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Donazione di sperma e ovociti, dal 2025 il Colorado vieta l’anonimato

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Il Colorado ha approvato un disegno di legge che darà alle persone concepite da donatori il diritto di accedere alle informazioni sui loro donatori. Lo riporta BioNews.

 

Se il governatore Jared Polis dovesse firmare il disegno di legge, la «Legge sulla protezione delle persone concepite da donatori e delle famiglie di persone concepite da donatori» consentirà a tutti i bambini concepiti con gameti da donatore dal 2025 in poi di accedere alla storia medica e identificare le informazioni sul proprio donatore quando arrivano alla maggiore età.

 

«Vogliamo chiarire chchi ha fatto una donazione di sperma o ovuli non sarà più anonimo», ha affermato il rappresentante Matt Soper, che ha sponsorizzato il disegno di legge. «Attraverso le tecnologie disponibili, devono capire quali sono le ramificazioni nel prendere la decisione di essere un donatore».

 

Il disegno di legge introduce anche regolamenti che richiedono alle banche del seme e alle cliniche per la fertilità di essere autorizzate e di conservare i registri delle cartelle cliniche e dei dettagli di contatto dei donatori, nonché dei bambini nati da ciascun donatore.

 

Il numero di famiglie che possono essere create da un singolo donatore di gameti sarà limitato a 25 e le donatrici di ovociti saranno limitate a un massimo di sei cicli di prelievo di ovociti.

 

Parte della motivazione di questo disegno di legge è la disponibilità di società commerciali di test del DNA che consentono alle persone concepite da donatori di scoprire che sono geneticamente legate a persone che potrebbero non essersi aspettate, oltre a connettersi a fratellastri genetici che condividono lo stesso donatore .

 

Alcune persone hanno scoperto un numero maggiore di fratellastri, motivo per cui il disegno di legge cerca di limitare il numero di famiglie che ogni donatore può aiutare.

 

Nel 2011 Washington è diventato il primo stato a consentire alle persone concepite da donatori l’accesso all’identità e alla storia medica del proprio donatore dall’età di 18 anni, e altri lo hanno seguito, ma tutti consentono ai donatori di rinunciare alla condivisione dei propri dati.

 

Se il disegno di legge venisse firmato, il Colorado sarebbe il primo a rimuovere tale opzione. L’atto non sarà però retroattivo, quindi i donatori di bambini già nati, o che verranno concepiti prima del 2025 potranno rimanere anonimi.

 

Non viene citata, negli articoli sulla questione, la scottante questione dell’incesto possibile tra i bambini in provetta: figli dello stesso donatore – quindi, geneticamente fratelli, fratellastri – potrebbero, da adulti, accoppiarsi senza sapere di avere lo stesso genitore genetico.

 

Tale fenomeno è assolutamente possibile, visto che chi ricorre alla riproduzione artificiale si serve di specialisti e laboratori locali, aumentando le probabilità che i figli dello stesso donatore si incontrano.

 

Si tratta di un rischio rivoltante, che però non sembra preoccupare nessuno.

 

L’incesto, l’ultimo (forse penultimo…) tabù, verrà eroso dallo sdoganamento della riproduzione in provetta?

 

 

 

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