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Con toni di durezza inusuale, la Russia condanna l’attacco israeliano all’aeroporto di Damasco

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I media israeliani stanno ha descritto la reazione di Mosca al bombardamento israeliano all’aeroporto damasceno come una «condanna insolitamente amara».

 

Gli attacchi sarebbero stati apparentemente diretti a spedizioni e di  risorse e armi iraniane.

 

Dopo il raid di venerdì prima dell’alba, che ha reso inoperabile l’aviosuperfice,  il ministero degli Esteri russo ha parlato della  «pratica viziosa» di attacchi israeliani alle infrastrutture civili , che ha definito «provocatori» e «in violazione delle norme fondamentali del diritto internazionale».

 

La Siria è stata costretta a sospendere tutti i voli dal suo più grande aeroporto internazionale commerciale a seguito dei nuovi attacchi aerei israeliani.

 

In pratica, con il principale hub di transito internazionale dell’intero Paese probabilmente sarà chiuso ai voli per tutta la prossima settimana in attesa di riparazioni urgenti.

 

«Siamo obbligati a ribadire che il continuo bombardamento israeliano del territorio della Repubblica araba siriana, in violazione delle norme fondamentali del diritto internazionale, è assolutamente inaccettabile» ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

 

«Condanniamo fermamente l’attacco provocatorio di Israele all’oggetto più importante delle infrastrutture civili siriane».

 

«Tali azioni irresponsabili creano seri rischi per il traffico aereo internazionale e mettono in serio pericolo la vita di persone innocenti» ha affermato la Zakharova.

 

I danni alle piste sarebbero ingenti: «Una società di intelligence satellitare israeliana ha pubblicato immagini che mostrano danni significativi alle piste, che hanno detto che hanno disabilitato l’intero aeroporto» scrive il Times of Israel.

 

Come riporta Zerohedge, questa settimana, a seguito di un precedente attacco israeliano contro la Siria, due caccia russi SU-35 e sei aerei MiG-23 e MiG-29 siriani si sono uniti in una rara pattuglia con esercitazioni congiunte.

 

I caccia russi e siriani avrebbero simulato di affrontare aerei da guerra e droni «ostili».

 

Negli ultimi anni di guerra la Russia abbia fornito a Damasco – nemico di Tel Aviv –  sistemi missilistici S-300. Tuttavia, stando al complesso rapporto che lega Israele a Mosca, non vi sono mai stati scontro diplomatici diretti.

 

Le cose paiono essere cambiate di recente, con l’intensificazione degli avvertimenti da parte del Cremlino contro gli sconfinamenti israeliani presso la Siria alleata della Russia, raid che vengono giustificati dallo Stato ebraico come «operazioni anti-iraniane».

 

Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa Israele aveva colpito la periferia di Damasco (causando due morti) poche ore dopo che il premier Naftali Bennet aveva incontrato il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.

 

Inoltre, la Casa Bianca starebbe facendo pressione su Israele affinché siano spediti anche dal Paese mediterraneo aiuti militari a Kiev.

 

Sono uscite poc’anzi rivelazioni secondo cui un negoziato tra Israele e Siria, oramai 30 anni fa, sembrava praticamente fatto: fu Ehud Barak, allora premier di Tel Aviv, a cambiare idea repentinamente una volta tornato in patria. Il laburista Barak, ricordiamo, è nella lista degli amici di Jeffrey Epstein.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Siria l’anno scorso è stata oggetto di misteriosi attacchi di droni.

 

 

 

 

 

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