Spirito
Chiesa, omosessuali e cospirazioni: dichiarazione sulla «Mafia della lavanda» e sulla «Mafia di San Gallo» di mons. Strickland:
Renovatio 21 pubblica la traduzione di un testo apparso su LifeSite di monsignor Giuseppe Edoardo Strickland, già vescovo della diocesi texana di Tyler.
In un post recente, ho parlato di quella che molti chiamano la «Mafia della Lavanda». Questo termine è comunemente usato per descrivere una rete nascosta di ecclesiastici all’interno della Chiesa che praticano o proteggono attività omosessuali, stringono alleanze basate sulla reciproca segretezza e spesso si adoperano per mettere a tacere o emarginare sacerdoti e vescovi fedeli.
Questa rete prospera sulla segretezza, sul compromesso morale e sulla disobbedienza all’insegnamento della Chiesa, e la sua esistenza è tragicamente legata alla continua crisi di abusi, insabbiamenti e confusione dottrinale.
Ma la Mafia della Lavanda non opera da sola. Accanto a essa, e spesso intersecandola, dobbiamo riconoscere l’esistenza di quella che è nota come Mafia di San Gallo – un termine coniato non dai critici, ma, a quanto pare, da uno dei suoi membri.
Questo gruppo di prelati di alto rango – tra cui il cardinale Godfried Danneels del Belgio (deceduto); il cardinale Carlo Maria Martini d’Italia (deceduto); e il cardinale Walter Kasper di Germania, tra gli altri – si incontrava regolarmente a San Gallo, in Svizzera, a partire dagli anni Novanta. Si opponevano alla leadership dell’allora cardinale Joseph Ratzinger e cercavano di orientare la Chiesa verso una direzione più progressista e mondana.
In una biografia autorizzata del 2015, pubblicata mentre era ancora in vita, si dice che il cardinale Danneels abbia coniato, in modo scherzoso ma rivelatore, il termine per il gruppo. Gli autori affermano: «Danneels si riferiva scherzosamente a questo gruppo come “la mafia di San Gallo”». (Fonte: Mettepenningen & Schelkens, Godfried Danneels: Biographie, 2015)
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La biografia conferma anche che il gruppo cercò di influenzare le elezioni papali e di promuovere una visione della Chiesa contraria alle sue dottrine e discipline tradizionali.
Il cardinale Danneels, in particolare, fu in seguito implicato nell’insabbiamento di abusi clericali in Belgio ed era noto per aver sostenuto posizioni morali in contrasto con la dottrina cattolica, tra cui posizioni a favore della contraccezione e delle relazioni omosessuali. Mentre alcuni hanno sollevato serie preoccupazioni circa le sue affiliazioni – compresi potenziali legami massonici – le prove più schiaccianti provengono dai suoi stessi documenti pubblici e dalle testimonianze dei suoi biografi.
La cosa più preoccupante è che queste due forze – corruzione morale e sovversione dottrinale – spesso camminavano di pari passo. La Mafia della lavanda ha minato la credibilità della Chiesa attraverso il peccato e lo scandalo. Il gruppo di San Gallo ne ha indebolito la testimonianza attraverso la manipolazione strategica della leadership e dell’insegnamento.
Non lo dico per diffondere paura o sospetto, ma per parlare con sincerità e chiarezza. Cristo non ha promesso che la Sua Chiesa non avrebbe mai dovuto affrontare la corruzione: ha promesso che le porte dell’inferno non avrebbero prevalso su di essa. Questa è la nostra fiducia.
Per chi desidera un’analisi più approfondita di queste reti e dei loro effetti sulla Chiesa, consiglio il libro Infiltration: The Plot to Destroy the Church from Within («Infiltrazione: il complotto per distruggere la Chiesa dall’interno») del dottor Taylor Marshall. Sebbene tutte le interpretazioni storiche vadano lette con discernimento, la sua opera documenta molte di queste realtà con chiarezza e coraggio.
Ora è il momento di digiunare, pregare e rimanere saldamente radicati nel Sacro Cuore di Gesù e nella piena verità della fede cattolica. Non scandalizziamoci, ma purificamoci. Non abbiamo paura, ma siamo fedeli.
Gesù Cristo è il Signore della Sua Chiesa – non i cardinali, non i cospiratori, nemmeno i papi. E non ci abbandonerà.
Che Dio Onnipotente ti benedica.
+ Joseph Strickland
Vescovo emerito
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