Protesta

Decine di migliaia di contadini si radunano a Berlino

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Agricoltori, artigiani, imprenditori e autisti di aziende di autotrasporto provenienti da tutta la Germania si sono riuniti il ​​15 gennaio a mezzogiorno presso la Porta di Brandeburgo a Berlino, per protestare contro le politiche del governo tedesco, che stanno uccidendo tutto il potenziale produttivo del Paese.

 

Il recente taglio dei sussidi alla benzina (Agrardiesel) e ai veicoli (trattori, mietitrici, etc.) sono considerati la goccia che ha fatto traboccare il vaso dell’ira degli agricoltori.

 

Per tutta la notte di domenica 14 gennaio, prima del raduno, si potevano sentire i cortei di trattori in avvicinamento, che suonavano il clacson per annunciare il loro arrivo su cinque diversi percorsi attraverso la città.

 


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Come è avvenuto per tutta la settimana, c’erano persone sul ciglio della strada che salutavano con il pollice alzato per mostrare la loro solidarietà con gli agricoltori.

 

Alla manifestazione, il presidente dell’Associazione dei contadini, Deutscher Bauernverband, ha dichiarato di avere il sostegno del 70-80% della popolazione. Inoltre ha sottolineato più volte che la fornitura di generi alimentari a prezzi accessibili è essenziale per la stabilità dello Stato e della democrazia. Il capo di un’associazione dei trasporti ha attaccato la politica verde del governo tedesco e anche quella dell’UE.

 


Dall’inizio di dicembre i camionisti hanno dovuto pagare 6,7 miliardi di euro in più per la tassa sulla CO2. Ciò porterà all’inflazione e ai fallimenti. Il ministro delle Finanze Christian Lindner era presente alla manifestazione e ha parlato, cercando di vendere la sua politica di austerità con alcuni piccoli aggiustamenti, ma senza alcun risultato.

 

In primo luogo, ha cercato di incolpare gli attivisti verdi (Klimakleber), e per due volte ha sottolineato il presunto pericolo rappresentato da Putin e dalla Russia, che secondo lui avrebbero costretto il governo tedesco a spendere tutti i soldi per la difesa.

 


In generale, i manifestanti sono stati più schietti della loro leadership, con cartelli come «troppo è troppo», «non hanno seminato, non hanno raccolto, ma pensano di saperne di più» e persino alcuni manifesti che attaccano l’economia di guerra.

 

In rete circola un video che mostrerebbe l’ambasciata russa che suona le sirene in sostegno ai manifestanti.

 


Alla protesta hanno preso parte in totale tra le 20.000 e le 30.000 persone.

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Immagine screenshot da Twitter

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