Epidemie
Che cos’è il vaiolo delle scimmie?
Ci sarebbe stato, poche ore fa, il primo caso italiano di monkey pox, il vaiolo delle scimmie. Lo avrebbe registrato l’immancabile istituto Spallanzani di Roma. Si tratterebbe di un giovane italiano di ritorno dalle canarie.
I giornali parlano di altri due casi possibili. Precedentemente, il virus era stato rilevato in Gran Bretagna e in Portogallo.
Im questo articolo rispondiamo alle domande basilari che il cittadino si pone dinanzi alla prospettiva di un’ulteriore epidemia con questo virus.
Che cos’è il vaiolo delle scimmie?
Appartenente alla famiglia degli orthopoxvirus, è stato trovato tra i esemplari in cattività di macachi mangiatori di granchi da ricercatori danesi nel 1958.
Tra gli orthopoxvirus vi è anche il vaiolo bovino (detto vaccinia) e il vaiolo comunemente inteso.
Il virus non si limita ai soli primati: è stato trovato in numerosi animali, inclusi molti altri tipi di scimmie e roditori. Si sono registrare anche in infezioni umane, ma la nostra specie parrebbe non poter fungere da il serbatoio naturale del virus.
Il vaiolo delle scimmie ha un periodo di inattività di 5-21 giorni dopo l’infezione, dopodiché si hanno più o meno i sintomi del vaiolo: febbre, emicrania, dolori muscorali, lesioni cutanee con pus, etc.
A differenze del vaiolo comunemente intese, il vaiolo delle scimmie agisce anche gonfiando i linfonodi.
Tali sintomi possono durare anche quattro settimane prima della guarigione, ma potrebbero sparire anche dopo solo due settimane. È comunemente osservata una cicatrizzazione delle zone lesionate.
I sintomi possono persistere per più di quattro settimane prima del recupero, ma spesso scompaiono dopo due. La cicatrizzazione delle lesioni è comune.
Come si diffonde il vaiolo delle scimmie?
Secondo l’ente americano di controllo delle epidemie CDC, «la trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie si verifica quando una persona entra in contatto con il virus da un animale, da un essere umano o da materiali contaminati dal virus. Il virus entra nel corpo attraverso la pelle lesa (anche se non visibile), le vie respiratorie o le mucose (occhi, naso o bocca)».
Il vaiolo delle scimmie passare dagli animali all’uomo con un morso o un graffio, o attraverso la preparazione di carne di animali selvatici, nonché il contatto diretto con fluidi corporei, materiale lesionato o attraverso materiali come indumenti o biancheria da letto contaminati dal contatto con ferite provocate dal virus.
È anche possibile la trasmissione da uomo a uomo, ma molto meno comune, e si pensa che avvenga principalmente attraverso droplet, ossia goccioline prodotte dalla respirazione, il che significa che è richiesto un contatto faccia a faccia stretto e prolungato.
Il primo caso umano di vaiolo delle scimmie è stato identificato nella Repubblica Democratica del Congo nel 1970 e da allora migliaia di casi sono stati rintracciati in diverse altre nazioni africane, tra cui Camerun, Repubblica Centrafricana, Costa d’Avorio, Gabon, Liberia, Nigeria , Repubblica del Congo e Sierra Leone.
Il vaiolo delle scimmie è mortale?
Nella Repubblica Democratica del Congo, si stima che il virus abbia un tasso di mortalità del 10%, mentre in Africa occidentale uccide solo l’1% delle persone infette.
A differenza di molte altre malattie, i bambini manifestano sintomi peggiori e tassi di mortalità più elevati rispetto agli adulti.
Tuttavia, nelle recenti epidemie, il tasso di mortalità è stato ancora inferiore: un’epidemia negli Stati Uniti nel 2003 ha visto 71 persone contrarre il virus, nessuna delle quali è morta di conseguenza.
In Nigeria, tra il 2017 e la fine del 2019 sono stati registrati almeno 183 casi in diversi stati, con nove decessi.
Come viene curato?
Per il vaiolo delle scimmie non esiste un trattamento.
A causa della sua stretta relazione con il vaiolo e della sua scoperta negli esseri umani durante un programma di inoculazione del vaiolo, i ricercatori ritengono che il vaccino contro il vaiolo possa proteggere anche dal vaiolo delle scimmie.
Jynneos, un vaccino prodotto da Bavarian Nordic, è autorizzato negli Stati Uniti per essere somministrato agli adulti per entrambi i virus.
Il vaiolo è stato considerato eradicato nel 1980 tramite una massiva campagna di vaccinazione globale, quindi solo una piccola percentuale della popolazione vivente ha ricevuto una vaccinazione contro il vaiolo, come gruppi selezionati dell’esercito americano e scienziati che gestiscono direttamente i campioni di vaccino in condizioni di laboratorio.
Considerazioni generali
Come riportato da Renovatio 21, in Cina lo scorso anno si è avuto un caso di morte per vaiolo delle scimmie.
Tuttavia, a sentire parlare di vaiolo viene in mente la strana vicenda, segnalata in Italia praticamente solo da questo sito, di alcune fiale contenenti il virus del vaiolo misteriosamente trovate abbandonate in un congelatore della Pennsylvania.
Il misterioso ritrovamento delle fialette di vaiolo avviene praticamente negli stessi giorni in cui Bill Gates si era messo a parlare di «Germ Games» (una sorta di Olimpiadi del bio-antiterrorismo da finanziari costantemente) e specificamente di… vaiolo.
Il Gates infatti pochi giorni prima in un messaggio di pochi giorni prima aveva messo insieme nello stesso discorso insieme le parole «vaiolo» e «bioterrorismo».
Come riportato da Renovatio 21 nel 2018, l’ente per il controllo dei farmaci FDA aveva approvato in quell’anno un farmaco per il vaiolo, che ripetiamo è una malattia teoricamente «eradicata». L’ente aveva autorizzato questo farmaco quindi per le medesime paure di Gates, e cioè per l’eventualità di un attacco bioterroristico a base di vaiolo?
Si tratta di un nuovo capitolo della programmatica resurrezione in laboratorio del patogeno che di fatto rappresenta l’inizio della storia dei vaccini?