Etica medica: «troppo importante per lasciarla ai medici»

In un articolo apparso nei mesi scorsi sul Journal of Medical Ethics e in un libro di prossima pubblicazione, Rosamond Rhodes della Icahn School of Medicine of Mount Sinai, New York, ha affermato che l’etica medica appartiene all’ambito della medicina e ne segue le leggi:

«L’etica medica è intrinseca alla professione: è costruita dalla professione e per la professione e deve essere continuamente criticata, rivista e riaffermata dalla professione».

Se la professione medica fosse responsabile della determinazione dei propri standard etici, si ritornerebbe ai giorni bui del paternalismo

Si tratta di una tesi controversa ed è stata attaccata, sempre nel JME, da Søren Holm dell’Università di Manchester e di Oslo. In un post sul suo blog scrive che se la professione medica fosse responsabile della determinazione dei propri standard etici, si ritornerebbe ai giorni bui del paternalismo.

«Il problema è che lasciare l’etica medica ai medici annullerebbe gli ultimi 50 anni di progressi nell’allineamento delle dinamiche di potere tra medico e paziente. I pazienti non sono più solo pazienti, ma sono considerati partner alla pari nel prendere le decisioni sulla loro salute. Lasciare che i medici riprendano il controllo dell’etica della relazione medico-paziente porterebbe a un’etica sbilanciata, perché sposterebbe il centro su un lato della relazione.

Sappiamo dalla storia che i professionisti non sono capaci di separare gli interessi della professione in termini di potere e denaro, dagli interessi dei pazienti e clienti nella condotta professionale

Sappiamo dalla storia che i professionisti non sono capaci di separare gli interessi della professione in termini di potere e denaro, dagli interessi dei pazienti e clienti nella condotta professionale. E chiunque affermi che la situazione è cambiata e che la professione medica è ora in grado di gestire i conflitti di interessi si sbaglia di grosso.

Basta guardare gli sforzi che si fanno in molti paesi per tenere altri professionisti della salute fuori dai ruoli decisionali tradizionalmente appannaggio dei dottori per accorgersi che la professione medica cerca ancora di proteggere il suo potere, i privilegi e i guadagni».

Chiunque affermi che la situazione è cambiata e che la professione medica è ora in grado di gestire i conflitti di interessi si sbaglia di grosso

Il suo commento dell’articolo è: «L’etica medica è troppo importante per lasciarla ai medici!».

Fonte: Michael Cook per BioEdge