Reazioni avverse
Dodici atleti della squadra olimpica belga rifiutano la seconda iniezione di vaccino anti-COVID
Ancora storie di atleti e vaccini dal Belgio.
Un mese prima dei Giochi Olimpici di Tokyo (che si giocheranno a porte chiuse) il capo delegazione e direttore della squadra olimpica belga Olav Spahl ha confessato al quotidiano fiammingo Het Laatste Nieuws che «dodici atleti hanno deliberatamente scelto di non farsi vaccinare una seconda volta a causa della possibile perdita di prestazione».
«Dodici atleti hanno deliberatamente scelto di non farsi vaccinare una seconda volta a causa della possibile perdita di prestazione»
Curiosamente, nota il sito belga Médias Presse, «l’informazione è stata ripresa da un quotidiano britannico, ma nessun media belga francofono ha fatto eco, come se l’argomento fosse tabù».
Alle Olimpiadi tokyote parteciperanno tra i 120 e i 130 atleti belgi.
Spahl, manager della squadra olimpica belga, minimizza il problema della renitenza alla siringa genetica. «Vedremo se manterrà il suo entusiasmo e la sua fiducia nei vaccini anti-COVIDal suo ritorno da Tokyo» scrive Médias Presse.
«Con la nostra delegazione, siamo ben preparati e pronti a partire» ha detto il dirigente sportivo olimpico. «Siamo riusciti a dare certezze ai nostri atleti con la nostra campagna di vaccinazioni: il 90% degli atleti è vaccinato. È vero che alcuni atleti non hanno provato una seconda volta, poiché hanno l’impressione soggettiva che ci possa essere un’influenza negativa sulla loro prestazione. Teniamo conto dei sentimenti degli atleti».
«È vero che alcuni atleti non hanno provato una seconda volta, poiché hanno l’impressione soggettiva che ci possa essere un’influenza negativa sulla loro prestazione. Teniamo conto dei sentimenti degli atleti»
Spahl non ha fornito i nomi degli atleti che hanno rifiutato la loro seconda iniezione.
Al momento, non abbiamo notizie sulla quantità di atleti che rifiutano il vaccino all’interno della squadra olimpica italiana.