Geopolitica

Donbass, la tregua di Natale rispettata da tutte le parti. O forse no

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Lo scorso 22 dicembre si è riunito a Minsk il gruppo di contatto trilaterale (rappresentanti di Russia, Kiev e Donbas, riuniti nell’ambito dell’OSCE) per la situazione nel bacino del Don, teatro del conflitto russo-ucraino.

 

L’incontro ha avuto come risultato un accordo per attuare il cessate il fuoco concordato per la prima volta nel luglio 2020.

 

«Molti mesi dei nostri sforzi tornare al pieno rispetto del cessate il fuoco hanno dato i loro frutti. Durante la riunione odierna del gruppo di contatto trilaterale, tutte le parti hanno espresso la loro determinazione a rispettare l’accordo del 22 luglio 2020 sulle misure per rafforzare il cessate il fuoco», ha dichiarato ieri Andriy Yermak, capo dell’amministrazione presidenziale di Kiev.

«Speriamo che questa volta il cessate il fuoco sia sostenibile e salverà la vita dei difensori dell’Ucraina e dei civili. Le imminenti vacanze di Natale e Capodanno dovrebbero essere serene. Possa il silenzio regnare finalmente nel Donbass»

 

Yermak, già produttore cinematografico collega e amico del produttore attore TV Vladimir Zelensky ora presidente ucraino, ha definito il cessate il fuoco un passo verso la riduzione dell’escalation nel Donbass.

 

«Speriamo che questa volta il cessate il fuoco sia sostenibile e salverà la vita dei difensori dell’Ucraina e dei civili. Le imminenti vacanze di Natale e Capodanno dovrebbero essere serene. Possa il silenzio regnare finalmente nel Donbass».

 

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato ieri che Mosca spera che «Kiev osserverà le sue responsabilità nell’assicurare il cessate il fuoco duraturo nell’Ucraina orientale». Zakharova ha dichiarato che mentre Donetsk e Lugansk hanno osservato il cessate il fuoco sin dall’accordo,  Kiev ha continuato a bombardare il Donbass.

 

Il portavoce del Dipartimento di Stato USA Ned Price ha rilasciato ieri una dichiarazione accogliendo favorevolmente l’annuncio del cessate il fuoco.

 

«Apprezziamo gli sforzi del Rappresentante speciale del Presidente in esercizio dell’OSCE in Ucraina e del gruppo di contatto trilaterale e sollecitiamo le parti per il cessate il fuoco ad aderire pienamente ai loro impegni per la sicurezza condivisa delle persone che vivono nell’area».

 

Tuttavia, questa mattina, ciascuna delle parti ha accusato l’altra di violazioni del cessate il fuoco

«Come hanno chiarito gli Stati Uniti, il conflitto nell’est dell’Ucraina può essere risolto solo in un contesto di distensione, come quello annunciato ieri per il cessate il fuoco» ha dichiarato Price.

 

Tuttavia, questa mattina, ciascuna delle parti ha accusato l’altra di violazioni del cessate il fuoco.

 

L’esercito ucraino ha accusato le «truppe di occupazione russe» di tre violazioni il 23 dicembre a Donetsk.

 

A sua volta, il portavoce militare di Donetsk Eduard Basurin ha dichiarato questa mattina che «i combattenti ucraini hanno violato il cessate il fuoco sei volte nell’ultima settimana usando mortai da 120 mm e 82 mm e lanciagranate».

 

Come riportato da Renovatio 21, la tensione in Ucraina è avvertita dai massimi vertici moscoviti, e discussa con il mondo in termini molto concreti.

Il rischio, non lontanissimo, è quello di uno scontro diretto tra superpotenze dotate di armi termonucleari

 

Il rischio, non lontanissimo, è quello di uno scontro diretto tra superpotenze dotate di armi termonucleari e pure, come ha ricordato recentemente Vladimir Putin, di nuove armi ipersoniche. Cioè, armi di cui gli USA, ha rammentato pubblicamente sempre il presidente della Federazione Russa, forse non dispongono.

 

La tensione ricorda la Guerra Fredda, ma con ingredienti oggi molto più irrazionali e pericolosi, soprattutto, la mancanza di rispetto di trattati, promesse e in generale dell’avversario dimostrata da Washington nel sostenere il suo proxy ucraino.

 

 

 

 

Immagine di ВО «Свобода» via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0)

 

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