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Facebook potrebbe essere ritenuto responsabile per traffico sessuale sul suo sito, secondo il tribunale del Texas

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In quello che si spera sia il primo passo di una lunga strada di responsabilità per i grandi giganti della tecnologia, la Corte Suprema del Texas ha stabilito venerdì che Facebook può essere ritenuto responsabile se i trafficanti di sesso usano la piattaforma per prendere di mira i bambini.

 

La corte texana ha affermato che Facebook «non è una terra di nessuno senza legge» e che potrebbe essere ritenuta responsabile dopo 3 cause legali che hanno coinvolto vittime di traffico sessuale di adolescenti, secondo quanto riportato da Fox News.

 

La corte texana ha affermato che Facebook «non è una terra di nessuno senza legge» e che potrebbe essere ritenuta responsabile dopo 3 cause legali che hanno coinvolto vittime di traffico sessuale di adolescenti

Secondo quanto riferito, le vittime delle azioni legali sono state depredate attraverso la piattaforma di social media, il che ha indotto i pubblici ministeri ad affermare che il sito era negligente nel non bloccare il traffico sessuale.

 

Facebook, come fa sempre , ha cercato di nascondersi dietro la cosiddetta Section 230, una legge del 1996 che tuttora regola Internet.

 

La Section 230  afferma che le piattaforme online non sono responsabili dei contenuti di terze parti. Tuttavia, ciò è palesamente contraddetto dal lavoro di soverchiante censura compiuto da Facebook, Twitter, Google, YouTube etc. su migliaia, forse milioni o forse perfino di più, di utenti. Renovatio 21 ne sa qualcosa.

 

Infatti, la corte texana non è d’accordo:

«Ritenere le piattaforme Internet responsabili delle parole o delle azioni dei loro utenti è una cosa, e il precedente federale impone uniformemente che la sezione 230 non lo consente. Ritenere le piattaforme Internet responsabili dei propri misfatti è un’altra cosa. Questo è particolarmente vero per la tratta di esseri umani»

 

«Ritenere le piattaforme Internet responsabili delle parole o delle azioni dei loro utenti è una cosa, e il precedente federale impone uniformemente che la sezione 230 non lo consente. Ritenere le piattaforme Internet responsabili dei propri misfatti è un’altra cosa. Questo è particolarmente vero per la tratta di esseri umani».

 

Facebook ha dichiarato a Fox News:

 

«Stiamo rivedendo la decisione e considerando potenziali passi successivi. Il traffico sessuale è ripugnante e non consentito su Facebook. Continueremo la nostra lotta contro la diffusione di questo contenuto e i predatori che vi si dedicano».

 

 

 

 

 

Immagine © Renovatio 21

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