Epidemie

Danimarca, Svizzera, Gran Bretagna, Israele e Finlandia mollano divieti e lasciapassare. L’Italia no

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Da ieri, in Danimarca non sono più necessarie mascherine e pass. Dal 1 febbraio sono permessi anche gli eventi di massa, e perfino le discoteche possono riaprire. La premier Mette Fredriksen sostiene che è possibile considerare ora una patologia non più «socialmente critica». Le mascherine sono imposte in ospedale. I tamponi serviranno solo come monitoraggio dell’andamento epidemico. La prova di vaccinazione è richiesta solo agli stranieri che entrano nel Paese.

 

La Finlandia sta facendo più o meno come Copenhagen. La giovane premier Sanna Marin ha dato annuncio che le restrizioni pandemiche saranno levate in pochi giorni. Nel frattempo, l’orario dei ristoranti era stato esteso e il divieto di eventi considerabili «a basso rischio» (p.e. i teatri) è stato cancellato.

La premier danese sostiene che è possibile considerare ora una patologia non più «socialmente critica». La Finlandia sta facendo più o meno come Copenhagen. l ministro britannico Sajid Javid  sta invece togliendo l’obbligo di vaccinazione per i sanitari

 

Il ministro britannico Sajid Javid  sta invece togliendo l’obbligo di vaccinazione per i sanitari. Londra ha già cancellato l’obbligo di mascherarsi. Dopo mesi e mesi di lockdown, con alcolismo raddoppiato e divieti di protesta, la Gran Bretagna sembra sulla via di un ritorno alla normalità più spinta.

 

Israele comincia a discutere della prospettiva dell’abolizione del green pass. Il certificato verde, pionierizzato dallo Stato ebraico, non ha nessun valore contro il ceppo ora dominante, l’Omicron – perché, come ammesso dagli stessi sperimentatori israeliani, in dissenso con le aspettative del governo di Tel Aviv, anche con quattro dosi non è possibile contenere la nuova variante. Risultato  logico: il green pass non serve a nulla, anzi, potrebbe ingenerare in chi ne dispone di comportamenti tali da aumentare il contagio.

 

«Lo scopo del green pass era originariamente quello di cercare di creare una sorta di ambiente più sicuro per le persone vaccinate, in specie quelle più fragili, ma ora non ha più molto senso visto che la variante Omicron infetta sia i vaccinati che i non vaccinati ad un tasso simile» dice con grande onestà, e normale logica, l’immunologo israeliano Cyrille Cohen.

«Lo scopo del green pass era originariamente quello di cercare di creare una sorta di ambiente più sicuro per le persone vaccinate, in specie quelle più fragili, ma ora non ha più molto senso visto che la variante Omicron infetta sia i vaccinati che i non vaccinati ad un tasso simile

 

La vicina Svizzera vede oggi il governo a discutere delle nuove aperture, come l’annullamento della quarantena per le persone che sono entrate in contatto con positivi. Anche Berna potrebbe avviare l’abolizione del green pass. Qualcuno butta lì una data: 16 febbraio come data della liberazione finale. Ricordiamo che anche la Confederazione Elvetica fu teatro di repressioni brutali delle proteste e dubbi sui dati dei contagi. Qualche malumore verso le regole COVID, tuttavia, era già stato espresso l’estate scorsa dalla polizia.

 

Insomma, tutto il mondo, lontano e vicino, fa l’esatto contrario di quanto sta facendo il governo Draghi, ora pure ringalluzzito dalla palude riconfermata, che significa soprattutto un diminuito potere dei partiti, e una sempre più chiara fusione di essi con le strutture superficiali e profonde dello Stato stesso: la bizzarra foto a tavola, corredata di inedite dichiarazioni di «lealtà», del ministro Di Maio con il capo dei servizi segreti Elisabetta Belloni vanno in questa direzione, quella di ciò che Rino Formica chiamava «Stato-partito».

 

Nessun partito, nemmeno all’opposizione, osa chiedere la liberazione del popolo italiano dalla tirannide del certificato verde, nessuno chiede la fine di questa catastrofe che ha offeso orami irrimediabilmente il tessuto sociale (credete davvero che coloro che non si sono vaccinati tornino a votarvi? Tornino a fidarsi di voi?) e fatto esplodere intere esistenze.

Israele comincia a discutere della prospettiva dell’abolizione del green pass. La Svizzera pure

 

Mentre il resto del mondo viaggia lontano dal disastro italiano, nostro pensiero va a quanti, sospesi dal lavoro, non hanno saputo come pagare il mutuo e hanno perso la casa, magari finendo in strada.

 

A costoro, invisibili ai media, dimenticati dai politici, emarginati dalla società geneticamente modificata, va il nostro pensiero e la nostra preghiera.

 

 

 

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