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Cartone animato per i bambini per promuovere gli ormoni bloccanti della pubertà

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La multinazionale dell’aborto Planned Parenthood – già nota per lo scandalo delle parti di feto abortito vendute (2015) – avrebbe prodotto un cartone animato apparentemente rivolto ai bambini che promuove il blocco della pubertà per via farmacologica. Lo riporta Summit News.

 

Il video è stato condiviso su Twitter da Inside the classroom , un gruppo conservatore che in precedenza si era concentrato sull’esporre gli sforzi per indottrinare i bambini delle scuole con la Critical Race Theory.

 

«Non esiste una dimensione adatta a tutte le esperienze della pubertà», afferma il video, aggiungendo «Alcune persone decidono di ricorrere a ormoni o interventi chirurgici per aiutare i loro corpi ad adattarsi alle loro identità di genere o a come si sentono dentro di sé» dice la voce fuori campo nel video.

 

«La tua identità di genere è reale. Dovresti essere tu a decidere quali cambiamenti vuoi apportare al tuo corpo».

 

«Se sei transgender o non-binario, potresti scoprire che le tue esperienze di pubertà non sono in linea con la tua identità di genere. Quella sensazione può essere scomoda, spaventosa e stressante. Se questa cosa risuona in te, sappi che non sei solo», dice il video.

 


Poi il video passa alla promozione dei farmaci genderisti.

 

«Ci sono farmaci che puoi assumere per ritardare la pubertà per un po’», assicura la voce, «”funzionano come un segnale di stop, trattenendo gli ormoni come testosterone ed estrogeni che causano cambiamenti della pubertà come la crescita dei peli sul viso e le mestruazioni».

 

«I bloccanti della pubertà sono sicuri e possono darti più tempo per capire cosa ti sembra giusto per te, il tuo corpo e la tua identità di genere».

 

Ovviamente, il video non spiega ai suoi spettatori che «non esiste un solo studio a lungo termine per dimostrare la sicurezza o l’efficacia dei bloccanti della pubertà, degli ormoni sessuali incrociati e degli interventi chirurgici per i giovani che credono nel transgender» ha scritto l’American College of Pediatricians.

 

«A breve termine, i farmaci sono stati collegati alla depressione e ad un peggioramento della confusione , oltre ad altri problemi mentali ed emotivi». Scrive Summit News. «Il Family Research Council ha osservato che gli studi hanno concluso che i farmaci  non fanno nulla  per risolvere la confusione di genere, che è uno stato mentale naturale che la stragrande maggioranza dei bambini alla fine diventa troppo grande».

 

«Gli studi a lungo termine che sono stati intrapresi indicano che i farmaci potrebbero causare sterilizzazione, ridotta densità ossea, problemi cognitivi, aumento della percentuale di grasso corporeo e dell’indice di massa corporea, diminuzione della massa corporea magra e ipertensione arteriosa».

 

L’amministrazione Biden, con il suo assistente segretario alla salute transgender, sta spingendo i bloccanti della pubertà e sta lavorando per «autorizzare» i bambini a sottoporsi a un intervento chirurgico per il cambio di sesso. Nonostante questo, la trasmissione di sinistra 60 minutes l’anno passato mandò in onda un reportage sui ragazzi pentiti del cambio di sesso, mostrando quanto facile (e poco etico) era l’accesso a farmaci e operazioni alteranti e financo sterilizzanti. A livello federale, lo Stato del Sud Dakota già 13 anni fa aveva proibito le «riassegnazioni» di genere.

 

Come riportato da Renovatio 21, dopo il caso di Kiera Bell in Gran Bretagna erano stati vietati gli ormoni bloccanti per la pubertà ai minori di 16 anni.

 

La settimana scorsa un sedicente «gruppo per la medicina transgender» ha detto che gli ormoni dovrebbero essere autorizzati anche per i bambini di 9 anni. Vi sono stati tuttavia esempi di terapie ormonali sperimentali per cambiare sesso eseguite su bambini americani di 8 anni.

 

Il Regno Unito era stato teatro di casi grotteschi come quello della coppia di genitori che era sul punto da aver il figlio tolto loro dalle autorità perché rifiutavano di dargli gli ormoni per il cambio di sesso: e il bambino era pure autistico, una condizione che spesse volte coincide con quella di gender disforia.

 

Due mesi fa era stata chiusa l’unica clinica di genere per bambini della Gran Bretagna, la famigerata clinica Tavistock.

 

Anche la Francia sembra aver frenato sul transgenderismo.

 

La narrativa transessual-ormonale pediatrica, pare essere entrata sotto tiro perfino in Svezia.

 

In Italia 4 anni fa l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha dato il via libera all’inserimento della triptorelina – sostanza che inibisce lo sviluppo ormonale – nell’elenco dei medicinali erogabili ai bambini a carico del Servizio Sanitario Nazionale in presenza di una diagnosi di «disforia di genere», allo scopo di bloccare la pubertà e preparare la strada alla cosiddetta «riassegnazione del sesso» in via chirurgica.

 

L’apocalisse ormonale per i nostri bambini è già qui.

 

 

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