Sanità

Donna di 35 anni muore per emorragia cerebrale 11 giorni dopo aver ricevuto il vaccino Johnson&Johnson

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense.

 

 

La famiglia di Anne VanGeest afferma che la 35enne era sana prima di essere vaccinata e che è deceduta in seguito a complicazioni dovute al vaccino Johnson & Johnson.

 

 

La famiglia di una donna del Michigan ha affermato che la donna è deceduta a causa di complicazioni 11 giorni dopo aver ricevuto il vaccino COVID Johnson & Johnson (J&J).

La famiglia di una donna del Michigan ha affermato che la donna è deceduta a causa di complicazioni 11 giorni dopo aver ricevuto il vaccino COVID Johnson & Johnson

 

Anne VanGeest, 35 anni, è deceduta il 19 aprile all’ospedale Mercy Health Saint Mary di Grand Rapids a causa di un’emorragia cerebrale subaracnoidea acuta, secondo quanto riportato da FOX 17 reported.

 

«È con profondo dolore che comunichiamo il decesso di Anne (Annie), 35 anni, amorevole madre, moglie, sorella e figlia», è quanto si legge nel comunicato della famiglia diffuso da Lambert, agenzia di pubbliche relazioni di Grand Rapids che fornisce il suo servizio alla famiglia pro bono.

 

La VanGeest aveva ricevuto il vaccino J&J l’8 aprile, cinque giorni prima che il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) sospendesse l’utilizzo del vaccino per indagare sui rapporti di trombosi potenzialmente dannose nelle donne che avevano ricevuto il vaccino.

 

La VanGeest aveva ricevuto il vaccino J&J l’8 aprile, cinque giorni prima che il CDC sospendesse l’utilizzo del vaccino per indagare sui rapporti di trombosi potenzialmente dannose nelle donne che avevano ricevuto il vaccino

La famiglia della VanGeest ha raccontato che aveva iniziato a soffrire di emicrania il 16 aprile, otto giorni dopo il vaccino. È morta dopo tre giorni. Il certificato di morte parla di morte naturale dovuta a un’emorragia cerebrale subaracnoidea acuta, cioè il sanguinamento tra il cervello e i tessuti circostanti. I sintomi di questa rara forma di trombosi si sviluppano solitamente tra 6 e 15 giorni dopo l’iniezione.

 

«Questi primi sintomi sono vaghi e non specifici», afferma il Dr. Tom Shimabukuro del COVID-19 Response del CDC. «È soprattutto emicrania ma, in particolare, in questo caso si è manifestata sei giorni dopo il vaccino».

 

Il medico della VanGeest ha inviato la segnalazione al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) del CDC.

 

In un’e-mail inviata alla famiglia, il CDC ha confermato che il decesso è stato segnalato al VAERS, ma che il sistema non è stato progettato per determinare se un evento avverso sia causato dal vaccino.

 

La famiglia della VanGeest ha raccontato che aveva iniziato a soffrire di emicrania il 16 aprile, otto giorni dopo il vaccino. È morta dopo tre giorni. Il certificato di morte parla di morte naturale dovuta a un’emorragia cerebrale subaracnoidea acuta, cioè il sanguinamento tra il cervello e i tessuti circostanti

«Quando il VAERS riceve segnalazioni di gravi malattie o decessi dopo il vaccino, lo staff del VAERS contatta l’ospedale presso cui il paziente era in cura per ottenere la cartella clinica al fine di comprendere meglio lo sviluppo dell’evento avverso», spiega il CDC.

 

Secondo il sito web del CDC, «il CDC dà seguito a ogni segnalazione di decesso per cui si richiedano ulteriori informazioni, approfondire quanto accaduto e per determinare se il decesso sia stato causato dal vaccino o se non vi è correlazione».

 

The Defender ha ripetutamente cercato di mettersi in contatto con il CDC a partire dall’8 marzo per sapere come vengono condotte le indagini sulle morti segnalate, ma non ha ancora ricevuto risposta.

 

Il 13 aprile, il CDC e la FDA hanno immediatamente bloccato l’utilizzo del vaccino J&J, commercializzato dalla sussidiaria Janssen, per indagare su almeno sei casi di una rara e grave malattia chiamata trombosi venosa cerebrale (CVT).

 

La CVT si verifica quando un coagulo di sangue si forma nei seni venosi cerebrali. Il coagulo impedisce al sangue di fluire dal cervello. Come risultato, le cellule ematiche si possono rompere e riversare il sangue nei tessuti cerebrali dando origine a un’emorragia.

I sintomi di questa rara forma di trombosi si sviluppano solitamente tra 6 e 15 giorni dopo l’iniezione

 

Il 14 aprile, il Comitato Consultivo sulle Pratiche di Immunizzazione (ACIP) del CDC ha deciso di rimandare la votazione per decidere se riprendere l’uso del vaccino J&J, estendendo la sospensione per effettuare ulteriori analisi sui coaguli di sangue nelle persone che avevano ricevuto il vaccino.

 

Il 23 aprile, l’ACIP ha votato 10 a 4 per revocare la sospensione del vaccino J&J senza restrizioni o con un avvertimento aggiuntivo sul rischio di creazione di coaguli di sangue dopo aver preso in esame 15 casi di forme rare di trombosi, tra cui tre che hanno portato alla morte, secondo una presentazione condivisa durante la riunione.

 

L’ACIP ha affermato che il legame tra i coaguli e il vaccino J&J era «plausibile» ma ha concluso che i benefici del vaccino sono superiori ai rischi. FDA e CDC hanno votato per revocare la sospensione, ma la FDA ha dichiarato che aggiungerà nel foglio illustrativo un avvertimento per possibili coaguli di sangue. Gli ufficiali sanitari della Danimarca hanno annunciato che elimineranno il vaccino J&J dal programma vaccinale nazionale dopo aver concluso che i benefici non sono superiori ai rischi di trombosi.

 

Dei 1.845 casi riportati, 655 rapporti sono attribuiti a Pfizer, 577 a Moderna e 608 a J&J. I funzionari della sanità statunitensi hanno ammesso solo 15 casi di trombosi associati al vaccino J&J durante la riunione del 16 aprile

Il 30 aprile, Children’s Health Defense ha esaminato i dati del VAERS su una serie di eventi avversi associati alla formazione di coaguli di sangue e altre malattie collegate. Il VAERS contiene un totale di 1.845 rapporti per i tre vaccini a partire dal 14 dicembre 2020 fino al 23 aprile.

 

Dei 1.845 casi riportati, 655 rapporti sono attribuiti a Pfizer, 577 a Moderna e 608 a J&J. I funzionari della sanità statunitensi hanno ammesso solo 15 casi di trombosi associati al vaccino J&J durante la riunione del 16 aprile.

 

Una ricerca nel VAERS per l’emorragia cerebrale subaracnoidea ha mostrato 31 risultati, otto dei quali associati al vaccino COVID J&J.

 

 

Megan Redshaw

 

 

Traduzione di Alessandra Boni

 

 

 

© 4 maggio 2021, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

 

Immagine di Lambert  Co.

 

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