Vaccini
Culturista muore improvvisamente dopo aver assunto quattro dosi di «integratore di Stato»
Il culturisa Jo Lindner, detto Joesthetics, è morto improvvisamente lo scorso venerdì. La causa della morte, hanno detto, sarebbe un aneurisma. Aveva 30 anni.
Star dei canali fitness di YouTube, Joesthetics – nome derivato dalla crasi tra Jo e Aesthetics, sottoinsieme del bodybuilding che prediligi muscolature asciuttissime e non troppo voluminose – sarebbe morto in Tailandia, dove si era trasferito da anni, un trend consistente tra i bodybuilder di successo.
A dare notizia della morte sarebbe stata la sua fidanzata tailandese, Nicha, anche lei influencer di YouTube Fitness. La ragazza scrive che Lindner, morto fra le sue braccia, avrebbe cominciato ad avvertire dolori al collo tre giorni prima.
Joesthetics aveva origini tedesche, come si poteva intuire dal suo inglese sicuro ma pesantemente accentato e da certi video in cui indossava i vestiti tipici bavaresi come i lederhosen. I suoi video si distinguevano per il buonumore che trasmetteva – anche a fronte di danni ai legamenti, operazioni chirurgiche ed altri malanni affrontati – e per la sincerità con cui parlava dei temi del suo mondo, per esempio dell’uso di ormoni sintetici, che per gli influencer di YouTube Fitness non sono più un tabù.
Proprio sull’uso degli steroidi come causa di morte si sono concentrati, ammiccando o meno, i media dell’establishmnet, taluni sottolineando bonariamente che Joesthetics avrebbe messo in guardia contro il loro uso (per esempio, mostrando la sua operazione per la ginecomastia, o gyno nel gergo culturista: l’uso di androgeni anabolizzanti fa crescere il seno agli uomini, che si fanno quindi asportare chirurgicamente la ghiandola ingigantita) oppure mostrando video in cui una delle caratteristiche che lo hanno reso famoso, i cosiddetti «alien gains» – movimenti ondulanti dei tessuti dei pettorali – sono definiti come «spasmo».
È impressionante vedere come tutti i media mainstream piombati sulla notizia, anche italiani, abbiano sorvolato su un fatto preciso: Jo aveva fatto non una, ma quattro dosi del vaccino COVID – e si era amaramente pentito.
Poche settimane fa il body builder era infatti apparso in un podcast, Raw Talk, in cui aveva confessato il suo problema con il siero genico sperimentale. Aveva raccontato che era stata la peer pressure degli amici a indurlo alla puntura, usando l’esempio di quando vai ad una festa e alla fine, a forza di gomitatine dei tuoi compagni, finisci per fare una cosa che non vuoi.
Quindi Joesthetics aveva raccontato del lato medico della questione. Come bodybuilder è tenuto a fare spesso esami del sangue. Un suo dottore gli, notando che i valori erano sballati, gli aveva suggerito che poteva essere il vaccino.
Il ragazzo si è quindi sottoposto a due sessioni di plasmaferesi, cioè di ripulitura del sangue, che ha definito come dolorose e molto costose. «Non c’è da scherzare», ha detto, ricordando l’esperienza.
Joesthetics #DiedSuddenly
He gave this interview just weeks ago.
He got at least one jab, and then tried to clean his blood, but still found heavy metals in his blood.
He just died of an aneurysm. pic.twitter.com/XBkCABXn6t
— Stew Peters (@realstewpeters) July 3, 2023
Dice quindi di aver notato, durante il processo la plasmaferesi, una sostanza bianca, domandando subito di cosa si trattasse: l’infermiere tailandese ha suggerito che fosse colesterolo, poi però, portata la questione ad un amico «complottista» avrebbe ricevuto altre spiegazioni possibili, dice.
Nell’intervista si accenna anche alla questione del D-Dimero, un prodotto della degradazione della fibrina la cui rilevazione è utilizzata per rilevare o meno la presenza di un coagulo inappropriato, cioè di un trombo – un argomento spesso discusso, tra i medici dissidenti, già un paio di anni fa, quando con la campagna di vaccinazione universale cominciarono ad apparire casi di trombosi anche mortali.
In rete molti voci critiche sottolineano che si tratterebbe di un altro collasso di atleta sottoposto a sforzo di alta intensità, come avviene innegabilmente per i calciatori.
La voce da ascoltare qui è quella di Tony Huge, detto anche «doctor Huge», un ex avvocato divenuto vertice dell’expertise riguardo alle sostanze per il body building – cosa che gli ha creato un ban colossale sui social e forti problemi legali negli USA, ma ora vive in Tailandia (dove la vendita degli steroidi senza prescrizione è pienamente legale) con altri personaggi del giro del culturismo social.
«Joesthetics non è morto per gli steroidi» scrive Tony Huge in un tweet che ora sembra irraggiungibile. «Ha avuto un aneurisma dopo il suo quarto “integratore governativo” che l’ho pregato di non prendere. Il mainstream sta cercando aggressivamente di incolpare della sua morte i roid e sebbene possano essere un fattore che contribuisce, non sono neanche lontanamente vicini alla causa principale».
«Government supplement»: «integratore di Stato». Non lo avevamo mai sentito chiamare così, ed è una bella definizione.
Lo Stato che mette in galera i culturisti perché prendono il testosterone e i suoi derivati sintetici per sembrare più maschili, ma paga gli steroidi alle bambine che vogliono diventare bambini, ha obbligato tutti, turlupinando perfino i tuoi amici, ad assumere una sostanza molto più pericolosa, perché sperimentale – non ci sono dati a lungo termine sui sieri genici, mentre sugli anabolizzanti ci sono decenni e decenni di studi.
È il paradigma dello Stato etico ormonale che incontra la medicina mRNA, lo Stato che decide della tua biochimica e ora anche della tua genetica cellulare.
Intanto, questa follia si è portata via un altro ragazzo. Bello, solare, mite, sincero, generoso. Non sappiamo quante altre perdite del genere, specie tra i nostri cari, dovremo affrontare.
Requiescas in Pace, Jo.
Immagine da Instagram