Economia
Eric Trump: con cripto e blockchain le banche potrebbero estinguersi in 10 anni
Le banche rischiano l’estinzione entro un decennio se non adottano le tecnologie blockchain, ha avvertito Eric, secondo figlio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e imprenditore nel settore delle criptovalute.
In un’intervista rilasciata mercoledì alla CNBC, Eric Trump ha criticato duramente quella che ha descritto come la lentezza e l’inefficienza del sistema bancario tradizionale.
«Il sistema finanziario moderno è rotto, lento e costoso», ha dichiarato al canale di notizie economiche.
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Trump, che a marzo ha lanciato una società di mining di bitcoin chiamata American Bitcoin, ha affermato di essersi rivolto alle valute digitali e alla finanza decentralizzata quando si è reso conto che «il nostro sistema bancario favorisce gli ultra-ricchi» ed «è stato utilizzato come arma contro la stragrande maggioranza delle persone nel nostro Paese».
Le piattaforme finanziarie decentralizzate consentono ai singoli individui di effettuare transazioni direttamente tra loro, spesso con commissioni basse o nulle, un fattore su cui le banche tradizionali fanno affidamento per generare reddito.
Trump ha sostenuto che la tecnologia blockchain può svolgere tutte le funzioni dei sistemi bancari tradizionali in modo più efficiente.
«Vi dico che se le banche non stanno attente a ciò che sta per accadere, saranno estinte nel giro di 10 anni», ha affermato.
Nell’intervista, Trump ha anche criticato la rete di messaggistica finanziaria interbancaria SWIFT definendola un «disastro assoluto», evidenziando i ritardi e le inefficienze nelle transazioni transfrontaliere.
La famiglia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è espansa nel settore delle criptovalute, lanciando un progetto di finanza decentralizzata chiamato World Liberty Financial. Ha anche annunciato il progetto di una stablecoin basata sul dollaro.
Nel 2021, la principale società americana di servizi finanziari Capital One ha interrotto i legami con oltre 300 conti collegati alla famiglia Trump e alle sue attività. La decisione è arrivata due mesi dopo la rivolta al Campidoglio del 6 gennaio, in cui i sostenitori di Trump avevano tentato di ribaltare la sua sconfitta alle elezioni presidenziali del 2020.
Il mese scorso, Eric e suo fratello Donald Jr. hanno intentato una causa contro Capital One, sostenendo che la decisione di chiudere i conti era un attacco alla libertà di parola e alla libera impresa, nonché una risposta alle opinioni politiche del padre.
Come riportato da Renovatio 21, a fine campagna elettorale Eric Trump disse che gli account dei social media appartenenti ai familiari di Donald Trump erano stati compromessi e hanno pubblicato post falsi che pubblicizzavano un’iniziativa di famiglia in materia di criptovaluta che deve ancora essere svelata. I post su X sembravano provenire dagli account di Lara Trump, co-presidente del Republican National Committee, e Tiffany, la più giovane delle due figlie del candidato repubblicano. I brevi messaggi, che nel frattempo sono stati rimossi, facevano riferimento a World Liberty Financial e promuovevano un indirizzo di sito web insieme a un token che dichiarava di far parte del progetto.
Un tempo critico delle criptovalute, il presidente Trump ha cambiato posizione sulle valute digitali, ottenendo un significativo sostegno da parte del settore. Dal suo ritorno alla Casa Bianca, si è impegnato a fare degli Stati Uniti la «capitale mondiale delle criptovalute» e a ricoprire il ruolo di «presidente delle criptovalute». In campagna elettorale aveva effettuato la sua prima transazioni in bitcoini, acquistando un cheesburgherro.
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The Donald in campagna elettorale aveva inoltre promesso di graziare subito Ross Ulbricht, fondatore del marketplace criminale del dark web Silk Road, ritenuto da molti incastrato dalle autorità per alcuni reati e condannato alla pena, ritenuta da alcuni sproporzionata, dell’ergastolo. La promessa è stata mantenuta.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa la Casa Bianca, sotto la guida dello «zar» per le cripto David Sacks (investitore di Venture Capital, già nel gruppo fondatore di PayPal) aveva tenuto un grande evento sulle criptovalute. Trump ha nominato le criptovalute come riserva strategica nazionale.
Questione di grande rilevanza, tuttavia poco discussa, è l’ordine esecutivo firmato dal presidente americano tre mesi fa che vietava le valute digitale delle Banche Centrali (CBDC).
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic