vaccini
Fine alla discriminazione vaccinale in USA: l’amministrazione Trump ordina la cancellazione dei registri federali dei sieri COVID
Nel tentativo di invertire ulteriormente le «numerose politiche dannose dell’amministrazione Biden-Harris», venerdì l’amministrazione Trump ha ordinato alle agenzie federali di cancellare tutti i dati relativi allo stato di vaccinazione contro il COVID-19 dei dipendenti pubblici. Lo riporta LifeSite.
«Con effetto immediato, le agenzie federali non potranno utilizzare lo stato vaccinale COVID-19 di un individuo, la storia di non conformità ai precedenti obblighi vaccinali COVID-19 o le richieste di esenzione da tali obblighi in alcuna decisione relativa all’occupazione, inclusi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, assunzioni, promozioni, provvedimenti disciplinari o licenziamenti», ha scritto Scott Kupor, direttore dell’Ufficio per la gestione del personale degli Stati Uniti (OPM), in una nota ai responsabili di tutti i dipartimenti e le agenzie federali.
«Durante la pandemia la situazione è sfuggita di mano e i dipendenti federali sono stati licenziati, puniti o emarginati semplicemente per aver preso una decisione medica personale», ha affermato Kupor in una nota.
«Questo non sarebbe mai dovuto accadere», ha detto Kupor. «Grazie alla leadership del presidente Trump, ci stiamo assicurando che gli eccessi di quel periodo non abbiano effetti duraturi sui dipendenti federali». Le agenzie hanno tempo fino all’8 settembre 2025 per conformarsi alla direttiva OPM.
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«Da quando è tornato in carica, Trump ha eliminato gli obblighi federali sui vaccini, ha eliminato i test obbligatori per il lavoro in loco e ha revocato le norme sulle mascherine in tutte le agenzie esecutive», ha spiegato Samantha-Jo Roth della testata Washington Examiner. «La sua amministrazione ha definito queste politiche come “eccessi di potere governativo” che hanno violato le libertà personali e interrotto le operazioni federali».
Nel settembre 2021, l’allora presidente Joe Biden ha reso obbligatorio il vaccino contro il COVID-19 per tutti i dipendenti federali, i collaboratori federali e gli operatori sanitari delle strutture che ricevono finanziamenti Medicare o Medicaid.
L’obbligo di Biden si applicava a 2,1 milioni di dipendenti pubblici e a milioni di dipendenti del settore privato con appaltatori che collaboravano con il governo. I dipendenti federali rischiavano di perdere il lavoro se sceglievano di non vaccinarsi.
Notiamo come in Italia non stia succedendo niente del genere: nessuna scusa, nessun ristoro – con problemi agghiaccianti per i danni da vaccino acclarati – nessuna retromarcia, nemmeno a parola.
Nessuno viene portato davanti alla giustizia per scelte scellerate ed anticostituzionali. Scelte che, ricordiamo, hanno inflitto nel tessuto umano del Paese ferite irreversibili.
Il pensiero va agli amici che, dopo essersi punturati per mantenere il posto di lavoro, ora non ci sono più, strappati alle famiglie e a noi da misteriosi malori o cancri incurabili.
A coloro che hanno causato tutto questo, noi diciamo: noi portiamo addosso tutti i segni della distruzione che ci avete inflitto. Noi non dimentichiamo. Noi non dimenticheremo mai.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr