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Elezioni annullate in Romania: non la Russia, ma il partito di governo sarebbe dietro alle campagne TikTok contestate

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Uno scoop pubblicato dal sito di notizie rumeno Snoop rivela che l’interferenza elettorale presumibilmente diretta dalla Russia, che è stata la scusa per l’annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali, è stata in realtà pagata non da Mosca ma da un partito nella coalizione di governo del Paese.

 

Il candidato indipendente Calin Georgescu ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania il 24 novembre, con una campagna che includeva una posizione anti-guerra. Tuttavia il 6 dicembre, appena due giorni prima del secondo turno, la Corte costituzionale rumena ha annullato i risultati del primo turno.

 

Perché? La corte ha affermato che «il processo elettorale per l’elezione del Presidente della Romania è stato viziato per tutta la sua durata e in tutte le fasi da molteplici irregolarità e violazioni della legislazione elettorale che hanno distorto la natura libera ed equa del voto». Come noto, ciò sarebbe dovuto alle affermazioni di interferenza russa.

 

Tuttavia il reportage di Snoop rivela che le autorità fiscali rumene (ANAF) avrebbero  stabilito che la campagna di messaggistica sarebbe stata pagata dal Partidul Național Liberal (PNL), uno dei due partiti che formano l’attuale governo rumeno.

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Se il reportage di Snoop è accurato, sembra quindi che il PNL, che voleva annullare le elezioni, abbia finanziato la campagna sui social media usata come scusa per l’annullamento. Si intravede quindi la possibilità di invertire la rotta sulle elezioni.

 

Il 23 dicembre 2024, la Corte d’appello di Bucarest deciderà sull’ammissibilità di un’azione legale avviata da Elena Radu e altri avvocati insieme all’ex candidato Calin Georgescu per porre rimedio all’annullamento della tornata elettorale, un espediente che mostra quanto sia estrema la volontà del blocco occidentale di proseguire il conflitto con la Russia.

 

Il Cremlino ha negato le accuse di interferenza nelle elezioni. Puntando il dito contro Mosca, le autorità di Bucarest stanno «imitando la tendenza di base che esiste in Occidente a questo proposito», aveva detto il portavoce Demetrio Peskov il mese scorso.

 

Come riportato da Renovatio 21, il prossimo maggio migliaia di soldati francesi prenderanno parte ad un’esercitazione militare su larga scala in Romania, di fatto appena fuori dal teatro di guerra russo-ucraino.

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Immagine screenshot da YouTube

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