Razzismo
Discoteca londinese: i maschi bianchi eterosessuali pagano 6 volte in più le minoranze etnico-sessuali
Una serata in discoteca londinese ha alimentato le polemiche addebitando agli uomini bianchi eterosessuali una quota di iscrizione sei volte superiore al prezzo che gli LGBT o i membri di una minoranza etnica dovevano pagare. Lo riporta Summit News.
I biglietti per l’evento Pxssy Palace, che si è tenuto presso la discoteca E1 nella zona est di Londra venerdì sera, sono stati pubblicizzati a tre diversi livelli di prezzo in base al colore della pelle o all’orientamento sessuale di una persona.
La tariffa più economica di 16,80 sterline applicata a omosessuali neri, transgender e persone di colore «non binarie».
Tuttavia, agli uomini bianchi gay o trans e alle donne nere eterosessuali è stata addebitata una tariffa superiore del 50%.
«Chiunque avesse l’audacia di cercare l’ingresso come maschio bianco etero pagava 112 sterline per entrare nel club, un prezzo sei volte superiore al livello base» scrive Summit News.
«Molte persone sui social media hanno chiesto un’indagine sul club per aver applicato prezzi discriminatori tecnicamente illegali. Altri hanno suggerito che le persone potrebbero evitare i prezzi elevati semplicemente identificandosi come non binari o gay».
L’organizzatore descrive l’evento come «una serata di club che celebra (…) le donne queer, trans, non binarie e intersessuali BIPOC». BIPOC, per chi non lo sapesse, è l’acronimo americano per «Black, Indigenous, and people of color», cioè «neri, indigeni e persone di colore».
Come abbiamo visto, per voler risparmiare non basta appartenere ad una minoranza etnica, bisogna anche essere «trans, non binari, intersessuali». Quest’ultimo termine sta a significare l’ermafroditismo, ossia il fenomeno biologico per cui un essere umano può presentare sin dalla nascita simultaneamente organi sessuali femminili e maschili.
«No grazie, andrò al pub invece» scrive Paul Joseph Watson.