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Ci risiamo: «la nuova variante più letale del 30%-40%», ma non vi preoccupate. Panico e rassicurazione. Bastone e carota

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Su giornali e telegiornali sta partendo il nuovo focolaio di panico con cui contagiare tutto il pubblico: la mitica «variante inglese».

 

Secondo i ricercatori britannici, la variante B117 a rapida diffusione del coronavirus potrebbe essere responsabile dell’aumento del tasso di mortalità dal 30 al 40 percento, riferisce The Guardian.

 

In un documento depositato pubblicamente , il New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group (NERVTAG) del Regno Unito ha annunciato che «analisi preliminari» hanno mostrato «che potrebbe esserci un aumento della gravità della malattia associata a questa nuova variante».

Colpisce il tempismo: proprio con l’arrivo del vaccino, ecco che arriva un nuovo virus, o forse due

 

Colpisce il tempismo: proprio con l’arrivo del vaccino, controverso per i mille motivi che ogni giorno vi riportiamo su Renovatio 21, ecco che arriva un nuovo virus, o forse due – perché sotto cova l’ancor più tremenda variante sudafricana, brasiliana e più avanti, chissà, anche quella samoana, nissena, bustocca, scledense, leonicena.

 

Boris Johnson a quanto sembra regge il gioco, ma, lo ammettono un po’ tutti è ancora troppo presto per dire con certezza qualsiasi cosa riguardo a questo nuovo ceppo.

 

Secondo il NERVTAG, la nuova ricerca presenta numerosi limiti, incluso il fatto che solo «un numero relativamente piccolo di persone è stato incluso nelle analisi e da un numero limitato di contesti, quindi vengono raccolti più dati e la posizione diventerà più chiara nelle prossime settimane».

L’aumento del tasso di mortalità equivale a tre o quattro persone che muoiono in più su 1.000 sessantenni – cioè 13 o 14 decessi rispetto a soli dieci per il ceppo di coronavirus originale

 

Per mettere questi numeri in prospettiva, il capo consulente scientifico Patrick Vallance ha spiegato durante un briefing che l’aumento del tasso di mortalità equivale a tre o quattro persone che muoiono in più su 1.000 sessantenni – cioè 13 o 14 decessi rispetto a soli dieci per il ceppo di coronavirus originale.

 

Il potere ansiogeno della storia deriverebbe inoltre dal fatto che è stato dimostrato che B117 è fino al 70% più trasmissibile.

 

«Non esiste un’età preferenziale, può colpire chiunque a qualsiasi età, in modo simile alla variante originale, il virus originale», ha detto Vallance, come citato da The Guardian. Bisognerebbe chiedere al dottor Vallance cosa intende per «colpire». Un bambino può essere colpito? Un asintomatico, lo consideriamo «colpito»? Il problema della malattia in forma grave e perfino mortale, non riguarda quindi soprattutto gli anziani? Le statistiche sull’età media dei morti di COVID quindi sono fasulle?

Ovvio che la domanda che si fanno i media è se gli scienziati hanno idea di come la variante del Regno Unito, così come altre varianti identificate in Sud Africa e Brasile, possa avere un effetto sulla campagna di vaccinazione COVID-19

 

Ovvio che la domanda che si fanno i media è se gli scienziati hanno idea di come la variante del Regno Unito, così come altre varianti identificate in Sud Africa e Brasile, possa avere un effetto sulla campagna di vaccinazione COVID-19 lanciata in tutto il mondo in questo preciso momento.

 

Ci viene però ripetuto che i dati preliminari esaminati dal produttore di vaccini Pfizer hanno scoperto all’inizio di questo mese che il loro vaccino è effettivamente efficace contro nuovi ceppi altamente trasmissibili. Di quali dati si tratta, visto che c’è stata polemica anche per la mancata consegna di dati grezzi della sperimentazione  alla comunità scientifica, non abbiamo veramente idea, ma sappiamo come vanno le cose ore per i giornali: formulette ripetute, omissis, volontà di cercare la verità e logica razionale completamente azzerati.

 

Tuttavia, Nature ha indicato prove crescenti che alcune varianti potrebbero eludere le risposte immunitarie innescate da vaccini o infezioni precedenti.

La stampa e la medicina mondiale hanno insomma un piede qua e uno là. Panico e rassicurazione. Bastone e carota

 

La stampa e la medicina mondiale hanno insomma un piede qua e uno là. Panico e rassicurazione. Bastone e carota. Credono, del resto, di aver a che fare con degli asini.

 

Gli asini, che ci hanno piombato in questa situazione di follia oramai irreversibile, sono invece proprio loro; loro e i politici infami che li nutrono.

 

 

 

 

 

 

 

 

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