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Documenti trapelati rivelano pianificazione britannica per l’attacco al ponte sullo stretto di Kerch

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Sei mesi prima che il ponte di Kerch fosse attaccato dal camion-bomba detonato pochi giorni fa, una presentazione redatta per ufficiali dell’Intelligence britannica elencava un attacco al ponte come uno dei numerosi piani progettati per compromettere le forze militari russe.

 

La presentazione dell’aprile 2022 è stata fornita in forma anonima al sito web della testata di giornalismo investigativo The Grayzone.

 

Sebbene i piani dettagliati nel rapporto differiscano dal metodo utilizzato nell’attacco al ponte dell’8 ottobre, l’interesse britannico nel pianificare un attacco al ponte «sottolinea il profondo coinvolgimento delle potenze della NATO nella guerra per procura in Ucraina», scrive il giornalista di Grayzone Kit Klarenberg.

 

Facendo riferimento all’improvviso viaggio di Boris Johnson a Kiev dello scorso aprile, quando secondo Foreign Affairs fu detto a Zelens’kyj di rifiutare l’accordo di pace con Mosca che sembrava raggiunto, Grayzone scrive che «quasi esattamente nel momento in cui Londra avrebbe sabotato i colloqui di pace tra Kiev e Mosca nell’aprile di quest’anno, gli agenti dell’Intelligence militare britannica stavano elaborando progetti per distruggere un importante ponte russo attraversato da migliaia di civili al giorno».

 

Nella presentazione «vengono delineate una serie di strategie per aiutare l’Ucraina “a rappresentare una minaccia per le forze navali russe” nel Mar Nero. Si afferma che gli obiettivi principali mirano a “degradare” la capacità della Russia di bloccare Kiev, “erodere” la “capacità di combattimento” di Mosca e isolare le forze terrestri e marittime russe in Crimea “negando il rifornimento via mare e via terra tramite il ponte di Kerch”».

 

Disabilitando «il ponte di Kerch in un modo audace, interrompe l’accesso stradale e ferroviario alla Crimea e l’accesso marittimo al Mar d’Azov».

 

Lo schema trapelato per distruggere il ponte «richiede che una batteria di missili da crociera colpisca i due pilastri di cemento su entrambi i lati dell’arco centrale in acciaio, causando un completo cedimento strutturale», scrive l’autore dello studio.

 

Un’alternativa sarebbe stata quella di utilizzare una «squadra di subacquei d’attacco o UUV [droni sottomarini, ndr] dotati di mine magnetiche e cariche esplisive a taglio lineare» che prenderebbero di mira una «debolezza chiave» e un «difetto di progettazione» nei pilastri del ponte.

 

Come riportato da Renovatio 21, le forze  britanniche hanno addestrato militari ucraini nell’uso di droni sottomarini sminatori.

 

 

Lo scorso giugno, proprio nel tratto di mare dove si è avuto il sabotaggio del gasdotto Nord Stream 2, la NATO ha condotto le esercitazioni BALTOPS, dove sono stati utilizzati dichiaratamente sempre droni sottomarini.

 

Secondo le e-mail fornite anche a Grayzone,  un ufficiale di riserva del British Army Intelligence Corps e fondatore dell’Institute for Statecraft, ha dichiarato che le proposte sono «molto impressionanti».

 

L’Institute for Statecraft è il capostipite del famigerato gruppo di guerra dell’informazione Integrity Initiative.

 

La rivelazione dell’esistenza di una simile presentazione non è cosa da prendere alla leggera: «il contenuto equivale a una difesa diretta e dettagliata per la commissione di quello che potrebbe costituire un grave crimine di guerra. È evidente che nel tracciare modi per distruggere un importante ponte passeggeri, non vi è alcun riferimento all’evitare vittime civili» scrive The Grayzone.

 

 

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