Alimentazione
Ecco la Coca-Cola MAHA: Trump e Kennedy rimettono come ingrediente il vero zucchero di canna
La Coca-Cola Company, multinazionale produttrice della storica bevanda frizzante, ha accettato di sostituire lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio con zucchero di canna nelle sue bevande. Lo ha affermato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, lui stesso grande consumatore dell’analcolico moro biancorosso in versione light.
«Ho parlato con la Coca-Cola della possibilità di utilizzare VERO zucchero di canna nella Coca-Cola negli Stati Uniti e loro hanno accettato di farlo», ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social giovedì.
Lo zucchero di canna è «semplicemente migliore», ha scritto, aggiungendo che sarebbe «un’ottima mossa» da parte dell’azienda.
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Coca-Cola non ha confermato il passaggio. «Maggiori dettagli sulle nuove offerte innovative all’interno della nostra gamma di prodotti Coca-Cola saranno presto condivisi», ha dichiarato un portavoce dell’azienda alla CNN. L’amministratore delegato James Quincey ha dichiarato ad aprile che l’azienda stava facendo progressi nella riduzione dello zucchero.
L’iniziativa Make America Healthy Again (MAHA) dell’amministrazione Trump, che prende il nome da un movimento sociale affiliato al Segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., ha spinto per escludere «cibi eccessivamente elaborati», coloranti sintetici e conservanti.
Kennedy Jr. ha inoltre attribuito ai dolcificanti a base di mais la causa dell’obesità e delle malattie croniche, definendo lo zucchero un «veleno» e sostenendo il consumo di zero zuccheri aggiunti.
John Bode, presidente e CEO della Corn Refiners Association, ha sostenuto che la sostituzione del fruttosio potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro, alla depressione dei redditi agricoli e all’aumento delle importazioni di zucchero di canna, «senza alcun beneficio nutrizionale».
La Food and Drug Administration statunitense osserva sul suo sito web di non essere a conoscenza del fatto che «esista una differenza in termini di sicurezza tra alimenti contenenti sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio e alimenti contenenti quantità simili di saccarosio, miele o altri dolcificanti tradizionali».
Da anni ambienti legati a salute ed alimentazione sostengono che lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (High-fructose corn syrup, HFCS), dolcificante a base di amido di mais ampiamente utilizzato in alimenti e bevande trasformati sia collegato a diversi problemi di salute come la sindrome metabolica, la resistenza all’insulina, il diabete di tipo 2, la steatosi epatica non alcolica e potenziali collegamenti con malattie cardiache e una ridotta aspettativa di vita. Secondo alcuni studiosi, il HFCS incoraggerebbe la produzione di grassi, aumenterebbe le infiammazioni, riempiendo il corpo di «calorie vuote» assieme a tutti i conservanti e i coloranti tipici dei cibi ultraprocessati nei quali lo sciroppo di mais è spesso utilizzato.
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Come riportato da Renovatio 21, uno studio recente ha mostrato che i cibi ultraprocessati ristrutturano il cervello e stimolano l’eccesso di cibo.
Il biondo presidente adora l’analcolico moro statunitense. È noto che Trump, astemio che beve fino a 12 lattine di Diet Coke (corrispondente all’Italiana Coca light) al giorno senza mai nemmeno avvicinarsi ad un bicchiere d’acqua, ha un pulsante speciale per ordinare la bevanda sulla sua scrivania nello Studio Ovale, secondo quanto riportato dai media. Questo pulsante avvisa un membro dello staff di portare un’altra soda (come in America chiamano generalmente le bevande gasate) al presidente.
Si tratta di un grande passo avanti alla Casa Bianca: nella scorsa amministrazione non c’era Coca-Cola ma cocaina, che peraltro è stato, in passato, un ingrediente della bevanda, che ai suoi albori contenva 9 milligrami della sostanza amata da Sigismondo Freud, ‘Ndrangheta, Hollywood e Pablo Escobarro.
A questo punto, arrivati al cazzeggio, non resistiamo, e tiriamo fuori il video dell’indimenticabile servizio della TV locale di Agrigento Teleacras Angelo Ruoppolo, che dopo tanti anni ancora rimane, per tanti motivi, un capolavoro.
Certo non possiamo non chiudere l’articolo con l’altro video-meme che Renovatio 21 ha spesso usato, quello derivante dalla pellicona Danko (1990), dove l’ex governatore della California Arnoldo Schwarzenegger improvvisa la parola russa «cocainum» forse memore del neutro latino di quando andava alla Messa antica in Stiria.
Informiamo il vertice della storia del culturismo – peraltro «cugino» acquisito di Robert Kennedy, che lo aiutò a sdoganarsi come «ambientalista» in particolare nel suo secondo mandato come governator a Sacramento (non è un concetto religioso, né un’imprecazione blasfema: è il nome della capitale dello Stato della California) – che in lingua russa la parola per cocaina è, semplicemente, «kokaina».
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