Economia

Davos ammette l’arrivo dei Blackout

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Durante una discussione al recente World Economic Forum di Davos, la manager norvegese Kjerstin Braathen ha giustificato la necessità di parlare delle «carenze energetiche in arrivo».

 

La parola «carenza energetica», può significare non solo l’assenza di gas per l’industria e per i riscaldamenti, ma veri e propri blackout, che già da prima della guerra ucraina stanno piagando vari Paesi del Mondo, e si annunciano anche qui in Italia.

 

La cinquantaduenne Braathen non è una qualunque, è la CEO di DNB ASA, megagruppo finanziario di Oslo largamente partecipato dal Regno di Norvegia.

 

 

Sentirla parlare della necessità di infliggere dolore nella popolazione è interessante, ma decisamente più rivelatore è il fatto che i vertici di comando occidentali parlino apertamente di «carenze energetiche» artificiali.

 

Secondo la testata economica Bloombergun miliardo di persone sarebbe ora a rischio blackout.

 

Come riportato da Renovatio 21, sono previsti Blackout anche negli USA.

 

La Gran Bretagna ha tosto annunciato blackout per il prossimo inverno.

 

Il fenomeno dei blackout si è avuto lo scorso inverno ad ogni latitudine:  CinaTurchiaGiapponeKazakistanUzbekistanTaiwanKirghizistanSri LankaPakistanL’Indonesia ha proibito l’esportazione di carbone.

 

Paesi UE come l’Austria e la Romania hanno cominciato a parlare a livello politico e in TV di blackout già lo scorso autunno. La Germania ha mandato in onda spot apocalittici per preparare i tedeschi (e gli immigrati in Germania, a giudicare dal video) ad un inverno in cui poteva venire a mancare il riscaldamento.

 

In Germania, Paese che a causa della privatizzazione ha rischiato a inizio anno un blackout del gas, la scorsa settimana le ferrovie hanno fermato tutti i treni merci a causa della mancanza di corrente elettrica.

 

Il tema dei blackout era stato trattato da un documento del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR), l’organo che controlla i servizi segreti italiani. Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti 4 mesi fa davanti ad una platea di imprenditori ha parlato apertis verbis di rischio blackout.

 

Come già detto da Renovatio 21, il Blackout è una forma più avanzata di lockdown: blocca la Civiltà in modo piuttosto definitivo.

 

L’interruzione dell’elettricità corrisponde all’interruzione dei servizi più basilari e delle attività domestiche:  la popolazione diverrà dunque disposta a qualsiasi cosa pur di tornare ad una qualche parvenza di normalità, con almeno qualche ora al mese di luce in casa.

 

L’aumento delle bollette va già in questo senso: il razionamento. Con il blackout, la manipolazione dei cittadini, che cederanno qualsiasi cosa (danaro, proprietà, sovranità) per un briciolo di pace, sarà completa.

 

Se ne parlano a Davos, possiamo starne certi: il blackout è il prossimo strumento di sottomissione delle popolazioni.

 

 

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