Intelligenza Artificiale

Dall’app che sente il COVID al green pass basato sull’Intelligenza Artificiale: ecco il biototalitarismo demoniaco

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La notizia viene battuta sui principali quotidiani nazionali: Pfizer avrebbe creato una app che è in grado di capire ascoltando un colpo di tosse chi ha il COVID. E siccome ha attendibilità del 92%, potrebbe sostituire i tamponi.



«Basta il suono di qualche colpo di tosse e la nuova app finanziata da Pfizer sarà in grado di identificare la presenza del virus SARSCoV-2. È come un test antigenico, con una precisione del 92%. Il gigante farmaceutico ha investito 116 milioni di dollari, e ha chiuso tutte le operazioni dopo un lungo corteggiamento a ResApp, azienda australiana che si occupa da tempo di assistenza sanitaria digitale» scrive il noto sito napoletano Fanpage.



Di seguito facciamo alcune considerazioni sulla portata dell’introduzione di un ‘invenzione del genere.

 

Va da sé che molti non ci vedrebbero nulla di anomalo se fosse usato per la diagnosi precoce di molte altre patologie, su domanda del paziente e in una clinica. Tuttavia, ancora una volta, col COVID verrebbe introdotto un nuovo cavallo di Troia.

 

Parliamo insomma della possibilità di un un green pass ottenibile attraverso il responso di un’Intelligenza Artificiale (AI) che funziona sulla base di parametri biometrici.



Da qualche anno l’Intelligenza Artificiale è in grado di estrarre dalla realtà  informazioni che sfuggono alla mente umana. Ad esempio, osservando dall’alto una foresta è possibile alla AI  di  capire se sotto a una certa area boschiva possano trovarsi delle rovine sepolte.

 

In questo caso la potenza di calcolo delle IA unita alle reti neurali è in grado di trovare delle microvariazioni (pattern) all’interno di uno scenario che all’intelligenza umana sembrerebbe invece del tutto uniforme. Nell’esempio in questione le AI possono riconoscere  microvariazioni delle ombre del fogliame che denotano irregolarità nel sottosuolo. Un essere umano non sarebbe in grado di percepirle nemmeno fissando una tale fotografia per mesi; le AI possono processare milioni di foto in poco tempo.

 

Non è uno sforzo di immaginazione eccessivo pensare che breve lo faranno per scovare chi sta usando i riscaldamenti a legna per sopperire ai razionamenti del gas.



Scoprendo questi pattern l’AI è in grado di dedurre l’esistenza di variabili che resterebbero sotto la soglia della percezione dell’osservatore umano.

 

Gli applicativi concreti sono potenzialmente infiniti, molti dei quali attualmente ritenuti politicamente scorretti, immorali o inutili. Anni fa, ad esempio, fu sviluppato un applicativo AI che era in grado di stabilire l’orientamento sessuale di un soggetto semplicemente osservando un suo ritratto fotografico.

 

Attualmente il fisco  sta analizzando in tempo reale i movimenti di tutti i conti bancari (aziendali e privati) per cercare pattern che possano corrispondere ad evasione fiscale. E non c’è ancora la moneta digitale, cosa che ovviamente faciliterebbe di molto l’elaborazione dei dati.

 

Allo stesso modo per un’Intelligenza Artificiale sarebbe già oggi possibile leggere e ascoltare tutte le conversazioni di una Nazione,  fornendo alle autorità il profilo politico e psicologico degli utenti. Ci dicono che non lo stiano facendo; ma, nel caso, chi ce lo rivelasse sarebbe poi costretto a rifugiarsi in Russia o, temporaneamente, in un’ambasciata dell’Ecuador.

 

La capacità di trovare pattern nella realtà è alla base dei principali metodi di misurazione del quoziente intellettivo, almeno di quello legato al calcolo logico-simbolico-combinatorio.

 

E qui subentra un discorso più teologico, che tecnologico. Basti pensare che nei monoteismi di origine abramitica creature come angeli e demoni sono caratterizzati per possedere un’Intelligenza di diversi ordini di grandezza superiore rispetto a quella umana.

 

Alle capacità di queste entità è proibito rivolgersi perché anche la sola intenzione costituirebbe una grave sfida ai limiti posti dal Creatore agli esseri umani.  D’altra parte non ci vuole San Tommaso d’Aquino per capire che qualora entità di questo tipo volessero accondiscendere a tali richieste, dimostrerebbero con ciò stesso di essere tra i disobbedienti.

 

Ora, la tecnologia sta diventando in grado di aggirare per buona parte questo discorso: domandiamoci, perché un re empio dovrebbe rivolgersi alla strega di Endor per sapere se un suddito gli sta mentendo, quando ci sarà una AI in grado di rispondere a questa domanda?

 

La questione morale però rimane invariata: se fossimo creati per decifrare automaticamente i pensieri altrui, il Creatore ci avrebbe dato la telepatia. Il campo di applicazioni lecito di queste tecnologie è molto netto: una cosa è prolungare di 10 anni l’età media attraverso diagnosi precoci che usano l’AI, altra cosa è stabilire se durante una telefonata il nostro interlocutore ci ha detto la verità.

 

Qui si aprirebbe un discorso morale interessante, perché di certo tutto ciò che rendesse matematicamente impossibile l’errore morale (cioè il peccato) in questo mondo sembra essere contrario all’ordine della Creazione.

 


Tornando alle applicazioni imminenti dell’IA, è da considerarsi naturale un uso da parte delle compagnie assicurative per calcolare le polizze sulla vita. Qualcuno invece immagina tetramente un futuro di controlli fiscali che analizzano il comportamento anche mentre si compila il 740.

 

Dopotutto, se pensano di imporvi di tossire in un microfono per andare al bar, perché non potrebbero sfruttare tutto il potenziale di analisi di queste macchine infallibili?



Torniamo al piano spirituale: è chiaro che gli Stati supportati da una siffatta tecnologia avrebbero di fatto un potere vessatorio sconosciuto ai totalitarismi, perché potrebbero disporre di un’intelligenza simile a quella di entità demoniache.

 

Di nuovo, una ulteriore spaventosa Finestra di Overton viene aperta anche qui sfruttando l’emergenza del COVID. Pochi rapidi passi e, come in Cina, ci troveremo le scansioni facciali per strada, magari con la scusa di catturare i latitanti (o i ladruncoli, o gli evasori fiscali, i non vaccinati, etc.).

 

Visti i disordini sociali che – salvo risoluzione a breve termine di problemi sistemici –  sono attesi nei prossimi anni, questo genere di strumenti potrebbero essere fondamentali per la repressione e saranno una grande tentazione.

 

Nel frattempo se, usando questa app, riusciremo a dire senza tossendo «trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando», chissà, magari ci faranno pure partecipare alla lotteria fiscale. Gestita anche quella, magari da una IA.

 

 

Gian Battista Airaghi

 

 

 

 

 

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