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Consigliere di Biden: «Sorveglianza genomica» per fermare i ceppi mutanti del virus

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La dottoressa Celine Gounder, assistente professore clinico di medicina e malattie infettive presso la Grossman School of Medicine della New York University e membro della task force COVID di Joe Biden, in una dichiarazione alla stampa ha parlato necessità di utilizzare una «sorveglianza genomica» allo scopo di tenere traccia di mutazioni come la «variante» mutata B.1.1.7 che ha fatto notizia negli ultimi giorni.

 

«Vedremo anche un aumento della sorveglianza genomica, che è dove si tengono traccia dei cambiamenti nei materiali genetici dei virus … possiamo farlo, abbiamo la tecnologia… abbiamo semplicemente scelto di non spendere i soldi per la sorveglianza sanitaria pubblica».

 

«Vedremo anche un aumento della sorveglianza genomica, che è dove si tengono traccia dei cambiamenti nei materiali genetici dei virus

La dottoressa Gounder ha anche detto alla CNBC che Biden invocherà quasi sicuramente il «Defence Production Act», una legge risalente alla Seconda Guerra Mondiale, per aiutare le aziende farmaceutiche americane ad avere accesso sufficiente a materie prime sufficienti per continuare a produrre nuove dosi.

 

Una carenza imprevista di materie prime è stata accusata dalla Pfizer all’inizio di questo mese di aver ridotto il suo obiettivo di consegna di fine anno – l’abissale quota di 100 milioni di vaccini – a più realisticamente 50 milioni di dosi.

 

L’azienda del Viagra si è rifiutata di dire molto di più, tuttavia il Wall Street Journal ha riferito che la società si rifornisce di queste materie prime «dagli Stati Uniti e dall’Europa».

Una carenza imprevista di materie prime è stata accusata dalla Pfizer all’inizio di questo mese di aver ridotto il suo obiettivo di consegna di fine anno – l’abissale quota di 100 milioni di vaccini – a più realisticamente 50 milioni di dosi.

 

Come riportato da Renovatio 21, anche a livello farmaceutico gli USA, e il resto del mondo, Italia inclusa, hanno un problema di dipendenza dalla Cina. Il 97% degli antibiotici venduti in America sono prodotti in Cina

 

 

 

 

 

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