Geopolitica

Doppio attacco al Sudafrica: l’ambasciatore USA accusa il governo di armare la Russia, mentre la valuta locale crolla

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Il Sudafrica, Paese fondatore BRICS, è sotto attacco.

 

In una conferenza stampa televisiva senza precedenti, lo scorso 11 maggio, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Sud Africa Reuben Brigety ha accusato il governo sudafricano, di aver spedito munizioni alla Russia, contrariamente alla sua posizione ufficiale di neutralità rispetto alla guerra in Ucraina.

 

Nel giro di due o tre ore, il rand è sceso bruscamente contro il dollaro e la sterlina, quasi al punto più basso di sempre, quasi che i mercati volessero seguire le accusa del Brigety.

 

«Il collasso potrebbe essere stato progettato» scrive EIRN. «Non è una novità che dal 6 all’8 dicembre 2022 una nave mercantile russa, Lady R, fosse attraccata alla base navale di Simon’s Town, Città del Capo». Tuttavia l’ambasciatore Brigety ha affermato che il governo degli Stati Uniti sapeva con certezza che le munizioni erano state caricate su Lady R e ha fatto riferimento alle prove totalmente convincenti che aveva visto, che riteniamo possano essere fornite dai servizi Intelligence del suo Paese.

 

«Siamo fiduciosi che le armi siano state caricate su quella nave», ha detto, «e scommetterei la mia vita sull’accuratezza di tale affermazione».

 

 

Si noti che le sue osservazioni sono state fatte proprio mentre il capo di Stato Cyril Ramaphosa stava parlando in Parlamento, dando all’opposizione l’opportunità di interrogarlo sulle accuse di Brigety, di cui all’epoca non era a conoscenza. Ramaphosa ha successivamente annunciato che un’inchiesta sulle accuse era iniziata prima delle dichiarazioni pubbliche di Brigety e ha riferito che le agenzie di Intelligence statunitensi erano state incaricate di fornire qualsiasi informazione in loro possesso sulla presunta spedizione.

 

Una dichiarazione rilasciata in seguito dall’ufficio di Ramaphosa ha definito le osservazioni di Brigety «deludenti», poiché «minano lo spirito di cooperazione e partnership che ha caratterizzato i recenti impegni tra i funzionari del governo degli Stati Uniti e una delegazione ufficiale sudafricana», che si era recentemente recata a Washington.

 

Il ministro degli Esteri Naledi Pandor ha convocato Brigety nel suo ufficio per tenere un’iniziativa ufficiale per protestare contro il suo comportamento poco diplomatico e arrogante. Reuters ha riferito questo pomeriggio che si è scusato «senza riserve» e ha ammesso di «aver oltrepassato il limite». Il ministro Pandor, che è molto schietto e ha precedentemente comunicato al segretario di Stato Tony Blinken che il Sudafrica non tollera di essere «bullizzato» dagli Stati Uniti o di altre Nazioni occidentali, ha parlato al telefono con Blinken questo pomeriggio.

 

Il Dipartimento di Stato ha riferito che entrambi «hanno ribadito la cooperazione su priorità condivise, tra cui salute, commercio ed energia». Ma il presidente Ramaphosa ha anche parlato al telefono con il presidente Vladimir Putin, in una conversazione in cui si è promesso di approfondire il loro partenariato strategico e cooperare su questioni chiave di reciproco interesse, nonché di coordinare il secondo vertice Russia-Africa a San Pietroburgo a luglio e il vertice BRICS a Johannesburg ad agosto.

 

Il Dipartimento di Stato USA potrebbe essere fortemente offeso da un documento del partito al governo ANC (il partito di Mandela) della sua conferenza del dicembre 2022, che afferma che la guerra in Ucraina è una guerra per procura tra USA-NATO e Russia. Brigety considera l’appartenenza ai BRICS come intrinsecamente non neutrale. Va notato che Ramaphosa aveva incolpato la NATO per la guerra ucraina.

 

Il Dipartimento di Stato è anche offeso dal fatto che il Sudafrica abbia partecipato a esercitazioni congiunte al largo della costa sudafricana con Cina e Russia, ma abbia rifiutato di svolgere esercitazioni congiunte con gli Stati Uniti.

 

Come riportato da Renovatio 21, è al prossimo summit BRICS in Sudafrica in agosto che potrebbe essere discussa una nuova moneta per il commercio internazionale alternativa al dollaro.

 

 

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