Intelligenza Artificiale

Facebook sta sviluppando segretamente una nuova, potente Intelligenza Artificiale?

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Mark Zuckerberg non starebbe perdendo il treno dell’Intelligenza Artificiale.

 

Secondo un articolo del Wall Street Journal, Meta – la società padrona di Facebook, Instagram, Whatsapp – sta sviluppando segretamente un potente modello di Intelligenza artificiale progettato per competere con GPT-4 di OpenAI.

 

Si sa molto poco di questo modello di IA e, come riporta il WSJ, i dettagli riguardo a questa Intelligenza Artificiale, che per ora è destinata ad «aiutare altre aziende a creare servizi che producono testi sofisticati, analisi e altri output», potrebbero essere soggetti a modifiche.

 

Vale anche la pena notare che questa non è la prima incursione di Meta nel territorio dei Large Language Model (LLM): LLAMA-2, l’atteso modello linguistico dell’azienda, è stato rilasciato solo pochi mesi fa.

 

Tuttavia secondo le fonti del WSJ, Meta spera che la sua nuova Intelligenza Artificiale sarà «molte volte più potente» di LLAMA-2 – un segno, forse, che LLAMA-2 non lo sta del tutto tagliando come alternativa GPT-4, e che Meta sa che dovrà alzare seriamente la posta se vuole tenere il passo con i suoi concorrenti.

 

Secondo l’articolo della testata economica neoeboracena, il modello è stato costruito da un team che inizialmente aveva il compito di accelerare gli sforzi dell’azienda per costruire un sistema di Intelligenza Artificiale Generativa in grado di «produrre forme simili a quelle umane».

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L’equipe di esperti prevede di iniziare ad addestrare questa nuova AI entro l’inizio del 2024 nel tentativo di espandere la propria infrastruttura di supporto all’AI.  Secondo quanto riporta Futurism, Meta sarebbe apparentemente impegnata ad acquisire gli ambiti chip informatici Nvidia H100.

 

L’articolo del WSJ rileva inoltre che Zuckerberg sta spingendo per rendere open source la nuova Intelligenza Artificiale dell’azienda: una decisione che secondo quanto riferito ha turbato gli avvocati dell’azienda, che si vocifera abbiano sollevato alcune valide preoccupazioni su minacce come la potenziale violazione del copyright favorita e riguardo l’uso dell’intelligenza artificiale per generare disinformazione.

 

Per quanto poco reclamizzato, Facebook nel tempo ha eseguito ricerche molto avveniristiche, come quella per creare dispositivi in grado di leggere il pensiero degli utenti.

 

Considerato il comportamento dimostrato da Facebook, con la censura che si è abbattuta su dissidenti o anche semplici conservatori (ma non sui pedofili di Instagram o i donatori di sperma su Facebook, né sui neonazisti dell’Azov), la collusione con lo Stato profondo americano e le sue agenzie, la volontà di chiudere gli account di organizzazioni, partiti premier e presidenti, la raccolta massiva di dati anche biometrici (con il riconoscimento facciale che ha generato denunce di Stati come il Texas) nonché la possibilità di agire sul vostro telefono perfino scaricandone la batteria, c’è da domandarsi cosa la sua potente Intelligenza Artificiale possa fare alla vostra vita.

 

Facebook siede su una quantità immane di dati che vi riguardano. L’ammasso dei vostri Big Data personali è necessario per far funzionare l’IA, che impara ed evolve solo a fronte di quantità sterminate di informazioni.

 

«L’Intelligenza Artificiale ha bisogno di enormi quantità di dati aggiornati al minuto affinché il sistema di controllo funzioni» ha scritto Joseph Mercola, «quindi “affamare la bestia” deve essere in cima alla tua lista».

 

Vale sempre l’avvertimento dato da Elon Musk oramai tre anni fa: abbandonate Whatsapp e Facebook.

 

Uscire dai social, e dai programmi di messaggistica dei grandi gruppi americani, è l’unico modo affamare la bestia apocalittica, una mossa che esprime tutta la responsabilità che avete in questo orrendo processo verso la schiavitù inflittaci dalla macchina.

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