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Donna occidentale si esalta con il riconoscimento facciale cinese

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Un video emerso dalla rete mostra una ragazza occidentale, che parla inglese forse con accento nordeuropeo, che si dimostra tutta eccitata per la tecnologia del riconoscimento facciale cinese.

 

La ragazza mostra all’obbiettivo la sua esperienza nella Cina comunista con una vending machine, cioè una macchinetta che distribuisce bibite.

 

«Allora ragazzi, le tecnologie sono ovunque, quindi prendiamo un po’ d’acqua con questa macchina», dice la fanciulla mentre si avvicina al distributore automatico con un display a LED.

 

«Cosa vi va da bere? Andiamo a prendere un po’ d’acqua. Premi questo pulsante: niente telefono, niente contanti richiesti. Scansiona semplicemente il tuo viso e prendi la tua bottiglia d’acqua», dice esaltatissima la ragazza, mentre il distributore automatico ordina in cinese alla donna di prepararsi per la scansione facciale.

 

Poi, per la gioia della ragazza, ecco che la bottiglia le viene porta da un sistema robotizzato.

 

Il popolare utente Twitter Wall Street Silver, mostrando il video, ha fatto osservazioni molto pertinenti.

 

«Era così entusiasta della comodità del pagamento tramite scansione del volto in Cina… non c’era bisogno di carta o telefono… Aspetta fino a quando il governo non decide che il tuo punteggio di credito sociale è troppo basso per non fare quello che ti dicono. Niente acqua per te fino a quando non ricevi la tua quarta dose booster».

 

«Combinalo con una Central Bank Digital Currency (CBDC) e la tua libertà non ci sarà più. Tracciano ogni tuo movimento e posizione in ogni momento, le tue decisioni di spesa e spengono i tuoi soldi se disobbedisci».

 

 

Come riportato da Renovatio 21, la tecnologia di riconoscimento facciale è ovunque presente nell’incubo biototalitario elettronico della Cina comunista, dove sarebbe perfino usata per rilevare la «fedeltà al partito», oltre che nella sorveglianza della minoranza uigura.

 

Ma non solo la Repubblica Popolare ne fa uso: è stato proposto in Gran Bretagna di utilizzare la face recognition per impedire ai non vaccinati di entrare al pub. In Corea la tecnica è stata testata per l’individuazione di persone positive al COVID; identica cosa è stata fatta per gli Emirati Arabi Uniti. Il riconoscimento facciale, è emerso il mese scorso, è utilizzato anche dalla polizia spagnuola per identificare i sospetti.

 

L’Uganda, che avrebbe acquistato la tecnologia dai cinesi, l’avrebbe utilizzata per reprimere il dissenso durante le proteste antigovernative. Israele la utilizzerebbe invece per il controllo dei palestinesi. Bambini sospettati di crimini sono monitorati in tempo reale via riconoscimento facciale in Argentina.

 

Un uso controverso della face recognition è ora implementato in Ucraina.

 

In un episodio freschissimo, la scorsa settimana la tecnologia di scansione facciale è stata utilizzata per rimuovere una madre dalla sala concerti newyorkese Radio City Music Hall a causa della sua affiliazione con uno studio legale in contenzioso contro i proprietari del locale.

 

Curiosamente, il riconoscimento facciale, per qualche motivo, era stato stoppato dalle grandi aziende Big Tech durante le sanguinose rivolte razziali seguite alla morte del drogato pregiudicato George Floyd.

 

Tuttavia, c’è anche l’esempio del Texas, che quest’anno ha denunziato Facebook per centinaia di miliardi di dollari inerentemente alla questione del riconoscimento facciale.

 

Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa il Patriarca di Mosca e di Tutte le Russie della Chiesa Ortodossa Cirillo I ha preso posizione contro l’idea di una società basata sul controllo elettronico dei corpi umani.

 

«La Chiesa difende il diritto fondamentale incondizionato dei cittadini di rifiutare l’identificazione biometrica con garanzie assolute di non discriminazione nel caso di tale scelta» ha dichiarato Kirill.

 

 

 

 

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