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Ex-dirigente di TikTok: Pechino accede a tutti i dati

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L’ex responsabile dello sviluppo ingegneristico di ByteDance negli Stati Uniti ha intentato una causa contro la società. Nella denuncia TikTok è accusata di aver rubato contenuti da altre piattaforme e di censura. Su Douyin, la versione cinese, l’algoritmo promuove contenuti anti-giapponesi e le critiche alle proteste di Hong Kong. L’attività di lobbying dell’azienda negli Stati Uniti e in Europa contro l’adozione di misure di regolamentazione.

 

 

A Pechino all’interno della sede centrale di ByteDance, il gigante tecnologico proprietario di TikTok, esiste un comitato speciale del Partito Comunista Cinese che monitora le app dell’azienda. A sostenerlo è Yu Yintao, un ex dirigente dell’azienda, in una denuncia per licenziamento illegittimo presentata contro la società a San Francisco.

 

Nel suo atto d’accusa il tecnico cinese – che è stato responsabile dello sviluppo ingegneristico di ByteDance negli Stati Uniti dall’agosto 2017 al novembre 2018 – sostiene che il comitato del Partito controllerebbe persino un dispositivo in grado di chiudere completamente le app cinesi e avrebbe accesso illimitato al database, compresi i dati archiviati negli Stati Uniti.

 

Yu Yintao sostiene di essere stato licenziato per aver sollevato preoccupazioni su un disegno mondiale per rubare proprietà intellettuali di altre aziende. Il dirigente ha accusato ByteDance di aver copiato nella sua fase iniziale senza consenso i contenuti da altre piattaforme come Snapchat e Instagram, per poi pubblicarli sulla propria app, oltre a «creare sistematicamente utenti inventati» per aumentare l’engagement.

 

TikTok è oggi uno dei social network più importanti a livello globale, ma l’app in Europa e negli Stati Uniti sta suscitando preoccupazioni sulla sicurezza nazionale, sulla privacy, sulla disinformazione e sulla propaganda cinese. Una società statale di Pechino detiene l’1% delle azioni di ByteDance, ma ha un membro nel consiglio di amministrazione.

 

Negli ultimi anni, il governo cinese ha acquisito le azioni dei giganti di Internet e ha nominato i membri dei consigli di amministrazione per rafforzare il controllo.

 

TikTok sta lanciando un costoso piano per la costruzione di centri dati all’estero, negli Stati Uniti e in Irlanda, per conformarsi alle normative statunitensi ed europee e dimostrare che l’azienda opera in modo indipendente dall’influenza di Pechino. Ma alcuni incidenti dimostrano che la Cina ha ancora accesso ai dati all’estero. All’inizio di quest’anno, per esempio, ByteDance ha ammesso che alcuni suoi dipendenti, tra cui due in Cina, hanno tracciato alcuni giornalisti negli Stati Uniti.

 

Questo mese TikTok ha censurato un documentario sull’attivista di Hong Kong e fondatore dell’Apple Daily, Jimmy Lai, in carcere per le accuse della legge sulla sicurezza nazionale. Dopo la notizia riportata dai media, TikTok ha ripristinato i contenuti rimossi sostenendo che «TikTok non modera i contenuti sulla base di sensibilità politiche».

 

A marzo, l’amministratore delegato di ByteDance Shou Zi Chew aveva difeso l’azienda durante un’audizione del Congresso degli Stati Uniti, evitando le domande sulla proprietà finale dell’azienda, sul controllo del Partito Comunista Cinese e sulle preoccupazioni per la privacy poste dai legislatori.

 

Nella sua denuncia, invece, Yu rivela che la versione cinese di TikTok, Douyin, viene addomesticata come strumento di propaganda dalle autorità cinesi. Ha anche accusato gli ingegneri dell’azienda di utilizzare gli algoritmi per promuovere contenuti di odio contro il Giappone e per far apparire più evidenti le critiche alle proteste di Hong Kong su Douyin.

 

Yu ha affermato che il fondatore di TikTok Zhang Yiming avrebbe corrotto Lu Wei, il vice capo del Dipartimento di Propaganda del Partito Comunista Cinese che era soprannominato lo “zar di internet” perché responsabile della regolamentazione della rete. Lu Wei è stato licenziato nel 2017, ma i media ufficiali non hanno mai indicato chi fosse stato ad aver pagato per l’episodio di corruzione per il quale è stato accusato.

 

ByteDance ha risposto alla denuncia di Yu Yintao definendola basata su «affermazioni e accuse infondate».

 

Gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno vietato TikTok sui dispositivi di lavoro dei funzionari pubblici per motivi di sicurezza. ByteDance ha intensificato gli sforzi di lobbying negli Stati Uniti e ha versato un’enorme quantità di fondi, 13 milioni di dollari dal 2019, per convincere i legislatori ed evitare ulteriori restrizioni.

 

 

 

 

 

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Immagine di Solen Feyissa via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

 

 

 

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