Sanità
Ci ripensano: l’efficacia dei vaccini dura solo 6 mesi
Il 14 novembre 2021 verrà ricordato come il giorno in cui tutta la stampa italiana ha scritto per la prima volta nero su bianco che, dopo 6 mesi, l’efficacia dei vaccini contro il contagio svanisce: si riduce sotto al 50%.
Evidentemente i giornalisti non avevano mai dato un’occhiata prima ai report disponibili da mesi, né avevano dato un’occhiata alla stampa israeliana. O forse, lo hanno sempre saputo e negato? Tuttavia, potremmo dire che scriverlo oggi aiuta l’imposizione delle terze dosi a tutti. E allora «contrordine compagni».
Il 14 novembre 2021 verrà ricordato come il giorno in cui tutta la stampa italiana ha scritto per la prima volta nero su bianco che, dopo 6 mesi, l’efficacia dei vaccini contro il contagio svanisce: si riduce sotto al 50%
Purtroppo però fare marcia indietro ora è difficile, dal momento che i dati pubblicati dall’Istituto Superiore della Sanità dimostravano il contrario fino a ieri. Il problema è che, dal momento che i giornalisti non hanno controllato i dati nemmeno questa volta, non si sono accorti che cambiare idea oggi è una bella gatta da pelare.
La verità è che l’efficacia dei vaccini per eliminare la contagiosità dei vaccinati era al 45% appena vennero somministrati ed è diminuita progressivamente dopo sei mesi, come attesta la cronaca. Non partiva dal 100% di efficacia per arrivare al 50% oggi. Va da sé che, per quanto riguarda la limitazione del contagio, quelle percentuali non servano a un fico secco.
Ma l’aspetto interessante della faccenda è, appunto, che usando i dati ufficiali, questo non si può dire. Come possono fare oggi a fare marcia indietro i giornalisti?
Noi vogliamo dare una mano ai celebri «professionisti dell’informazione», che talvolta sembrano faticare nella lettura dei dati dell’Istituto Superiore di Sanità.
Dimostrare che i vaccini anti-COVID disponibili non sono per nulla efficaci nel gestire il contagio è importante, ed è importante perché toglie l’unico argomento «scientifico» alla tesi dell’«utilità collettiva» della vaccinazione
I lettori di Renovatio 21 già lo sanno: dimostrare che i vaccini anti-COVID disponibili non sono per nulla efficaci nel gestire il contagio è importante, ed è importante perché toglie l’unico argomento «scientifico» alla tesi dell’«utilità collettiva» della vaccinazione.
Attenzione, l’argomento dell’«utile collettivo» è già di per sé una mostruosità da un puto di vista morale, giuridico e politico – e sta alla base di sistemi politici certamente non liberal-democratici. Se per giunta questo argomento non ha nemmeno basi scientifiche, allora siamo di fronte ad una volgare truffa a 360 gradi.
Prendiamo il Corriere della Sera del 14 novembre: si tenga sempre presente che quanto riportato si riferisce ai contagi (diagnosi positive, cioè i famosi tamponi positivi) non alle ospedalizzazioni:
«Scrivono gli analisti dell’ISS: “In generale, su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa dal 76% nei vaccinati con ciclo completo entro i sei mesi rispetto ai non vaccinati, al 50% nei vaccinati con ciclo completo oltre i sei mesi rispetto ai non vaccinati”».
Scrive sempre il Corsera che per i 12-39enni l’ISS stima che «l’efficacia scenda dall’80 al 59% per i contagi e dal 95 all’82% contro la malattia severa. Ma attenzione: i 12-39 non vaccinati che si sono infettati sono ben 508 su 100 mila abitanti, vale a dire oltre il doppio di chi si è immunizzato più di sei mesi fa, e cinque volte rispetto i vaccinati da meno di sei mesi».
Per chi ha tra 40 e 59 anni, riporta il quotidiano, «l’efficacia del vaccino passa, quindi, secondo le stime dell’ISS dal 72 al 42% per le infezioni».
Prima di andare a prendere i dati dell’ISS – per darci la carica – citiamo il suo presidente, Brusaferro: «i dati non mentono, sono espliciti e facilmente comprensibili».
Attenzione, l’argomento dell’«utile collettiva» è già di per sé una mostruosità da un puto di vista morale, giuridico e politico – essa la base di sistemi politici certamente non liberal-democratici. Se per giunta questo argomento non ha nemmeno basi scientifiche, allora siamo di fronte ad una volgare truffa a 360 gradi
Ecco i dati, estratti dai rapporti pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità nei rispettivi periodi. Cominciamo da quelli di giugno-luglio, che sono gli unici dati disponibili per verificare se quanto sostengono sul Corriere i ragazzi dell’ISS stia in piedi.
Ebbene, ci accorgiamo subito di una cosa; e pertanto rivolgiamo una domandina all’Istituto Superiore di Sanità: in base ai vostri dati, da dove si ricava che dopo 6 mesi il vaccino copra sempre meno dal contagio?
Al contrario, dai vostri dati sembra che –più passa il tempo – più l’efficacia sia aumentata. Confrontate la protezione dal contagio di giugno con quella di ottobre.
Certo noi abbiamo spiegato su Renovatio 21 che questo dipende dal bias nella raccolta dati ISS: da quando c’è il green pass i vaccinati non si tamponano più, è ovvio che sembrino semidei dell’Olimpo sanitario.
Quindi – se non vi siete accorti di questo bias – sulla base di che cosa si afferma che l’efficacia del vaccino sia peggiorata rispetto a giugno? Le tabelle sembrano dire il contrario
Quindi – se non vi siete accorti di questo bias – sulla base di che cosa si afferma che l’efficacia del vaccino sia peggiorata rispetto a giugno? Le tabelle sembrano dire il contrario.
Tranne una piccola scivolatina nel periodo B, l’efficacia contro il contagio è migliorata di quasi 4 volte dal periodo A al periodo C. E in quel periodo i vaccinati 12-39 erano belli freschi. Nel periodo C il vaccino sembra prevenire anche la calvizie.
E dunque, perché vi buttate giù così?
La protezione dal contagio sembra addirittura essere migliorata nelle fasce più anziane over 60, che si erano vaccinate da gennaio-marzo 2021. Controllate anche voi, facendo un paio di proporzioni sui contagi.
Perché ci sarebbe bisogno della terza dose? Va tutto a gonfie vele.
Domandiamo, per ipotesi: avendo confezionato i dati che pubblicate da mesi per dimostrare – con tutti i bias del caso – il contrario, adesso su quale base affermate che dopo 6 mesi l’efficacia del vaccino vada calando?
Ripetiamolo. Dai vostri dati, sembra – al contrario – che la situazione stia migliorando. Funzionano sempre di più. O forse quelle tabelle erano campate per aria?
Ripetiamolo. Dai vostri dati, sembra – al contrario – che la situazione stia migliorando. Funzionano sempre di più.
O forse quelle tabelle erano campate per aria?
O forse sapete bene che contengono vizi nella raccolta dei dati (bias) come abbiamo spiegato?
Amici dell’ISS, dalle vostre tabelle si vede che l’efficacia nei vaccinati belli freschi era del 50 %, mentre oggi è del 85-90%. Sembrerebbe un trionfo, non un calo di prestazioni.
Ci dovete dire qualcosa?
Gian Battista Airaghi