Epidemie
Da «vita spericolata» a «vita omologata»: Vasco Rossi contro chi nega l’emergenza sanitaria
Durante un allenamento in bici fra le colline di Zocca, Vasco Rossi si è scagliato contro quelli che negano l’attuale presenza del COVID-19 e che lui stesso ha definito «negazionisti e terrapiattisti del cazzo», pubblicando tutto su una storia Instagram.
Il Blasco è passato da una «vita spericolata» ad una «vita omologata», questo perché il modello trasgressivo che vi hanno proposto a seguito degli anni ‘70 ed in particolar modo presente nella musica rock, è in realtà un falso mito sempre più sciapo e tristo.
Il modello trasgressivo del rock che vi hanno proposto a seguito degli anni ‘70 è in realtà un falso mito sempre più sciapo e tristo
È, per così dire, una contraddizione in termini: l’uso del turpiloquio come emblema della trasgressione più ribelle si scontra inesorabilmente contro l’utilizzo incondizionato — e, aggiungeremmo, dannoso oltre che inutile — della mascherina all’aperto, come usano gli anziani sempre più terrorizzati dai media.
Una sorta di museruola sanitaria che il trasgressivo Blasco e tanti altri non esitano ad indossare, sventolando altresì come glorioso trofeo i propri fan che la portano senza indugio alcuno. Una volta ai concerti di Vasco agitavano in aria gli accendini accesi, oggi faranno garrire al vento le FFP3 intonse.
Una volta ai concerti di Vasco agitavano in aria gli accendini accesi, oggi faranno garrire al vento le FFP3 intonse
Seguendo capillarmente gli ordini impartiti dal regime della Nuova Dittatura Sanitaria Mondiale, Vasco Rossi si rivela per quello che è: un bardo omologato al sistema, che da decenni canta di trasgressioni – che sono lo più il consumo di sesso e di altre cose – di totale sterilità. Proprio per questo esse dal sistema sono state non solo tollerate, ma anche premiate.
A questo punto abbiamo un sogno nel cuore: vedere il Blasco cantare Liberi liberi con la mascherina issata in faccia.
Oppure, vedere ritoccati stile OMS gli immortali versi di Albachiara: «respiri piano per non fare droplet…»
A questo punto abbiamo un sogno nel cuore: vedere il Blasco cantare Liberi liberi con la mascherina issata in faccia.
Sarà, ma a noi, a parte i contenuti di ateismo di pronvincia, in realtà ancora piace C’è chi dice no. «C’è qualcuno / che non sa / più cos’è un uomo». (Il video, per chi lo ricorda, aveva un momento Emma Bonino, con l’esibizione di un feto in barattolo)
Noi, che ci ricordiamo cos’è un uomo, diciamo no.
Cristiano Lugli
Immagine di Francesco Rossi del 1989 via Wikimedia considerata di Pubblico Dominio.