Bizzarria

Cane si candida sindaco di una metropoli

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Tra i 102 candidati a sindaco della metropoli canadese di Toronto si è presentato anche un cane – stricto sensu.

 

Si tratta di un esemplare femmina di canide chiamata Molly. La candidatura della quadrupede è stata ufficializzata dal suo padrone, tale Toby Heaps, che parteciperà alla corsa elettorale in sua vece.

 

La cagna sfiderà il candidato dato per favorito, Olivia Chow, 66 anni, la vedova dell’ex leader del Nuovo Partito Democratico Jack Layton.

 

Heaps ha presentato la campagna con un video intitolato «Underdog», termine angloamericana con cui si chiamano i candidati svantaggiati, ma che letteralmente significa «sotto-cane».

 

 

«Può sembrare strano candidarsi alla carica più alta della quarta città più grande del Nord America insieme a un cane (per essere chiari, io sono il candidato umano al ballottaggio e Molly sarebbe il primo sindaco onorario di Toronto, seguendo le orme di Niagara Falls, Ontario e città in California, Colorado, Kentucky e Minnesota), ma ho sempre lottato per il perdente e credo che prendiamo decisioni più compassionevoli con animali nella stanza» dichiara il sito ufficiale della cinica campagna – cinica in senso etimologico, dal greco κυνικός, kynikos, «proprio del cane».

 

Come riportato da Renovatio 21, il Nord America non solo non è nuovo a candidati a quattro zampe, ma vede ripetutamente l‘elezione di candidati morti.

 

L’ultimo caso è stato quello del deputato per il Congresso della Pennsylvania Tony DeLuca, eletto con una valanga di voti un mese dopo essere morto per linfoma.

 

Cani e politica si affacciarono anche in Italia, quando per anni i giornali – eccezionali, geniali, quelli seri, i «professionisti dell’informazione» – abboccavano in massa alla storia del cane Gunther IV, divenuto miliardario grazie al lascito della padrona, una contessa tedesca defunta. Giornalisti e direttori italici pubblicarono ripetutamente notizie sul cane Gunther che compra e rivende la villa di Madonna, il cane Gunther che acquista il Pisa e ne diventa presidente (finendo anche al Processo di Aldo Biscardi come ospite fisso), il cane Gunther che viaggia su jet privati, il cane Gunther che viene clonato, il cane Gunther che scrive a Travaglio, e via per decenni di grande informazione: la prima storia del cane miliardario che compra la squadra di pallavolo di Prato risale al 1993.

 

Il livello di cortocircuito giornalistico arrivò al parossismo quando uscì la notizia per cui il cane voleva comprare L’Unità, anzi questa chiedeva indietro 4 milioni, anzi il giornale fondato da Antonio Gramsci querelava il pastore tedesco.

 

Come diciamo in questi casi, SCB. Sono cose belle.

 

Democrazia, e capitalismo, e giornalismo, sono in istato terminale. Detto proprio cinicamente.

 

 

 

 

 

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