Bizzarria

DAD, esami universitari da casa solo con il green pass: non è una barzelletta.

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Esami universitari svolti a distanza da casa ma con obbligo di green pass.

 

Il lettore penserà: è una barzelletta. Come se ci chiedessero di indossare il salvagente nella nostra vasca da bagno. dai, su, deve essere uno scherzo. Non lo è.

 

In un recente documento dell’Università di Trieste, chiamato Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del COVID-19 negli ambienti dell’Università di Trieste, è possibile leggere, a pagina 26, punto 7.2.

 

«In tutti i casi, sia che gli esami siano svolti in presenza o da remoto, gli studenti sono tenuti al possesso della certificazione verde o di analogo documento previsto nel presente Protocollo. I docenti della commissione d’esame hanno titolo e sono tenuti a verificare, anche a campione, il possesso della certificazione verde, in formato digitale o cartaceo, la cui validità può essere verificata mediante l’applicazione VerificaC19 del Ministero della Salute».

 

Il passaggio è evidenziato in giallo nel pdf inserito nel sito dell’ateneo triestino.

 

«In tutti i casi, sia che gli esami siano svolti in presenza o da remoto, gli studenti sono tenuti al possesso della certificazione verde o di analogo documento previsto nel presente Protocollo»

Ripetiamo, nel caso vi fosse sfuggito:  per gli esami dei corsi, «in tutti i casi, sia che gli esami siano svolti in presenza o da remoto, gli studenti sono tenuti al possesso della certificazione verde o di analogo documento previsto nel presente Protocollo».

 

Forse ci manca qualcosa per capire il senso della questione. Esiste un possibile contagio telematico di cui i virologi non ci hanno ancora informato? In effetti, su internet circolano virus, e perché non i coronavirus? Sappiamo anche che il maggior fornitore informatico del pianeta, Bill Gates, dei virus biologici si occupa tutto il dì (di quelli informatici, bizzarramente, un po’ meno.

 

Del resto, già nelle premesse di pagina 3, il Protocollo scrive: «L’andamento epidemiologico, non ci consente un pieno ritorno alla normalità, anche se la progressiva diffusione dei vaccini e l’introduzione della normativa sul green pass ci consentirà un aumento del numero di studenti presenti in Ateneo».

 

Tuttavia, non solo l’Ateneo è coinvolto nelle meravigliose sorti progressive della politica vaccinale, ma anche casa nostra. Non sei libero dalla siringa genetica, e dall’app di sorveglianza sociale totale, nemmeno se ti rinchiudi nella tua stanza.

 

Come si diceva, braccioli, ciambella gonfiabile a paperetta e giubbotto di salvataggio arancione dotato di fischietto quando si fa la doccia. Cintura di sicurezza alle sedie del tavolo della cucina. Bidet solo con guanti di lattice monouso. Obbligo di maschera, pinna e boccaglio se si armeggia con la lavatrice.

 

A questo punto, davvero, cos’altro dobbiamo aspettarci?

 

E ancora, ci chiediamo: che senso ha la satira oggi, dopo una notizia come questa?

 

 

 

 

 

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