Big Pharma

«Cina unica fonte»: globalizzazione e forniture mediche

Pubblicato

il

 

 

Renovatio 21 pubblica quest’articolo dell’analista geopolitico William F. Engdhal sull’ulteriore scacco industriale e biologico inflitto dalla Cina e dalla sua globalizzazione al resto del mondo. Perché, su queste colonne lo ripeteremo sempre: la globalizzazione è cinese o non è. Il ruolo di Clinton nello start della globalizzazione, cioè nell’apertura alla Cina che doveva divenire «fabbrica del mondo», è accennato brillantemente da Engdahl in fondo all’articolo.

 

Ci limitiamo a ricordare che non parliamo di trame troppo oscure: la controversia attorno a possibili finanziamenti della Repubblica Popolare Cinese alla campagna Clinton 1996 è stata oggetta di indagini e reportage dagli stessi giornalisti del Watergate come Bob Woodward. Ma molta storia è ancora da scrivere. Nel frattempo, il mondo può essere strangolato dalla Cina anche a partire dalla fornitura di farmaci. Se è vero che il 97% degli antibiotici venduti in America sono prodotti in Cina, si tratta di una minaccia ben superiore a quella del COVID-19.

 

 

I gravi rischi e pericoli nel processo di outsourcing mondiale e la cosiddetta globalizzazione degli ultimi 30 anni circa stanno diventando palesemente chiari mentre l’emergenza sanitaria in corso in Cina minaccia le catene di approvvigionamento mondiali dalla Cina al resto del mondo

 

I gravi rischi e pericoli nel processo di outsourcing mondiale e la cosiddetta globalizzazione degli ultimi 30 anni circa stanno diventando palesemente chiari mentre l’emergenza sanitaria in corso in Cina minaccia le catene di approvvigionamento mondiali dalla Cina al resto del mondo.

 

Mentre gran parte dell’attenzione è focalizzata sui rischi per i componenti degli smartphone o la produzione automobilistica attraverso forniture di componenti chiave dalla Cina o al crollo delle consegne di petrolio nelle ultime settimane, c’è un pericolo che presto diventerà allarmante per il sistema sanitario globale.

 

Se l’arresto forzato della produzione cinese continuerà per molte settimane ancora, il mondo potrebbe iniziare a soffrire tagli o carenze nella fornitura di medicinali e dispositivi medici. La ragione è che negli ultimi due decenni gran parte della produzione di medicinali e forniture mediche come maschere chirurgiche è stata esternalizzata in Cina o semplicemente prodotta in Cina da società cinesi a prezzi molto più bassi, costringendo le aziende occidentali a chiudere.

 

 

La Cina è l’unica fonte

Se l’arresto forzato della produzione cinese continuerà  il mondo potrebbe iniziare a soffrire tagli o carenze nella fornitura di medicinali e dispositivi medici. Negli ultimi due decenni gran parte della produzione di medicinali e forniture mediche come maschere chirurgiche è stata esternalizzata in Cina a prezzi molto più bassi, costringendo le aziende occidentali a chiudere

Secondo la ricerca e le audizioni del Congresso degli Stati Uniti, circa l’80% delle attuali medicine consumate negli Stati Uniti viene prodotto in Cina.

 

Ciò comprende le società cinesi e le compagnie farmaceutiche straniere che hanno esternalizzato la produzione di farmaci in joint venture con partner cinesi.

 

Secondo Rosemary Gibson dell’istituto di ricerca di bioetica dell’Hastings Center, che nel 2018 ha scritto un libro sul tema, la dipendenza è più che allarmante. Gibson cita le newsletter mediche stimando che oggi circa l’80% di tutti i principi attivi farmaceutici in uso negli Stati Uniti sono prodotti in Cina.

 

«Non si tratta solo di ingredienti. Anche di precursori chimici, i mattoni chimici utilizzati per produrre i principi attivi. Dipendiamo dalla Cina per i componenti chimici utili per produrre un’intera categoria di antibiotici … noti come cefalosporine. Sono usati negli Stati Uniti migliaia di volte ogni giorno per le persone con infezioni molto gravi».

 

I farmaci made in China oggi includono la maggior parte degli antibiotici, pillole anticoncezionali, medicinali per la pressione sanguigna come valsartan, anticoagulanti come eparina e vari farmaci antitumorali. Comprende medicinali comuni come la penicillina, l’acido ascorbico (vitamina C) e l’aspirina. L’elenco include anche farmaci per il trattamento dell’HIV, morbo di Alzheimer, del disturbo bipolare, della schizofrenia, del cancro, della depressione, dell’epilessia, per citarne alcuni. Un recente studio del Dipartimento del Commercio ha scoperto che il 97 percento di tutti gli antibiotici negli Stati Uniti provenivano dalla Cina.

I farmaci made in China oggi includono la maggior parte degli antibiotici (97% di tutti quelli utilizzati in USA), pillole anticoncezionali, medicinali per la pressione sanguigna come valsartan, anticoagulanti come eparina e vari farmaci antitumorali, penicillina, acido ascorbico (vitamina C), aspirina, farmaci per il trattamento dell’HIV, morbo di Alzheimer, del disturbo bipolare, della schizofrenia, del cancro, della depressione, dell’epilessia, per citarne alcuni

 

Pochi di questi farmaci sono etichettati made in China poiché le compagnie farmaceutiche negli Stati Uniti non sono tenute a rivelare il loro approvvigionamento.

 

Rosemary Gibson afferma che la dipendenza dalla Cina per i medicinali e altri prodotti sanitari è così grande che «… se la Cina chiudesse le porte domani, entro un paio di mesi, gli ospedali negli Stati Uniti smetterebbero di funzionare». Potrebbe non essere così lontano.

 

All’epoca in cui iniziò l’outsourcing della produzione di farmaci statunitensi ed europei in Cina, nessuno poteva immaginare l’attuale catastrofe sanitaria che si sarebbe diffusa da Wuhan nel giro di pochi giorni.

 

La massiccia quarantena cinese iniziata alla fine di gennaio ha imposto la chiusura di circa il 75-80% di tutte le fabbriche cinesi e ha creato una domanda interna cinese senza precedenti per ogni tipo di prodotto medico da quando l’OMS ha dichiarato l’emergenza sanitaria per il coronavirus o COVID-19 alla fine di gennaio.

 

Non è chiaro quanto duramente saranno colpite le consegne di prodotti farmaceutici vitali, compresi gli antibiotici essenziali dalla Cina agli Stati Uniti, all’Europa o ad altri paesi, sebbene emergano rapporti aneddotici di ospedali che iniziano a riscontrare problemi di consegna.

 

Anche l’idea di rivolgersi all’India, altro importante fornitore farmaceutico globale, non sembra praticabile poiché la maggior parte dei produttori indiani dipendono dalla Cina per i principi attivi dei farmaci.

Come si è sviluppata una situazione così unilaterale? Dobbiamo tornare al ruolo della presidenza di Clinton in quella che fu poi definita la globalizzazione, il modello Davos di esternalizzazione di qualsiasi cosa

 

 

Clinton e l’outsourcing

L’emergere della Cina negli ultimi anni come gigante globale in termini di farmaci e prodotti farmaceutici è incorporato nel piano nazionale Made in China-2025 come una delle dieci aree prioritarie per la Cina per ottenere la leadership mondiale.

 

Non è stato semplicemente uno sviluppo casuale. Questo a sua volta, come chiarisce chiaramente l’attuale crisi COVID-19, è un’enorme vulnerabilità per il resto del mondo.

 

Come si è sviluppata una situazione così unilaterale? Dobbiamo tornare al ruolo della presidenza di Clinton in quella che fu poi definita la globalizzazione, il modello Davos di esternalizzazione di qualsiasi cosa, dai paesi industriali avanzati come gli Stati Uniti o la Germania, soprattutto verso la Cina dopo il 2000.

Nel 2019 la Cina era diventata di gran lunga la più grande fonte mondiale per i principi attivi farmaceutici (API)

 

Nel maggio 2000, in una delle azioni di più ampia portata della sua presidenza, Bill Clinton, con il forte sostegno delle multinazionali statunitensi, è riuscito, superando le forti obiezioni e avvertimenti di molti sindacati, a far passare al Congresso lo status permanente della Cina come partner commerciale favorito e il sostegno alla Cina per l’entrata nell’Organizzazione Mondiale del Commercio.

 

Ciò ha dato il via libera alle aziende americane per un’ondata di investimenti all’estero nella produzione cinese più economica nota come «outsourcing». I principali produttori di farmaci statunitensi erano tra questi. Entro due anni dal passaggio dell’accordo di libero scambio degli Stati Uniti con la Cina, gli Stati Uniti hanno chiuso il loro ultimo impianto di fermentazione della penicillina nello Stato di New York a causa di grave  concorrenza a basso prezzo cinese. 

 

Il tallone d’Achille di questa globalizzazione e dipendenza per le medicine vitali da un unico paese diventa ora chiaro in modo allarmante

Nel 2008, il governo cinese ha definito la produzione farmaceutica come «un’industria ad alto valore aggiunto» e ha rafforzato l’industria attraverso sussidi e riduzioni delle tasse sull’esportazione per incoraggiare le aziende farmaceutiche ad esportare i loro prodotti. Nel 2019 la Cina era diventata di gran lunga la più grande fonte mondiale per i principi attivi farmaceutici (API). 

 

Il tallone d’Achille di questa globalizzazione e dipendenza per le medicine vitali da un unico paese diventa ora chiaro in modo allarmante, mentre il futuro della Cina come fornitore affidabile di farmaci necessari e altre forniture mediche è diventato improvvisamente una questione di grave preoccupazione per il mondo intero.

 

 

William F. Engdahl

 

Traduzione di Alessandra Boni

 

F. William Engdahl è consulente e docente di rischio strategico, ha conseguito una laurea in politica presso la Princeton University ed è un autore di best seller sulle tematiche del petrolio e della geopolitica. È autore, fra gli altri titoli, di Seeds of Destruction: The Hidden Agenda of Genetic Manipulation («Semi della distruzione, l’agenda nascosta della manipolazione genetica»), consultabile anche sul sito globalresearch.ca.

 

Questo articolo, tradotto e pubblicato da Renovatio 21 con il consenso dell’autore, è stato pubblicato in esclusiva per la rivista online New Eastern Outlook e ripubblicato secondo le specifiche richieste.

 

Renovatio 21 offre la traduzione di questo articolo per dare una informazione a 360º.  Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version