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COVID, l’ex presidente della CNN aveva ordinato al personale di ignorare la teoria delle fuga dal laboratorio

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L’ex presidente della CNN Jeff Zucker avrebbe ordinato ai dipendenti della rete di non indagare sulla teoria della fuga di laboratorio del COVID-19 perché la considerava un «argomento di discussione di Trump». Lo riporta Fox News Digital, che cita come fonte un0informatore «ben piazzato» dentro alla CNN.

 

Come noto, la teoria secondo cui il COVID è fuggito da un laboratorio di Wuhan è tornata alla ribalta la scorsa settimana dopo che il Wall Street Journal, che ha avuto accesso a documenti secretati, ha spiegato che il Dipartimento dell’Energia ritiene probabile l’origine artificiale del coronavirus. Un po’ a sorpresa, poco dopo il direttore dell’FBI Christopher Wray ha confermato che il Bureau crede la stessa cosa.

 

«Le persone si stanno lentamente svegliando dalla nebbia», ha detto la gola profonda della CNN a Fox. «È un po’ folle che non l’abbiamo inseguito con più fermezza».

 

«Durante il mandato come capo della CNN, Zucker ha trasformato quella che una volta era ampiamente vista come un’organizzazione di sole notizie in un’operazione anti-Trump» scrive Fox News. «La CNN si è fatta in quattro per abbattere ciò che l’ex presidente Trump e i membri della sua amministrazione hanno affermato dando credibilità alla teoria della fuga di dati dal laboratorio, poiché la Casa Bianca era considerata una nemesi dalla rete».

 

Fox News osserva che il 28 marzo 2020, Oliver Darcy della CNN aveva pubblicato una storia intitolata «Ecco come sfatare la disinformazione sul coronavirus e le teorie del complotto di amici e familiari».

 

«Sebbene la pandemia di coronavirus abbia isolato familiari e amici nelle loro case, in molti casi ha aumentato le comunicazioni online o telefoniche con i propri cari», scriveva il Darcy per la CNN. «Ma, in alcuni casi, parenti e amici condividono scarse informazioni, che si tratti di cattiva scienza relativa a come prevenire il virus, voci smentite sulle città in lockdown  o teorie del complotto sulle origini di COVID-19. Mentre qualsiasi tensione di disinformazione non è l’ideale, la disinformazione relativa a una crisi di salute pubblica ha un elemento particolarmente pericoloso».

 

Eccerto, il problema era il complottismo dei parenti che credevano che il virus fosse uscito dall’unico laboratorio BSL-4 della zona dove peraltro era noto – grazie al famoso appello su Nature del 2015, finito in Italia nello spezzone del TG3 Leonardo recuperato e divenuto virale – che si stavano facendo esperimenti pericolosi sui virus dei pipistrelli…

 

 

Il conduttore della CNN Fareed Zakaria, già diretto redi Newsweek, a quel tempo affermava impunemente che «l’estrema destra ha ora trovato la propria teoria del complotto sui virus», che sarebbe appunto la teoria della fuga di laboratorio.

 

Un altro giornalista CNN, John Vause, descrisse quindi l’ipotesi del laboratorio come «misinformazione».

 

Un titolo della CNN dell’aprile 2020 che recitava «Quasi il 30% negli Stati Uniti crede a una teoria del coronavirus che quasi certamente non è vera» era basato su un sondaggio del Pew Research condotto all’epoca. «La sua origine è in discussione, ma non è stata realizzata in un laboratorio», assicurava la CNN. «C’è ancora molto che non sappiamo sulla pandemia di coronavirus, ma gli esperti di virus concordano su un pezzo della sua storia di origine: il virus probabilmente ha avuto origine in un pipistrello, non in un laboratorio cinese».

 

Il 5 maggio 2020 la CNN titolava «Anthony Fauci ha appena stroncato la teoria di Donald Trump sulle origini del coronavirus». Trump, spiegavano, «ha affermato che il coronavirus non ha avuto origine in natura ma in un laboratorio a Wuhan, in Cina», ma l’affermazione sulle origini naturali di Fauci – che ora sappiamo avrebbe cospirato per stroncare sul nascere la teoria spingendo articoli nelle prestigiose riviste scientifiche – per il giornalista CNN era più accurata. «Ora, prima di giocare (…) ricordate questo: solo una di queste due persone è un esperto di malattie infettive di fama mondiale. E non è Donald Trump», affermava il cronista CNN Chris Cillizza. «In breve, il punto di vista di Fauci sulle origini della malattia è molto più importante dell’opinione di Trump sulla sua origine».

Pensare al laboratorio di Wuhan era una cosa di fatto relegata ai trumpiani: «soprattutto perché, al di fuori di Trump e della sua cerchia ristretta, la maggior parte delle persone in grado di sapere è molto, molto scettica nei confronti della narrativa di Trump secondo cui il virus è uscito da un laboratorio, accidentalmente o di proposito».

 

Insomma: lo spettatore sincero-democratico dovette in ogni modo credere a questa teoria buzzurra, che, anzi, fu definita rapidamente come «razzista».

 

Guardando in retrospettiva, tutto ci pare ancora più osceno di quanto non ci pareva all’epoca (e già allora eravamo sconvolti).

 

 

 

 

 

Immagine di Josh Hallett via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

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