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Farmaco contro l’acne crea problemi di salute mentale

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Nel 2002, una famiglia intentò una causa con l’accusa che il farmaco per la cura dell’acne avrebbe causato il suicidio del loro figlio.

La sua storia, e quella del farmaco controverso, è stata ben riassunta da un recente articolo di The Atlantic.

 

Accutane, nome commerciale del farmaco isotretinoina, ora ritirato, compie meraviglie contro cisti e brufoli resistenti alle altre terapie. Ma da quando la FDA ha approvato l’uso della isotretinoina nel 1982, non si contano le controversie sul fatto che possa alterare la chimica del cervello e causare depressione. Nel caso del 2002, il quindicenne si è intenzionalmente schiantato con un aereo monomotore contro un grattacielo, settimane dopo l’11 settembre. «L’unica conclusione che possiamo trovare è che Accutane lo ha avvelenato», disse la madre alla NBC.

Nel 2002, una famiglia intentò una causa con l’accusa che il farmaco per la cura dell’acne avrebbe causato il suicidio del loro figlio

 

Il caso è stato archiviato nel 2007. Nel frattempo, un costante flusso di ricerche ha continuato a indagare sul fatto che l’isotretinoina possa causare depressione e portare al suicidio.

Nessuna ha dato una risposta definitiva.

 

Ma uno studio pubblicato sul JAMA Dermatology sostiene che, a causa dei riflettori puntati sugli effetti collaterali drammatici della vicenda, i dermatologi e gli psichiatri possano aver trascurato altri potenziali rischi per la salute mentale per i pazienti in cura con il farmaco.

 

Accutane è già nell’occhio del ciclone per i possibili legami con la depressione. Ma potrebbe avere altri effetti collaterali

I ricercatori guidati da Arash Mostaghimi, direttore del servizio di dermatologia ospedaliera all’Harvard’s Brigham & Women’s Hospital, ha usato un database pubblico per catalogare ogni “reazione avversa” all’isotretinoina che i pazienti, i medici e i produttori hanno riportato alla FDA a partire dal 1997 fino al 2017. Hanno scoperto che il suicidio, tentato o riuscito, le idee suicide e la depressione rappresentavano la maggior parte delle segnalazioni, come ci si aspettava. Ma, a sorpresa, sono emersi numerosi casi di insonnia, disturbi d’ansia, fragilità emotiva e autolesionismo.

 

Lo studio non è stato progettato per stabilire se la cura con isotretinoina possa causare questi effetti o se sono più comuni nei pazienti rispetto al resto della popolazione. Come mi ha scritto Guanglei Hong, professore ed esperto di statistica medica alla University of Chicago, che non era coinvolto nello studio, i dati non hanno «fornito nessuna informazione sull’aumento o meno dei problemi mentali perché non prevedeva un gruppo di confronto».

 

Non si contano le controversie sul fatto che possa alterare la chimica del cervello e causare depressione

Ma Mostaghimi ritiene che i risultati siano comunque degni di nota. L’effetto più evidente del farmaco potrebbe essere quello sulla stabilità emotiva e sull’ansia, dice, anche se questi «non sono aspetti su cui noi dermatologi ci concentriamo quando trattiamo un paziente». Le scoperte, sostiene, potrebbero segnalare che i dermatologi stanno trascurando importanti effetti collaterali.

 

L’isotretinoina è controllata tramite un programma della FDA chiamato iPledge, il quale prevede che i pazienti si rechino dal dermatologo una volta al mese per avere la prescrizione.

 

L’isotretinoina può causare seri danni al feto, perciò le donne in età fertile devono utilizzare due metodi contraccettivi nel periodo di utilizzo del farmaco e sottoporsi a test di gravidanza mensili. I dermatologi richiedono anche esami del sangue mensili ai pazienti in cura con isotretinoina.

Uno studio pubblicato sul JAMA Dermatology sostiene che, a causa dei riflettori puntati sugli effetti collaterali drammatici della vicenda, i dermatologi e gli psichiatri possano aver trascurato altri potenziali rischi per la salute mentale per i pazienti in cura con il farmaco

 

Mostaghimi spera che i dermatologi possano trarre vantaggi da tali esami per verificare i disturbi meno riportati nel database della FDA. «Non sto cercando solo segni e sintomi di disturbi psichiatrici, ma voglio sfruttare al meglio gli incontri per identificare i pazienti che hanno bisogno di aiuto e metterli in contatto con chi può aiutarli».

 

Uno studio pubblicato in marzo ha scoperto che i pazienti di colore hanno il 50% di probabilità in più di interrompere il trattamento prima dei pazienti bianchi – e sono quelli che indicano gli obblighi del programma iPledge come il motivo per cui rimandano o interrompono il trattamento. (La FDA non ha voluto rilasciare commenti)

 

Adewole Adamson, professore di medicina interna alla University of Texas di Austin e web editor di JAMA Dermatology, è fermamente convinto che più persone dovrebbero avere accesso all’isotretinoina. «Accutane è uno dei farmaci più soddisfacenti» afferma. «Può trasformare il modo in cui i pazienti si sentono».

 

In effetti non si può dire che il farmaco sia inefficace: uno studio ha dimostrato che oltre un terzo dei pazienti trattati con isotretinoina non ha più avuto episodi di recidiva; meno di un quarto ha avuto necessità di un altro ciclo di terapia. Considerato questo, i dermatologi non sono sicuri che sarebbe positivo aggiungere altri ostacoli ai pazienti che vogliono essere curati con isotretinoina. «Dobbiamo essere cauti nel cambiare le pratiche senza studi più rigorosi, per via del potenziale rischio di opprimere i pazienti».

 

L’isotretinoina può causare seri danni al feto, perciò le donne in età fertile devono utilizzare due metodi contraccettivi nel periodo di utilizzo del farmaco e sottoporsi a test di gravidanza mensili

Anche Emmy Graber, presidente del Dermatology Institute of Boston, suggerisce cautela nell’interpretare i nuovi risultati. «Spero che ci siano altri studi per sapere se c’è una relazione causale”, ha detto. “Non credo che cambieranno le modalità di prescrizione di isotretinoina».

 

Nonostante le sue imperfezioni, iPledge potrebbe essere il migliore strumento che i ricercatori hanno a disposizione per capire se, e cosa, possa essere attribuito al farmaco. Mostaghimi auspica che si sperimenti di aggiungere e rimuovere elementi da iPledge per verificare quali contribuiscono alla salute dei pazienti. Adamson desidera vedere le ricerche sulle persone con gravi casi di acne in trattamento con isotretinoina e altre no, siccome l’isolamento sociale e la perdita di autostima causati dall’acne possono essere legati alle idee suicide e alla depressione che alcuni ascrivono al farmaco.

 

Scollegare il disagio di avere l’acne dalle difficoltà dell’essere adolescente dalle difficoltà del trattamento con isotretinoina è un rompicapo medico e personale. 

 

 

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