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Dirigente di Facebook si dimette per concentrarsi sulla promozione dell’aborto

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Il potente direttore operativo di Facebook Sheryl Sandberg si dimetterà dopo 14 anni dalla sua posizione nel colosso Big Tech in modo da potersi concentrare sulla difesa dell’aborto.

 

Sheryl Sandberg ha detto a Fortune mercoledì che lascerà l’azienda, ora conosciuta come Meta, per concentrarsi sui suoi sforzi di «filantropia» che includono la difesa dell’aborto.

 

«Semplicemente non è un lavoro che lascia spazio a molte altre cose nella tua vita», ha detto la Sandbergalla rivista economica. «Questo è un momento davvero importante per le donne. Questo è un momento davvero importante per me per poter fare di più con la mia filantropia, con la mia fondazione (…) e il probabile ribaltamento di Roe v. Wade da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti ha aggiunto una certa urgenza alla difesa delle donne», ha osservato Fortune nel suo articolo.

 

La Sandberg ha definito la possibilità che la legge federale USA venga annullata come «un giorno spaventoso per le donne di tutto il nostro Paese». Come noto, nelle scorse settimana si è avuta notizia dell’opinione trapelata dal giudice della Corte Suprema Samuel Alito che asserirebbe come l’aborto non godrebbe della copertura della Costituzione e dovrebbe quindi essere gestito dai rappresentanti eletti nei 50 Stati dell’Unione.

 

«Se la bozza di parere trapelata diventa la legge del Paese, uno dei nostri diritti più fondamentali sarà portato via», ha scritto Sandberg sul suo profilo Instagram . «Ogni donna, non importa dove viva, deve essere libera di scegliere se e quando diventare madre. Poche cose sono più importanti per la salute e l’uguaglianza delle donne».

 

La Sandberga aveva lanciato simili terribili avvertimenti sul divieto di aborto di 6 settimane in Texas. «Il divieto di aborto di 6 settimane in Texas danneggerà le donne. Danneggerà le famiglie», ha scritto sul suo profilo Instagram. «E non porrà fine all’aborto, porrà fine all’aborto sicuro. Non possiamo tornare ai giorni in cui le donne soffrivano e morivano perché l’aborto era illegale e pericoloso. Abbiamo combattuto troppo a lungo e troppo duramente perché ciò accadesse».

 

«L’assistenza sanitaria, compresa l’assistenza sanitaria riproduttiva, è un diritto umano. Così è il diritto di scegliere se e quando diventare madre. Poche cose sono più importanti per la salute e l’uguaglianza delle donne», avrebbe affermato l’ex COO di Facebook secondo Lifesitenews.

 

Nel 2019 la Sandberg ha donato 1 milione di dollari al braccio politico di Planned Parenthood. Come riportato da questo sito, allo stesso ente, la vera multinazionale dell’aborto accusata pure di rivendere gli organi dei bambini trucidati, la fondazione Gates ha donato 2,1 miliardi di dollari.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’isteria raggiunta dalla sinistra americana sulla presunta decisione della Corte Suprema ha raggiunto livelli inguardabili., con gli attivisti pro-aborto ad attaccare fisicamente le sedi dei gruppi pro-life e perfino le chiese cattoliche durante la Santa Messa, nonché a rivendicare – apertamente, letteralmente – il diritto di uccidere i bambini.

 

 

 

 

 

Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)

 

 

 

 

 

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