Economia

Cominciano a pagare il gas russo in rubli

Pubblicato

il

Il vice primo ministro russo Alexander Novak ha scritto due giorni fa in un articolo sulla rivista russa Energy Policy russa che «diversi acquirenti hanno già concordato con il trasferimento dei pagamenti del gas in rubli, stiamo aspettando decisioni da altri importatori», riferisce l’agenzia di stampa russa TASS.

 

Non ha fornito ulteriori dettagli, ma ha sottolineato che la Russia è stata spinta a questa politica per garantire i pagamenti, date le sanzioni internazionali.

 

Per quanto riguarda il piano dichiarato dell’UE per sostituire il gas russo, Novak ha scritto:

 

«Tutte queste misure, secondo la Commissione europea, ridurranno la domanda di gas russo di due terzi (67%) entro la fine di quest’anno. Prevedono inoltre di raggiungere l’indipendenza energetica aumentando la quota di fonti di energia rinnovabile. Tuttavia, a marzo hanno notato il calo della produzione eolica», ha sottolineato Novak. Il problema tedesco delle pale eoliche senza vento è risalente.

 

«Ma ci sono una serie di sfumature importanti. La mancanza delle infrastrutture necessarie per ricevere il Gas Naturale Liquefatto non consentirà di aumentare rapidamente le forniture».

 

Novak ha stimato che l’UE impiegherebbe 5-10 anni per sostituire completamente il petrolio e il gas russo e affermando inoltre che un embargo porterebbe inevitabilmente a prezzi record.

 

Il 15 aprile il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato che non sono state fissate scadenze per il cambio di pagamento e che la Russia stava lavorando con gli importatori per raggiungere accordi, scrive EIR.

 

«Il presidente ha stabilito un approccio metodico e graduale per espandere l’uso delle valute nazionali», ha detto Peskov ai giornalisti in una teleconferenza venerdì.

 

I legali dell’UE hanno redatto una constatazione preliminare secondo cui il pagamento in rubli violerebbe le sanzioni dell’UE, ha riferito Bloomberg News il 16 aprile.

 

I Paesi Bassi hanno detto alle loro  aziende energetiche di rifiutare il nuovo sistema di pagamento alla luce dell’analisi giuridica dell’UE.

 

Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ha detto a Politico: «Non possiamo consentire alcuna elusione delle sanzioni attraverso le porte secondarie», ma non ha affermato quale fosse la posizione della Germania sulla conclusione legale dell’UE.

 

Bloomberg riporta che «la Germania potrebbe affrontare un calo della produzione di 220 miliardi di euro nei prossimi due anni se la fornitura di gas venisse interrotta immediatamente, secondo una previsione congiunta degli istituti economici. È l’equivalente di un taglio annuo della produzione del 6,5% e potrebbe far precipitare il Paese in una recessione di oltre il 2% l’anno prossimo».

 

In Germania, come in Italia, è già partita la preparazione del razionamento energetico.

 

Non solo: nei supermercati tedeschi è già in corso un programma di aumento dei prezzi.

 

La mancanza di energia due settime fa ha causato la parziale paralisi delle ferrovie tedesche.

 

La Germania, che già rischiava il blackout del gas prima dell’Operazione Z,

 

Nel frattempo, mentre gli arconti di Bruxelles negano la possibilità alle aziende di approvvigionarsi di gas per mandare avanti l’economia, la de-dollarizzazione avanza: a breve il rublo (che ha già più che recuperato il suo valore caduto all’inizio della questione ucraina) potrebbe davvero diventare, cosa inaspettata davvero, la valuta di riserva mondiale.

 

Se i dollari non servono a comprare l’energia, a cosa servono?

 

Più popolari

Exit mobile version