Nucleare

Diversi Paesi si stanno preparando a riprendere i test nucleari

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Lo scenario internazionale sta regredendo al punto che vecchie questioni, colossali e pericolosissime, tornano a galla.

 

Il Bulletin of the Atomic Scientists ha dedicato gran parte del numero di marzo al tema dei test nucleari.

 

Nell’introduzione allo speciale, l’autore François Diaz-Maurin, redattore associato del Bulletin per gli affari nucleari, riferisce che ci sono prove che un certo numero di Paesi si stanno preparando a riprendere i test nonostante le loro dichiarazioni contrarie.

 

«Le immagini satellitari hanno mostrato un aumento delle attività di costruzione in corso dal 2021 negli ultimi anni nei siti di test nucleari negli Stati Uniti, in Russia e in Cina, le tre maggiori potenze nucleari del mondo», scrive l’esperto.

 

«Gli esperti ritengono che Russia e Cina stiano attualmente espandendo i tunnel sotterranei nei loro siti di test nucleari rispettivamente di Novaja Zemlya e Lop Nur. Negli Stati Uniti, anche la National Nuclear Security Administration sta espandendo il Nevada Test Site, ufficialmente per migliorare le capacità diagnostiche per la gestione e le prestazioni dell’arsenale nucleare statunitense, senza la necessità di condurre ulteriori test sugli esplosivi nucleari sotterranei. Ma, allo stesso tempo, gli Stati Uniti mantengono una politica di prontezza, secondo la quale il Paese è pronto a condurre un test nucleare entro sei mesi qualora uno dei suoi avversari ne dovesse effettuare uno».

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Né la Russia, né la Cina né gli Stati Uniti hanno annunciato l’intenzione di riprendere i test, ma la Russia ha avvertito che se gli Stati Uniti dovessero riprendere, la Russia risponderà.

 

«Un certo numero di segnali indiretti indicano che la probabilità che Washington riprenda i test nucleari su vasta scala non dovrebbe essere ignorata», ha detto alla TASS il 7 febbraio Vladimir Yermakov, direttore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del Ministero degli Esteri russo, quando gli è stato chiesto se gli Stati Uniti intendessero riprendere i test sulle armi nucleari.

 

«Per quanto riguarda la risposta che potrebbe essere data nel caso Washington riprendesse i test sulle armi nucleari, tutto è abbastanza chiaro. Gli Stati Uniti non ne trarranno benefici unilaterali. Il presidente russo Vladimir Putin e altri funzionari hanno ripetutamente avvertito che saremo costretti ad agire in modo proporzionato», ha osservato.

 

Come riportato da Renovatio 21, negli scorsi mesi gli USA avevano eseguito esplosioni sotterranee non-atomiche in un sito di test nucleari.

 

La settimana scorsa l’aereo da combattimento F-35 è stato abilitato al trasporto della bomba nucleare a gravità B61-12, così come tre mesi fa lo era stato il bombardiere Stealth B-2, mentre i programmi di condivisione di testate con Paesi alleati abbondano da ambo le parti del blocco.

 

Il mondo sta tornando alla corsa delle atomiche?

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